Milan-Napoli è Allegri e Conte, la rivalità dei gemelli diversi: frecciate, trionfi e destini incrociati
- Postato il 26 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Pensate: 11 degli ultimi 15 tricolori sono stati vinti da Allegri e Conte. No, Milan-Napoli è molto più di un big match, è già una sfida scudetto. È il confronto tra Max e Antonio, i gemelli diversi: accomunati dal successo eppure agli antipodi. Storia di due carriere che si sono incrociate alla Juventus e che stavano per avvicendarsi di nuovo in estate, quando l’ex ct sembrava vicino al ritorno in bianconero.
- Milan-Napoli, i destini incrociati di Allegri e Conte
- Dalla Juventus al Napoli: la storia si è (quasi) ripetuta
- Gemelli diversi: punti in comune e differenze
- Quante frecciate nel corso degli anni
Milan-Napoli, i destini incrociati di Allegri e Conte
Partiamo dai numeri, che descrivono la grandezza dei due allenatori e fanno di Milan-Napoli una partita indicativa in chiave scudetto anche se si è solo alla quinta di campionato. Sono sei i tricolori vinti da Allegri: il primo proprio al Milan nel 2010/11, gli altri cinque di fila alla Juventus dopo essere subentrato a Conte, che era entrato in rotta di collisione con la società per una campagna acquisti non ritenuta all’altezza.
Cinque gli scudetti dell’ex ct della Nazionale: tre con i bianconeri dal 2011 al 2014, uno con l’Inter e l’ultimo col Napoli. Ma il pugliese ha conquistato anche una Premier League con il Chelsea nel 2016/17. Sei titoli a testa, parità assoluta. E la sensazione – forte – che uno dei due staccherà l’altro al termine della stagione.
Dalla Juventus al Napoli: la storia si è (quasi) ripetuta
Conte è stato l’uomo della rinascita bianconera post Calciopoli. Ma anche il tecnico che da un giorno all’altro lasciò il club di cui è stato bandiera perché “non puoi pensare di mangiare in un ristorante da 100 euro con 10 euro”. E, allora, la Juventus ripiegò su Allegri, reduce dall’addio al Milan.
Una scelta che scatenò la dura reazione della piazza, ma che diede ragione ad Andrea Agnelli. Perché con il livornese la Signora non vinse solo cinque scudetti (e sette coppe nazionali), ma arrivò per due volte in finale di Champions League, terreno minato del collega-rivale. In estate la storia stava per ripetersi. Già, De Laurentiis aveva di fatto bloccato Max nel caso in cui Conte avesse deciso di far ritorno alla Continassa. Com’è andata, lo sappiamo tutti.
Gemelli diversi: punti in comune e differenze
Così uguali eppure così diversi. Allegri e Conte sono entrambi ossessionati dalla vittoria. Vincere, vincere, vincere: questione di mentalità. Una ricerca, quella del successo, che nasce da dietro, dal pacchetto arretrato. Il corto muso di Max, ovvero l’ippica applicata al calcio, è storia, tanto da essere sbarcato sulla Treccani. E Antonio ha riportato il Napoli sul tetto d’Italia blindando una difesa che la stagione precedente era un colabrodo.
Quarantotto i gol subiti dagli azzurri nel 2023/24, solo 27 la scorsa annata: il miracolo del tecnico leccese, privato della stella Kvaratskhelia a gennaio, è nell’aver ripristinato equilibrio, fiducia, certezze. Ma i due sono agli antipodi, da sempre. Fin dai tempi in cui erano calciatori: la quantità di Conte contro la qualità di Allegri, i due modi di interpretare il calcio. Lo sono tuttora: l’allenatore del Napoli vive ogni partita come fosse una finale, quello del Milan – giacca al vento a parte – vive i 90′ con molta più rilassatezza.
Quante frecciate nel corso degli anni
Nel tempo i due tecnici si sono pizzicati a distanza, dando vinto a scontri di cui ancora oggi c’è traccia sulla rete. Nel 2012 il primo screzio legato al celebre gol fantasma di Muntari in Juve-Milan non visto dall’arbitro Tagliavento e grazie al quale i bianconeri uscirono indenni da San Siro. In quella circostanza, replicando ad Allegri, Conte disse: “Ho detto che noi saremmo stati zitti, e così abbiamo fatto. Ma ogni tre giorni sentiamo parlare gli altri. Questo è un tema che mi sta stancando, mi annoia”.
Il toscano si è poi tolto più di un sassolino dalle scarpe, ad esempio quando subentrò al collega alla Juventus. Parlando della Champions, dove la Signora aveva deluso con Antonio, Max provocò: “Quando sono arrivato io c’era gente che era bianca perché aveva paura di giocare col Malmö”. Allegri e Conte si ritrovano l’uno contro l’altro 12 anni dopo l’ultima volta: i 5 precedenti tra i due vedono il pugliese avanti con tre successi, quindi un pareggio e un successo per l’attualle allenatore del Milan.