Milan e Inter, vince solo Milano e cadono tutte le big

  • Postato il 19 ottobre 2025
  • Di Panorama
  • 2 Visualizzazioni

Ridono solo Milan e Inter nel fine settimana senza gol (sono 9 quando mancano all’appello soltanto Cremonese e Udinese) e della caduta di tutte le big della Serie A. Vincono Allegri e Chivu, perdono nell’ordine Conte, Gasperini e Tudor con l’effetto di disegnare una vetta della classifica in cui comandano i rossoneri da soli con alle spalle un mucchio di avversari compatti. Il successo più pesante è quello dell’Inter che ha sbancato l’Olimpico giallorosso azzerando definitivamente il gap che si era scavato con le sconfitte consecutive contro Udinese e Juventus. Non solo. Chivu sembra aver trovato la ricetta per far giocare bene e con solidità difensiva una squadra abituata da anni a fare cose diverse e fiaccata nell’anima dal finale tragico della scorsa stagione.

Una risposta chiara dal campo, dedicata a chi continuava a mettere in discussione il nuovo corso interista che si basa sulla grande qualità ed esperienza dei senatori più una batteria di ragazzi pescati in un mercato estivo forse troppo criticato. La storia di Bonny è simbolica: ha numeri da Thuram essendo la riserva del francese e insieme a Pio Esposito ha già fatto più di tutte le riserve d’attacco dell’anno scorso.

Milan e Inter, vince solo Milano e cadono tutte le big

Allegri, invece, si prende la palma del migliore della domenica. La vittoria sulla Fiorentina fa schiumare rabbia la Viola per il rigore decisivo concesso via Var da Marinelli. Opinione personale: trattenuta leggera ma volontaria e con l’effetto di impedire a Gimenez di andare a concludere a colpo sicuro. A Firenze la pensano diversamente, a Milanello la capolista torna con la consapevolezza di aver compiuto un’impresa che per larga parte è del suo allenatore. Senza Rabiot, Pulisic, Nkunku, Estupinian, Loftus-Cheek e Jashari, con in panchina (nell’ordine) Terracciano-Pittarella-De Winter-Gimenez-Balentien-Udogu-Sala, il Milan ha vinto. Zero lamentele, solo cose pratiche.

Il paragone con gli slalom comunicativi di Conte, che continua a scoprire come giocare le coppe oltre al campionato impedisca di allenare la squadra in settimana (un anno fa sosteneva il contrario) e di Tudor è stridente. Il Napoli resta fortissimo ma dovrebbe convincersi che sta affrontando fatiche e impegni di tutte le grandi squadre d’Europa, non un girone infernale dedicato solo ai partenopei.

La Juventus è in crisi di risultati e di gioco. Fin qui la classifica era l’unica cosa che funzionava, dopo Como anche a livello numerico comincia a mancare qualcosa. Manca una vita alla fine del campionato, ma è un segnale da non sottovalutare che al momento i bianconeri sono fuori da tutto, confinati al settimo posto. Per Tudor è arrivato il momento delle scelte, possibilmente chiare e definitive: Madrid e l’Olimpico (Lazio) sono già decisive.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti