Mezza età, altro che crisi: diamo il meglio fra i 50 e i 60, dopo i 65 il declino (ma non per tutti)

  • Postato il 9 novembre 2025
  • Salute
  • Di Blitz
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Le persone raggiungono il loro picco funzionale oltre la mezza età, intorno ai 60 anni; secondo una ricerca, dalla velocità di ragionamento all’equilibrio emotivo, la nostra forma più completa di intelligenza non si manifesta prima della mezza età.

Il funzionamento complessivo raggiunge il picco intorno ai 55-60 anni, con un netto declino dopo i 65-70 anni affermano Gilles E. Gignac (Università dell’Australia Occidentale) e Marcin Zajenkowski (Università di Varsavia). Del loro lavoro, pubblicato su Intelligence, da notizia Steve Fink su Study Finds.

La ricerca ha accertato che le persone spesso raggiungono il loro picco mentale ed emotivo complessivo intorno ai 60 anni, non intorno ai vent’anni. Mentre la rapidità di pensiero rallenta con l’età, l’esperienza, il giudizio e l’equilibrio emotivo continuano a migliorare fino alla mezza età.

Tra i 40 e i 65 anni circa, la maggior parte degli adulti mostra il miglior mix di intelligenza, stabilità e capacità decisionale.

Dopo i 65 anni, i punteggi medi diminuiscono, ma molti individui rimangono lucidi fino ai settant’anni e oltre.

La morale della favola, conclude Fink, è che l’invecchiamento non è un declino; è il lungo cammino verso la fase più produttiva della vita adulta.

Il successo alla mezza età

I ricercatori Gilles Gignac dell’Università dell’Australia Occidentale e Marcin Zajenkowski dell’Università di Varsavia hanno scoperto che quando si considerano insieme più dimensioni psicologiche – intelligenza, personalità, intelligenza emotiva e capacità decisionale – il funzionamento complessivo continua a svilupparsi fino alla mezza età, raggiungendo il suo apice intorno ai 60 anni.

La ricerca indica inoltre che è improbabile che gli individui più adatti a ruoli decisionali ad alto rischio abbiano meno di 40 anni o più di 65.

Un venticinquenne può elaborare le informazioni più velocemente, tenere più elementi nella memoria di lavoro e risolvere problemi di ragionamento astratto più rapidamente di qualcuno di decenni più vecchio. L’intelligenza fluida (la capacità di pensare rapidamente e risolvere problemi nuovi) raggiunge il picco intorno ai 20 anni e diminuisce costantemente in seguito.

Altri vantaggi emergono con l’età che i giovani adulti non hanno avuto il tempo di sviluppare. L’intelligenza cristallizzata (conoscenza e vocabolario accumulati) continua ad aumentare fino ai 60 anni. L’alfabetizzazione finanziaria continua a migliorare fino alla fine dei 60 anni.

I dati sui risultati nel mondo reale sono strettamente in linea con i risultati di questa ricerca. Gli studi citati dagli autori mostrano che le persone in genere percepiscono i loro stipendi più alti e raggiungono il massimo prestigio professionale tra i 50 e i 55 anni. I leader politici dei principali paesi vengono eletti più comunemente tra i 55 e i 60 anni. Anche nelle tradizionali società di cacciatori-raccoglitori, il successo nella caccia raggiunge il picco tra i 35 e i 50 anni.

Il calo dopo i 65 anni

Mezza età, altro che crisi: diamo il meglio fra i 50 e i 60, dopo i 65 il declino (ma non per tutti) nella foto Trump
Mezza età, altro che crisi: diamo il meglio fra i 50 e i 60, dopo i 65 il declino (ma non per tutti) – BlitzQuotidiano.it (foto ANSA)

Gignac e Zajenkowski hanno testato la loro ipotesi utilizzando due diversi approcci di ponderazione. Entrambi i modelli giungono alla stessa conclusione: la tarda mezza età rappresenta la finestra più favorevole per il funzionamento umano.

Gli anziani sono inadatti a ruoli di leadership? I risultati sollevano interrogativi scomodi per i leader anziani della società. Molti individui che ricoprono posizioni di alto livello (politici, giudici, dirigenti aziendali) hanno ben oltrepassato il picco funzionale identificato in questo studio.

Precedenti ricercatori hanno sollevato preoccupazioni sul declino cognitivo nei capi di stato anziani e negli incarichi giudiziari a vita, discutendo del declino del ragionamento e di altre capacità chiave, nonché delle capacità cognitive fluide e del controllo esecutivo. Gignac e Zajenkowski si basano su queste preoccupazioni fornendo un approccio che include la regolazione emotiva, il ragionamento morale e la conoscenza accumulata insieme alle capacità cognitive.

Secondo il modello completo, in media, si verificano chiari cali dopo i 65-70 anni. Entro i 75 anni, i punteggi compositi scendono a livelli paragonabili a quelli dei giovani adulti. Sia la prima età adulta che l’età avanzata potrebbero essere meno ottimali per ruoli che richiedono un funzionamento cognitivo-emotivo integrato.

La ricerca non sostiene che tutti gli over 65 non siano adatti alla leadership. La variabilità individuale è enorme. Alcune persone mantengono ottime prestazioni fino alla vecchiaia, mentre altre subiscono un declino precoce.

Circa il 13% degli adulti ottantenni mostra una competenza finanziaria stabile nell’arco di sei anni. Gli individui con maggiori capacità cognitive in gioventù tendono a mantenere il loro vantaggio più a lungo.

Una sessantenne potrebbe non elaborare le informazioni con la stessa rapidità di una venticinquenne, ma ha accumulato decenni di conoscenza, sviluppato una maggiore regolazione emotiva, affinato un giudizio migliore sulle decisioni finanziarie e morali e coltivato la coscienziosità e la stabilità che predicono il successo in ruoli impegnativi.

Questo vantaggio composito raggiunge il culmine nella tarda mezza età, proprio quando i dati sui risultati nel mondo reale mostrano che le persone raggiungono i massimi livelli di carriera. Lo schema è coerente. Le capacità psicologiche più importanti per gestire ruoli adulti complessi impiegano decenni per svilupparsi pienamente.

Ruoli diversi richiedono profili diversi. Un fisico teorico potrebbe raggiungere il suo apice prima, quando il ragionamento fluido è più forte. Un mediatore o un dirigente potrebbero raggiungere il suo apice più tardi, quando l’intelligenza emotiva e la saggezza accumulata offrono maggiori vantaggi.

In molti ambiti (successo professionale, sicurezza finanziaria, efficacia della leadership), le prove indicano sempre più che la mezza età rappresenta il momento più alto della vita funzionale dell’umanità. Non l’inizio del declino, ma il culmine di decenni di sviluppo in molteplici dimensioni psicologiche.

Per una società che spesso tratta l’invecchiamento come sinonimo di obsolescenza, questi risultati meritano seria attenzione.

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Autore
Blitz

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