Milan, Ibrahimovic è un fallimento: lo svedese primo imputato dopo il ko in Champions
- Postato il 19 febbraio 2025
- Di Virgilio.it
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Se in Olanda si grida al miracolo, in casa Milan la parola all’ordine del giorno è fallimento. Perché non sono serviti neppure gli innesti di Walker, Joao Felix e Gimenez, per giunta soffiato proprio al Feyenoord, per avere la meglio sui rivali e approdare agli ottavi di Champions. Sui social tifosi in rivolta: il dito è puntato soprattutto contro Zlatan Ibrahimovic.
- Disastro Milan: Ibrahimovic sul banco degli imputati
- Tutti gli errori commessi dal 'boss' (e dalla società)
- Che confusione: doppio mercato e spogliatoio polveriera
- Addio Champions, la rabbia dei tifosi e il rimpianto Maldini
Disastro Milan: Ibrahimovic sul banco degli imputati
Premessa: i tifosi rossoneri ce l’hanno un po’ con tutti. Da Theo Hernandez, espulso nella partita più importante della stagione, a Conceicao, che, al netto del trionfo in Supercoppa, non ha saputo cambiare volto alla squadra. Il Milan era discontinuo con Fonseca ed è rimasto tale anche col sergente di ferro ex Porto. Ma c’è un nome più degli altri finito nell’occhio del ciclone: Zlatan Ibrahimovic.
Il braccio destro di Gerry Cardinale è passato dai proclami della vigilia (“sono un vincente e voglio vincere, cerco di fare la differenza per scrivere la storia”) all’amara riflessione del post gara di San Siro: “Ci siamo ammazzati da soli”. Rispetto ad altre occasioni, questa volta lo svedese ci ha messo la faccia dopo l’eliminazione dalla Champions. Ma sembra essere troppo tardi, almeno sondando il malcontento che dilaga sui social.
Tutti gli errori commessi dal ‘boss’ (e dalla società)
Fuori dalla Champions e a -5 dal quarto posto in campionato: ecco lo scatto che inchioda Ibra e la società. Il disastro Milan è frutto di una serie errori mastodontici, il primo dei quali è legato alla scelta dell’erede di Pioli. Fonseca aveva fatto storcere il naso ai tifosi, ma non a Ibra: “Abbiamo studiato bene, è l’uomo giusto”, disse con orgoglio in occasione dell’annuncio del nuovo tecnico e facendo capire di aver “scartato” uno come Conte (“ci serve un allenatore non un manager”).
Il portoghese non è arrivato neppure al brindisi di anno, silurato dopo il pareggio con la Roma e sostituito da Conceicao che col precedente tecnico ha in comune soltanto il Paese di origine. Due allenatori agli antipodi per stile e credo tattico, ma stessi risultati deludenti.
Che confusione: doppio mercato e spogliatoio polveriera
Il Milan non è riuscito a risolvere i suoi problemi né col cambio allenatore né col doppio mercato. Già, con la rivoluzione di gennaio il Diavolo ha di fatto sconfessato le sue operazioni estive. E Morata incarna proprio il simbolo della confusione che regna nel club di via Aldo Rossi. Inoltre lo spogliatoio resta una polveriera, come dimostrato dalla quasi rissa tra Calabria (poi mandato a Bologna) e Conceicao dopo la partita col Parma e dalla stessa espulsione dell’irriconoscibile Theo col Feyenoord.
Ma al dirigente che in una lite in diretta tv con la leggenda Boban ha rivelato di essere “il boss e tutti gli altri lavorano per me” sono imputate anche altre colpe. Dalle lunghe assenze ad atteggiamenti e dichiarazioni fuori luogo e sopra le righe: insomma, il nuovo Ibra dietro la scrivania proprio non convince come quando era in campo.
Addio Champions, la rabbia dei tifosi e il rimpianto Maldini
Il naufragio rossonero non poteva non scatenare i tifosi sul web. È bufera su Ibra e RedBird e in tanti rimpiangono l’idolo Maldini. “L’involuzione di Theo Hernandez è l’emblema del lavoro che faceva Maldini al di là del mercato e che ora manca clamorosamente. Ogni volta che parla Ibrahimovic la squadra risponde al contrario” scrive Eugenio su X.
Vanni riprende le parole dello svedese per poi sferrare la stoccata: “’Ibrahimovic: questo Milan è molto più forte di quello dove giocavo io e ha vinto lo scudetto ‘. Non sarà che quello ha vinto perché Direttore Tecnico era Maldini e di questo lo è lui?”. “Boban e Capello sono rimasti basiti dalle sue parole. Ma come si fa ad avere in società tanta incompetenza?” scrive MauriT. Durissimo, infine, lo sfogo dell’attore Gianmarco Tognazzi, che accusa la proprietà americana: “Avete cacciato Paolo Maldini, avete sputato sulla storia, indegni”.