Milan, non solo Gimenez: tutte le spine di Allegri. E Capello attacca: “Che differenza col Napoli”

  • Postato il 25 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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La parabola discendente di Santiago Gimenez è la fotografia di un Milan che all’esordio in campionato non è ancora riuscito a scrollarsi di dosso le scorie della passata stagione. Sembra ancora la squadra di Fonseca e Conceicao, non certo quella di Allegri, che invoca rinforzi. Subito. Intanto l’ex Capello attacca: “Vi spiego qual è la differenza col Napoli”.

Milan flop, Gimenez in caduta libera

Accolto lo scorso inverno come possibile uomo della svolta, in realtà Santiago Gimenez ha segnato solamente sei gol, di cui tre concentrati nelle prime sei uscite. La Serie A non è l’Eredivisie: il messicano ex Feyenoord, pagato più di 30 milioni, l’ha capito a sue spese, finendo in panchina già con Conceicao.

I fischi di San Siro certificano lo scarso feeling con la tifoseria, che, come Allegri, sperano nel mercato. Il vertice che ha scandito la rovente domenica del Milan è servito a individuare un nuovo obiettivo dopo il tempo perso col malmesso Boniface: ora si è deciso di puntare tutto sul giovane Harder dello Sporting, anziché tornare alla carica per Vlahovic. Sarà la scelta giusta? Considerando le difficoltà del Bebote, a Max servirebbe un centravanti pronto all’uso, non l’ennesima scommessa.

Tutte le altre spine di Allegri

Detto del problema attacco, il corto muso è una filosofia che non si applica dall’oggi al domani. Richiede impegno, dedizione e anche giocatori all’altezza. Lì dietro manca un centrale di personalità, il Bremer della situazione, per intenderci. E i meccanismi sono ancora tutti da rodare. All’erede di Theo, Estupiñán, serve tempo per calarsi nella nuova realtà, ma preoccupano le amnesie in fase di contenimento.

Più in generale, è cambiata la guida tecnica, però non sono stati risolti i problemi atavici che hanno caratterizzato l’ultima annata: i rossoneri continuano a subire i soliti gol, su cross apparentemente innocui che mandano in tilt il pacchetto arretrato sul secondo palo. Il tecnico livornese l’ha detto dopo il ko con la Cremonese: “Manca la percezione del pericolo”. Atteggiamento, posizionamento, equilibrio (vale anche per il centrocampo) sono aspetti su cui l’ex Juve dovrà lavorare in maniera accurata e approfondita.

Capello all’attacco: il confronto col Napoli

Capello ha analizzato il caso Milan alla Gazzetta dello Sport, sottolineando un aspetto in particolare: “Nel Napoli tutti e undici se perdono palla si mettono nelle condizioni di recuperarla o almeno tornano velocemente in posizione. Al Milan questo non si vedeva l’anno scorso e non si è visto nemmeno contro la Cremonese”.

Ma non è l’unica accusa che muove alla sua ex squadra. E svela a un retroscena: “Vedendo la partita, ho detto a mia moglie: ‘Questa è la squadra dello scorso anno‘. Sono emersi tutti i problemi che c’erano già nella stagione passata: ritmo basso, posizionamento errato quando si perde palla e mancanza di personalità”. Per risolvere il problema lì davanti, don Fabio non ha dubbi: a Tare e Allegri consiglia di puntare tutto su Vlahovic. “Lo vedrei bene. E Max lo conosce a fondo”.

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Virgilio.it

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