Milano Cortina, Thoeni: Goggia da medaglia, ecco i pericoli ai Giochi, il Giappone ricordo più bello ESCLUSIVA

  • Postato il 3 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Chierichetto da bambino, campione assoluto da grande – quattro coppe del mondo generali (’71, ’72, ’73 e’75), cinque coppe del mondo di specialità e poi i mondiali, senza dimenticare le Olimpiadi: medaglia d’oro nello slalom gigante e argento nello speciale a Sapporo ’72, argento a Innsbruck ’76, quattro anni dopo – albergatore e nonno felice di 11 nipoti adesso. Gustav Thoeni è e resterà una leggenda dello sci, dici Thoeni e pensi alla finta rivalità con Gros, alla “valanga azzurra” e a tutti quei pionieri sugli sci che hanno fatto innamorare l’Italia di questo sport. Ha insegnato da giovane anche al suo parroco (“Sciava come un boscaiolo, bisognava cambiargli lo stile”), si è ritirato forse troppo presto, nel 1980 a 29 anni (“Non ho rimpianti. Avevo voglia di staccare, poter stare a casa con la mia famiglia”) ed oggi espone trofei, coppe, medaglie, pettorine al Bellavista di Trafoi, sotto l’Ortles (in provincia di Bolzano), l’hotel che gestisce con la moglie Ingrid Pfaundler e la figlia Petra Maria. Intervistato in esclusiva da Virgilio Sport Thoeni presenta così le Olimpiadi di Milano-Cortina.

Thoeni, che effetto le fa vedere tornare i Giochi in Italia?
“Una bella storia, è importante per il nostro sport ma anche per tutto il paese, vincere in casa ha tutt’altro sapore”

Quali erano i suoi rituali o le sue abitudini prima di una gara importante?
“Nessuna scaramanzia e nessun rituale, il mio approccio era sempre lo stesso, cercavo di concentrarmi al massimo e via…”

Dice Paolo De Chiesa che tra l’atletica e lo sci c’è una grande differenza, nell’atletica la pista non cambia, nello sci basta un fiocco di neve al posto sbagliato per stravolgere una gara, hai voglia a essere favorito…
“E che mi dite del meteo? Tra un atleta e l’altro che scende ora c’è il sole, ora le nuvole, è tutto più imponderabile, ci vuole sempre anche tanta fortuna”

Senza Bassino e con il dubbio Brignone che chances di medaglia abbiamo?
“Intanto Sofia c’è, è bravissima e confidiamo in lei. Certo, la pressione può giocare brutti scherzi ma ogni atleta ha il suo modo di reagire, Goggia può vincere l’oro”

Il ricordo che ancora la emoziona ricordando le sue Olimpiadi?
“L’Olimpiade rappresenta la massima aspirazione per chiunque, e quando arriva anche la vittoria più bella. Dopo Sapporo conobbi la fama, per me fu difficile abituarmi ai riflettori. Il Giappone poi è un paese particolare, quella vittoria è stata indimenticabile”

Che consiglio darebbe agli azzurri in vista dei Giochi?
“Non è facile, una ricetta vincente non c’è ma è importante non farsi distrarre da niente quando sei in gara e cercare di programmarsi per arrivare al top nel giorno giusto”

Autore
Virgilio.it

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