“Mi sono svegliata e il mio seno era blu. Nessuno te lo dice”. La storia della battaglia contro il cancro di Beverley Godsell, soprannominata dagli amici “Puffetta”

  • Postato il 12 luglio 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Beverley Godsell, 62 anni, non presentava noduli né sintomi quando una mammografia di routine le ha rilevato una massa al seno nell’agosto 2021. Solo cinque ore dopo la biopsia, le è stato diagnosticato un tumore al primo stadio al seno destro e al secondo stadio a quello sinistro. La donna è stata sottoposta a una scansione che prevedeva l’iniezione di un colorante blu nel flusso sanguigno per individuare i linfonodi, rendendoli più facili da trovare e rimuovere per cercare eventuali segni di cancro. Fortunatamente, i risultati hanno mostrato che il tumore era localizzato al seno. Dopo aver subito una lumpectomia nell’ottobre 2021 per rimuovere i tumori, Beverley si è sottoposta a 15 sedute di radioterapia per “distruggere” le cellule tumorali rimanenti.

Il seno è diventato blu

C’è però un fatto che rende questa esperienza un po’ anomala: nonostante il trattamento completato, la tinta blu del colorante non scompariva dal suo petto. A causa di quella colorazione, la famiglia, incluso il marito Brian, 64 anni, l’aveva affettuosamente soprannominata “Puffetta” e “Avatar“. Dopo l’iniezione del colorante, ha raccontato Godsell al Daily Mail, “Mi sono svegliata e il mio seno era blu, ma nessuno te lo dice!“. Sottolineando il bisogno di avere più informazioni e supporto psicologico di fronte a eventi così seri e possibili “anomalie” che emergono durante la diagnosi.

Che cos’è successo dopo

In ogni caso, la donna ha sottolineato l’importanza di sottoporsi regolarmente a mammografie, anche in assenza di sintomi. E alla fine, la successiva operazione si è svolta senza intoppi. I medici hanno infatti rimosso con successo i tumori cancerosi. Beverley è riuscita a evitare la chemioterapia, sottoponendosi invece alla radioterapia: con una serie di 15 sedute, distribuite in cinque giorni, sono state eliminate tutte le cellule tumorali residue. Nel tempo anche il colore blu si è attenuato per poi scomparire.

Il parere dell’esperto

“Su questo episodio è importante rassicurare le donne che affrontano un percorso di cura – spiega al FattoQuotidiano.it Gianluca Franceschini, professore Ordinario di Chirurgia Generale e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Senologica del Policlinico Gemelli di Roma -. Nel trattamento chirurgico del tumore al seno è infatti una prassi consolidata l’utilizzo di un colorante vitale, come il blu di metilene o il patent blue, per individuare il linfonodo sentinella, ovvero il primo linfonodo verso cui si dirige il drenaggio linfatico del tumore”.

Una volta individuato il linfonodo sentinella, qual è il passaggio successivo?
“Viene asportato per valutare se la malattia si è estesa ai linfonodi ascellari e per stabilire il corretto stadio clinico”.

Ma è normale che la pelle o il tessuto mammario possano rimanere per un certo tempo di colore blu?
L’eventuale colorazione temporanea è un effetto noto, legato appunto alla presenza del colorante”.

È sintomo di una situazione patologica?
“No, non ha alcun significato patologico né conseguenze cliniche. Nella quasi totalità dei casi la colorazione svanisce spontaneamente nel giro di pochi giorni o settimane; in rari casi può persistere più a lungo, anche oltre un anno, ma non è segno di recidiva di malattia, né di complicanza bensì un fenomeno estetico, destinato a regredire nel tempo”.

Da cosa può dipendere la persistenza della colorazione blu?
“La durata può variare in base a diversi fattori, come la profondità dell’iniezione, la quantità e il tipo di colorante iniettato, e la risposta locale dei tessuti”.

Quindi nessun allarmismo…
“Di fatto, questa vicenda offre l’opportunità di ribadire un messaggio fondamentale: la diagnosi precoce salva la vita. Anche in assenza di sintomi, sottoporsi regolarmente a mammografia ed ecografia mammaria è un gesto semplice che permette di diagnosticare la malattia nelle fasi iniziali quando è più facilmente curabile. Grazie alla prevenzione e ai progressi dei trattamenti, oggi circa il 90% delle donne con un tumore al seno diagnosticato in fase iniziale guarisce completamente. Inoltre, accanto ai trattamenti medici, mi preme sottolineare quanto sia fondamentale prendersi cura anche del benessere emotivo e psicologico delle pazienti”.

L’ansia e le paure possono prendere il sopravvento…
“Sì, una diagnosi di tumore al seno può essere destabilizzante. Per questo, al Centro di Senologia del Policlinico Gemelli abbiamo costruito un percorso integrato che include il sostegno di psicologhe specializzate in senologia. Molte donne, grazie a questo supporto, riescono ad affrontare le terapie con maggiore serenità trasformando la malattia in un’esperienza di crescita personale”.

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Il Fatto Quotidiano

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