Milano, la capitale immorale di Beppe Sala

  • Postato il 31 luglio 2025
  • Di Panorama
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«Ho davvero pensato all’addio» ammette Beppe Sala in consiglio comunale. Ma poi dev’essergli balenato in mente il provvidenziale ammonimento di Giulio Andreotti: «Tirare a campare è sempre meglio che tirare le cuoia». In tempi meno sospetti, dissertando sul suo futuro, il sindaco di Milano aveva già dimostrato un certo attaccamento al potere: «Dopo tanti anni di politica, è naturale pensare di continuare a dare qualcosa di più». Nulla poteva essergli precluso. La sua proverbiale e incrollabile autostima. La stessa che, nonostante i nuvoloni giudiziari nel cielo plumbeo, può convincere a perseverare. Fino all’inevitabile.

Settantaquattro indagati. Sala accusato di induzione indebita e falso. Richieste di arresto per Giancarlo Tancredi, dimissionario assessore all’Urbanistica, e Manfredi Catella, celeberrimo costruttore della metropoli.

Da Palazzopoli a Porta Nuova: la città sotto accusa

La Palazzopoli meneghina cominciò così: sette piani tirati su dentro un cortile. Poi si scoprì che la creatività era un metodo: dal grattacielo laddove c’era un’angusta casetta alle torri al posto di un magazzino. Decine di «nuove costruzioni» passate per «ristrutturazioni», grazie all’accomodante Scia, certificazione edilizia che furoreggia in città. L’ultima inchiesta è ancora più roboante: riguarda progetti iconici, dall’ampliamento di Porta Nuova al recupero degli scali ferroviari. Politicamente, però, c’è ben poco da scandagliare. Condanna senz’appello. Anche perché il disinvolto turboliberismo viene professato da un’amministrazione di centrosinistra che, per chi crede ancora alle favolette, dovrebbe avere a cuore equità e disagiati. Nessuno difende Beppe. Elly Schlein non l’ha mai amato. Ora chiede di «cambiare rotta». Bonelli lo attacca frontalmente. Conte è il più feroce: «Speculatori affaristi si arricchiscono, chi ha responsabilità ne tragga le conseguenze».

Una città solo per ricchi

Milano vanta il record europeo per arrivi di miliardari. Una famiglia spende almeno 3.000 euro al mese, escluso l’affitto. Quest’ultimo è cresciuto del 60% negli ultimi dieci anni, mentre il potere d’acquisto è calato del 5%. Intanto, Sala ha imposto gabelle ecotalebane, divieti incomprensibili, snobismi vari. La città è diventata invivibile: autisti introvabili, studenti nei tuguri, periferie in mano ai maranza. È la città meno di sinistra che esista.

Urbanistica parallela e conflitti d’interesse

Niente mazzette, solo conflitti d’interesse. L’architetto nella Commissione paesaggio vota un progetto, poi riceve consulenze d’oro dal costruttore. Tutto in mano ai tecnici. Marinoni, ex presidente della commissione, è stato scelto dall’assessore sotto indagine e nominato da Sala. Le intercettazioni mostrano un’urbanistica ossessiva. Sala messaggia spesso con Stefano Boeri, già indagato per turbativa d’asta. Torri di Crescenzago: due casette diventano grattacieli con vista parco. Un milione e mezzo di oneri persi dal Comune. Engel: «Ma non è possibile. Come fai a spiegarlo a un magistrato?». Intanto sono stati rinviati a giudizio sei imputati. E ci sono almeno 150 cantieri bloccati per presunte irregolarità.

Greenwashing e ipocrisie

I cittadini lo chiamano “king of greenwashing”. Iscritto ai Verdi europei, Sala predica ambiente e rigenerazione ma piazza San Babila e Cordusio non hanno un filo di verde. Milano è tra le città più cementificate d’Italia. Eppure è piena di piste ciclabili dubbie e ZTL ovunque. Il messaggio è chiaro: il centro è solo per i ricchi.Sala ora cerca di rimediare, ma il fuoco incrociato è forte. Carlo Monguzzi: «È peggio di Tangentopoli. Sala chiarisca tutto». Elly Schlein cerca un’alternativa: si fa il nome di Pierfrancesco Majorino. Intanto Boeri scrive a Sala: «Più trattiamo con i guanti gli homeless, più ne arrivano». Sala risponde: «Capisco».

Milano da bere, 2.0

Coca, champagne e Ferrari. L’ex Gintoneria è la capitale morale del nuovo degrado. Davidone Lacerenza, simbolo delle notti meneghine, è ai domiciliari e offre in risarcimento una cantina da centinaia di migliaia di euro. È la nuova Milano da bere. Solo che oggi si brinda con Cristal, non con l’amaro Ramazzotti.

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Panorama

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