Milano, Olimpiade e nuovo stadio Riva: “Impianti nuovi per la città e grande investimento su San Siro”

  • Postato il 1 dicembre 2025
  • Di Panorama
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Il 2025 e i primi mesi del 2026 passeranno alla storia come due momenti magici per la città di Milano. Finalmente Inter e Milan avranno un nuovo stadio, il 23 novembre si è giocato il primo derby meneghino della storia con i club proprietari dell’impianto. E a febbraio proprio da San Siro partiranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, un evento condiviso per la prima volta nella storia dei giochi olimpici.

Martina Riva, assessore allo sport del comune di Milano, l’olimpiade di Milano-Cortina è alle porte. Ci racconti la sua emozione

“Un’emozione unica, ci stiamo preparando a ospitare il più grande eventi che Milano ha mai organizzato grazie a una visione unica. Noi e il Cio abbiamo pensato di organizzare le Olimpiadi invernali senza avere le montagne. Un grande successo. L’idea dell’alleanza è fondamentale per continuare a essere competitivi per le grandi competizioni internazionali e quindi mi aspetto che anche in futuro si proceda in questa direzione, che è quella giusta (i prossimi Mondiali di calcio saranno in Usa, Canada e Messico, quelli del 2030 in Spagna, Portogallo e Marocco).

Avete portato le montagne a Milano con i nuovi impianti e le gare che si faranno in città.

“E’ stata un’idea vincente e stiamo mettendo a punto le ultime cose. Siamo pronti con il Villaggio Olimpico che dopo i giochi diventerà uno studentato con 1700 posti letto. Milano è una città universitaria e avere una legacy di questo tipo ci rende molto orgogliosi. L’Arena Milano a Santa Giulia è a un ottimo punto, è un’arena che ci permetterà di avere un impianto sportivo da 16000 posti dove, sognando un po’, potremo ospitare le Atp Finals di tennis e i Mondiali di basket e pallavolo. E poi Fiera, che ha deciso di trasformare due padiglioni per l’hockey e il pattinaggio di velocità, ma che poi resteranno a disposizione della città anche per i concerti”.

C’era bisogno di un restyling o queste opere sono superflue?

“No, non sono superflue. Milano ha un gran numero di impianti per lo sport di base, ma ci mancavano le dimensioni dei due nuovi palazzetti. Poter contare su opere private per un evento di interesse pubblico è un modello vincente perchè significa un alleanza positiva tra pubblico e privato”.

Il ritorno sulla città sarà enorme.

“Siamo in costante contatto con la Prefettura perchè a Milano arriverà tanta gente e tanti capi di stato. Ci aspettiamo un gran numero di turisti, ma sono numeri che non ci spaventano perchè siamo abituati alla Fashion week e al Salone del Mobile, siamo abituati a gestire grandi afflussi di turismo. Lo abbiamo fatto in maniera ottimale in occasione dell’Expo, siamo pronti ad accogliere al meglio chi vorrà visitare la nostra città come abbiamo sempre fatto”

E poi c’è in vista il nuovo stadio? Più difficile fare quello o costruire un’Olimpiade?

“Stadio batte Olimpiade, non c’è dubbio. Un’operazione durata più di sei anni, abbiamo cercato di battere tutte le strade per arrivare a una soluzione che fosse all’altezza delle grandi capitali europee e che accontentassi i club. E’ un momento grandioso per le squadre e per la città, parliamo di un investimento da più di un miliardo di euro che servirà anche a riqualificare un intero quartiere”.

Inter e Milan divideranno lo stadio, altro caso unico.

“E’ un segnale di civiltà, basta vedere i tifosi che tornano a casa insieme in metro senza problemi. E’ un modello sostenibile, l’idea che così tanto spazio potesse essere dedicato a un altro stadio non ci piaceva. I tempi? Dipende da quanto saranno veloci le squadre a ultimare il progetto definitivo e quanto durerà la conferenza dei servizi. Io dico che lo avremo per l’Europeo del 2032, ma spero che abbia ragione il presidente del Milan Scaroni che ha parlato del 2030. La data realistica è quella del 2032 perchè non possiamo pensare che l’Italia organizzi un Europeo di calcio senza che si giochino paftite a Milano”.

Avete pensato al nuovo nome dello stadio?

“Leggo con interesse che vengono proposti tanti nomi. Ma io preferirei che restasse il nome attuale”

Giocare in un cantiere aperto sarà un problema?

“Ci saranno delle complessità come per altri cantieri per la metro. Sono sicura che le competenze milanese e delle squadre garantiranno delle ottime esperienze. Nei periodi di cantiere bisogna avere un po’ di pazienza”

Autore
Panorama

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