Milano, Schlein insiste: “Pd al fianco di Sala, sosteniamo il suo lavoro”. La Russa: “Dimostri di avere i numeri”
- Postato il 18 luglio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Ribadiamo che il Pd è al fianco del sindaco Sala, che ho sentito per esprimergli direttamente la nostra vicinanza, e continua a sostenere il lavoro che l’amministrazione farà nei prossimi due anni per affrontare le grandi sfide che ha di fronte la città, dall’abitare alla transizione ambientale che va tenuta sempre insieme all’inclusione sociale e all’accessibilità”. Con una nota rilasciata venerdì pomeriggio segretaria del Pd Elly Schlein fa il secondo endorsement in poche ore al primo cittadino milanese, indagato e travolto politicamente dalla nuova inchiesta sull’edilizia in città, nell’ambito della quale la Procura chiede l’arresto del suo assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi. “Le notizie sull’indagine di Milano non ci lasciano indifferenti e chiedono attenzione”, si limita a dire la leader del partito di maggioranza in Comune. “Anche per noi è importante capire bene i contorni precisi di questa vicenda. Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura, che dovrà accertare se ci sono state delle responsabilità penali individuali. Noi seguiremo con attenzione gli sviluppi”. Giovedì, a quasi 36 ore dall’esplosione dello scandalo, Schlein aveva fatto sapere di aver telefonato a Sala per esprimergli “solidarietà e vicinanza”, sciogliendo così i dubbi su una possibile presa di distanza nei confronti del sindaco-manager da parte dell’establishment dem.
Dal centrodestra invece torna a parlare Ignazio La Russa: il presidente del Senato non si unisce, almeno formalmente, al coro che da Fratelli d’Italia – il suo partito – chiede un passo indietro al sindaco. Ma ne fa una questione politica: “Io non chiedo le dimissioni per l’azione giudiziaria” ma “la giunta Sala dimostri di avere la maggioranza sull’urbanistica. Se non ha la maggioranza su una linea che per Milano è fondamentale, tragga le conseguenze“, dice rispondendo ai cronisti. Insomma, La Russa suggerisce che la giunta possa non essere più in grado di portare avanti la linea di “sviluppo” incontrollato di cui, peraltro, il centrodestra è il primo sponsor: “Una maggioranza che non è tale su temi come l’urbanistica a Milano non ha motivo d’esistere“, dice. Parole che sembrano ammiccare a una possibile sfiducia da parte dell’ala sinistra della coalizione che sostiene il primo cittadino in Consiglio comunale. “Sicuramente la giunta Sala si è dimostrata inadeguata a Milano. E il mio giudizio non è su questo episodio soltanto, lo dico da sempre”, aveva detto già giovedì il presidente del Senato.
Chi invece continua a difendere Sala su tutta la linea è il governatore leghista della Lombardia, Attilio Fontana, che d’altra parte aveva sempre rifiutato di dimettersi quando, in periodo Covid, fu indagato per turbativa d’asta – e successivamente prosciolto – per il caso della fornitura di camici affidata dalla Regione alla ditta di suo cognato. Fontana stigmatizza soprattutto il fatto che la notizia dell’iscrizione di Sala sia stata data in anteprima dal Corriere della Sera: “Anch’io sono stato indagato e ho scoperto dai giornali certe cose che riguardavano la mia vicenda che io non sapevo, e che sono dovuto andare a ricostruire, non è sicuramente qualcosa di molto corretto. Avrei dovuto forse prima sapere io le cose, poi potermi difendere e a quel punto la gente poteva sapere l’accusa”, dice a Radio anch’io su Radio 1. Giovedì Fontana aveva a sua volta “protetto” Sala dalle richieste di dimissioni: “Io sono garantista ma non lo sono a giorni alterni, lo sono per tutte le persone che incorrono in questioni di questo genere. Quello che valeva per me deve valere per gli altri. Io sono stato indagato e poi archiviato, ma se facessimo questo ragionamento avrei dovuto dimettermi il giorno dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia”.
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