Milan, i conti tornano: terzo bilancio in utile e record di fatturato
- Postato il 5 novembre 2025
- Di Panorama
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I conti nel Milan tornano, almeno a livello di bilancio. Per il campo si vedrà e l’impresa è stata affidata a Max Allegri e a una squadra che dovrà riportare il club nel novero della Champions League rispettando sia la storia della società che la sua sostenibilità. I conti sono tornati nella scorsa stagione, deludente al limite del fallimento per risultati sportivi, e dovranno tornare in qualche modo anche il prossimo 30 giugno quando si chiuderà l’esercizio dell’annata senza i super ricavi della Champions League. Per questo in estate è stato messo mano a un mercato imponente in uscita che ha prodotto plusvalenze che dovrebbero essere sufficienti a coprire i mancati incassi europei.
Quello chiuso lo scorso 30 giugno, invece, è stato il terzo esercizio consecutivo in utile dell’era RedBird dopo quelli del 2023 (6 milioni di euro) e 2024 (4,1): questa volta il netto si è attestato a quota 3 milioni di euro valorizzando al massimo il record assoluto di ricavi nella storia della società rossonera a quota 495 milioni di euro (+10% rispetto al 2024). Il driver principale sono stati proprio i ricavi della nuova formula della super Champions League, quella che mancherà quest’anno, sommati alle plusvalenze per le cessioni del difensore Kalulu alla Juventus e, soprattutto, dell’olandese Reijnders al Manchester City da 42 milioni sui 55 totali: contratti firmati prima dell’inizio di luglio e, dunque, ricadenti nel precedente esercizio a differenza delle cessioni successive che alimenteranno il bilancio di questa stagione.
Milan, cresce rapidamente il fatturato al netto del player trading
Una scelta di RedBird, non un obbligo visto che la gestione all’insegna dell’equilibrio e dell’oculatezza nel passato ha consentito di gettare comunque le basi per poter affrontare il mare grosso di un anno senza Champions League; il patrimonio netto di 199 milioni di euro è la migliore delle garanzie della solidità del progetto. Ai tifosi potrà far storcere il naso lo “scudetto del bilancio”, come è stato sarcasticamente rappresentato nei mesi della contestazione, ma nei nuovi paradigmi dell’industria del football c’è sempre meno spazio per l’immissione di capitali senza prospettive di resa. Piaccia o non piaccia, il Milan è nel solco della maggioranza dei grandi club europei.
La buona notizia per il Milan è che il player trading (calciomercato) è stato una voce fondamentale in questi mesi ma non la più importante come dinamica. Il club sta crescendo nella solidità del suo fatturato e basta mettere in fila i numeri per rendersene conto: se nel 2019-2020 pre Covid i ricavi, al netto del player trading, si fermavano a 164 milioni, al 30 giugno 2025 si è arrivati a 411 con contributi importanti da diritti tv (152), stadio (70), sponsorizzazioni (91) e introiti commerciali arrivati a 62. Anche questa dinamica ha consentito a Cardinale di reinvestire nelle operazione per rendere più forte la rosa tutti i soldi incassati dall’area sportiva. Come? Sarà il campo a dirlo. Nella stagione di Fonseca e Conceicao la bocciatura è stata pesante, l’inizio dell’era Allegri fa sperare in un esito migliore.
Acquistato San Siro, cosa fare dell’area di San Donato Milanese?
La previsione per il bilancio al 30 giugno 2026 è in perdita, a meno che non intervengano risultati sportivi o riscatti di calciatori ceduti in prestito a generare ricavi extra per ora non attesi. Nulla di preoccupante, però. E i passi avanti sul progetto del nuovo San Siro aprono a prospettive di stabilità e crescita a lungo termine. A questo proposito, caduta l’idea di realizzarvi l’impianto principale, sull’area di San Donato Milanese sono in corso riflessioni. Nella relazione viene scritto che si ipotizza “la realizzazione di un’arena sportiva, di dimensioni più ridotte rispetto all’originario stadio (circa 18.000 posti contro gli oltre 70.000 previsti dallo stadio), che, grazie ad eventi sportivi e di altro genere, possa remunerare in modo soddisfacente gli investimenti effettuati”. Che possa essere l’arena della futura franchigia iscritta alla Nba europea che sta per nascere?
Articolo in aggiornamento