Milano, foglio di via di un anno per il presidente dell’Associazione Palestinesi in Italia: “Istigazione alla violenza”
- Postato il 25 ottobre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
Mohammad Hannoun, il presidente dell’Associazione Palestinesi in Italia (Api), è stato bandito da Milano. Per un anno non potrà mettere piede in città, come previsto dal foglio di via, firmato dal questore Bruno Megale, che gli è stato notificato oggi, non appena sceso dall’aereo che da Roma lo portava a Linate, per partecipare alla manifestazione pro-Pal in programma nel pomeriggio. Oltre all’allontanamento dalla città, ad Hannoun è stata notificata anche una denuncia “per istigazione alla violenza”.
“Mi dispiace di questo atto di aggressione nei mie confronti, mentre il nostro governo è complice diretto del genocidio a Gaza, dove fornisce armi per sterminare i gazawi”, ha commentato il presidente di Api. “All’uscita dell’aeromobile gli agenti della polizia mi hanno identificato e mi hanno portato in ufficio a Linate per darmi due notifiche – ha raccontato – . La prima era l’allontanamento dalla città per un anno, l’altra una denuncia per istigazione alla violenza”. Hannoun da Linate è tornato a Genova, dove vive, con il figlio che era arrivato a prenderlo all’aeroporto milanese.
La ragione dei provvedimenti è da rintracciare in alcune frasi che Hannoun avrebbe pronunciato durante il corteo di Milano del 18 ottobre scorso. Frasi pro Hamas per cui la Digos lo ha denunciato. “Tutte le rivoluzioni del mondo hanno le loro leggi. Chi uccide va ucciso, i collaborazionisti vanno uccisi. Oggi l’Occidente piange questi criminali, dicono che i palestinesi hanno ucciso poveri ragazzi. Ma chi lo dice che sono poveri ragazzi?”, disse Hannoun in quella occasione, in merito alle esecuzioni messe in atto da Hamas a Gaza dopo il cessate il fuoco. Il 29 novembre 2024 Hannoun aveva ricevuto un foglio di via da Milano, per sei mesi.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo al question time di giovedì al Senato, aveva detto che “in ragione delle sue esternazioni, è attentamente monitorato dalle autorità competenti, le quali non mancheranno di adottare nei suoi confronti le misure di rigore previste dalla legge, laddove ne sussistano i presupposti applicativi”. “Risulta che Hannoun – aveva detto il ministro – abbia preso la parola per esprimere dichiarazioni a carattere istigatorio, sostanzialmente approvando i sanguinosi abusi commessi da miliziani di Hamas nei confronti di altri cittadini palestinesi ritenuti collaborazionisti dell’esercito israeliano”.
“Esprimiamo la nostra piena solidarietà al presidente, l’architetto Mohammad Hannoun, colpito oggi da un foglio di via da Milano della durata di un anno. Questo atto, grave e profondamente ingiusto, rappresenta un chiaro tentativo di intimidire chi si espone, con coraggio e coscienza, per difendere la verità e denunciare i crimini contro il popolo palestinese. Non è solo un provvedimento amministrativo: è un segnale politico che punta a reprimere la libertà di espressione e la solidarietà verso chi, da oltre 76 anni, vive sotto occupazione, esilio e apartheid”, ha commentato Api. “Colpire Hannoun significa colpire chi, da più di quarant’anni, vive in Italia come parte attiva della comunità, portando avanti la voce dei senza voce, degli oppressi, di chi non ha mai smesso di credere nella giustizia. La sua presenza, la sua parola e il suo impegno sono testimonianze viventi di una storia di resistenza che attraversa frontiere e generazioni”, continua l’associazione. “La nostra voce non si fermerà. Oggi, come sempre, noi denunciamo con fermezza ogni forma di repressione, di censura e di intimidazione. Mohammad Hannoun è ogni persona libera che lotta contro l’ingiustizia. È tutti noi”, conclude Api.
L'articolo Milano, foglio di via di un anno per il presidente dell’Associazione Palestinesi in Italia: “Istigazione alla violenza” proviene da Il Fatto Quotidiano.