Meteo estremo e allerte, Arpal: “Più i fenomeni sono intensi meno è possibile dettagliarli”

  • Postato il 1 novembre 2024
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  • Di Genova24
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Allagamenti a Chiavari e Lavagna

Liguria. “Più gli eventi meteo sono intensi e localizzati, più è impossibile dettagliarli con la precisione che tutti quanti vorremmo. E proprio il maltempo dello scorso weekend è l’emblema di quanto i modelli previsionali non riescano a performare in queste situazioni: si sono aggiornati come sempre ogni sei ore, e ad ogni nuova uscita hanno spostato il centro delle precipitazioni, oscillando da Ponente a Levante alla Costa Azzurra, e viceversa”.

A parlare è Federico Grasso, dirigente di Arpal, in merito alle allerte diramate per il maltempo, in particolare riferendosi all’ultima ondata che ha causato eventi alluvionali gravi. Quelli in Liguria, certo, dove sono ormai svanite le speranze di trovare vivo un disperso, ma anche gli episodi ancora più drammaticamente straordinari che si sono verificati nella zona di Valencia, in Spagna, con oltre 150 morti accertati.

“Purtroppo intensità e frequenza delle piogge alluvionali, spesso causate da temporali forti, organizzati e stazionari, sono in aumento. Diventa fondamentale riconoscere i limiti previsionali, senza illudere le persone di saper indovinare quando, quanto e dove pioverà, che che ne dicano i cellulari: anche un orologio rotto segna l’ora esatta due volte al giorno (ma è un caso) – prosegue Grasso – è utile conoscere e raccontare il sistema di allertamento per quello che è (segue procedure codificate nei tempi e nei modi, nazionali e regionali), non per quello che pensiamo debba fare (dicendolo solitamente il giorno dopo)”.

“È pericoloso confondere le allerte, che si danno di norma almeno sei ore prima su aree più vaste, con le fasi operative, che servono a gestire i territori su cui effettivamente si verificano gli effetti degli eventi più intensi. La criticità per un singolo cittadino con allerta arancione o rossa, è la stessa, e le misure di autoprotezione da adottare sono le stesse; per chi deve gestire il territorio, invece, un conto è fronteggiare problemi con mille persone coinvolte, un conto con centomila. Arpal è sempre a disposizione per raccontarlo”, conclude il dirigente Arpal.

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Genova24

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