Miasmi a Casella, Pastorino (Lista Orlando): “Arpal ha preso in carico i controlli, aspettiamo i dati ufficiali per fare chiarezza”

  • Postato il 8 agosto 2025
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gianni pastorino

Genova. “Non vogliamo creare allarmismi né accusare nessuno ma la vicenda legata ai forti odori percepiti da mesi a Casella e nei comuni limitrofi continua a presentare aspetti poco chiari. È giusto, a questo punto, chiedere linearità e avere contezza di quali siano i controlli necessari nell’interesse delle cittadine, dei cittadini e delle istituzioni”, così interviene Gianni Pastorino, capogruppo in Regione per la lista Andrea Orlando Presidente e rappresentante di Linea Condivisa, tornando sul tema delle emissioni odorigene provenienti dall’impianto della ditta COMAC.

Il consigliere regionale si riferisce in particolare alla nota ufficiale di ARPAL inviata nei giorni scorsi anche al Comune di Casella, che conferma l’assenza, fino ad oggi, di campagne ufficiali di misura nella zona interessata. “Siamo consapevoli che l’azienda abbia prodotto documenti e dati tramite autocontrolli, sicuramente autorevoli ma di parte – spiega Pastorino – e che il Comune abbia mostrato la volontà di attivarsi, come emerso anche durante l’assemblea pubblica del 19 giugno. Ma in una vicenda così delicata, la cittadinanza ha diritto a fondarsi su controlli indipendenti, effettuati dagli enti pubblici preposti, e non solo su documentazione fornita dalle aziende coinvolte.

!In questi mesi molte cittadine e cittadini hanno espresso disagio e preoccupazione, segnalando un peggioramento della situazione – prosegue Pastorino – L’amministrazione comunale ha condiviso i risultati di uno studio commissionato alla ditta, ha illustrato possibili misure mitigative (come l’utilizzo di profumatori o la variazione delle temperature di lavorazione), e ha proposto la creazione di un comitato di confronto con la popolazione e l’azienda stessa. Ma la questione di fondo resta: a oggi non risultano ancora disponibili controlli ufficiali da parte di ARPAL, e questo rende complicato valutare con certezza la reale entità del problema e le soluzioni più efficaci da adottare. Non vogliamo sostenere che ci sia inquinamento, ma non possiamo nemmeno escluderlo sulla base di dati di parte. Oltre all’istanza ad ARPAL, che ha annunciato di aver preso in carico la situazione, lo scorso 1° agosto ho presentato una richiesta di accesso agli atti per sapere se anche ASL avesse effettuato sopralluoghi presso lo stabilimento COMAC. A settembre poi, con la ripresa delle attività in Consiglio regionale, intendo depositare un’interrogazione sul tema. Serve una fotografia oggettiva della situazione, perché anche il diritto al lavoro e all’impresa va conciliato con quello, inalienabile, alla salute e alla qualità della vita. Tutti dobbiamo remare nella stessa direzione: cittadini, istituzioni, enti di controllo e azienda. Ma servono certezze. E queste le possono dare solo i dati ufficiali raccolti con strumenti certificati e imparziali”.

Autore
Genova24

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