Metaponto resta con il rogo in mano

  • Postato il 26 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Metaponto resta con il rogo in mano

Basilicata, caso del rogo nella pineta. Il ministro Musumeci svela un’omissione della giunta Bardi in una risposta al Pd, per l’incendio di Metaponto. «Nessuna richiesta dalla Regione per dichiarare lo stato di emergenza»


È rimasta inascoltata la mozione con cui il Consiglio regionale, a luglio, impegnava all’unanimità il governatore Vito Bardi e la sua giunta a chiedere la dichiarazione di stato di emergenza nel metapontino. Dopo l’incendio che ha distrutto 50 ettari di pineta, più alcuni camping e lidi affollati di turisti.
A rivelarlo è stato il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, rispondendo a un’interrogazione al governo presentata nei giorni scorsi dai deputati Pd Enzo Amendola, Marco Sarracino ed Eleonora Evi.

ROGO A METAPONTO, NESSUNA RICHIESTA DI STATO DI EMERGENZA


«Lo stato di emergenza nazionale può essere dichiarato solo quando una determinata situazione richiede l’adozione di misure che superano le capacità operative e finanziarie degli Enti competenti in via ordinaria».

Questo il testo della risposta del ministro ai parlamentari dem, che chiedevano: «quali tempestive iniziative il governo, per quanto di competenza, intenda porre in essere a sostegno della comunità e degli operatori economici di Metaponto. Nonché per supportare le azioni di bonifica e messa in sicurezza del territorio, ponendo fine ad incuria e abbandono e per affrontare con un patto istituzionale il futuro della località turistica in merito al suo rilancio e sviluppo».

LE DICHIARAZIONI DI MUSUMECI


Musumeci ha poi aggiunto che «non avendo la regione Basilicata, nel caso di specie, allo stato, trasmesso alcuna richiesta di deliberazione dello stato di emergenza, non si dispone degli elementi necessari per la verifica della sussistenza dei presupposti per un intervento con mezzi e poteri straordinari».
«Qualora dovesse pervenire istanza da parte della regione, si provvederà ad avviare tempestivamente la prevista istruttoria tecnica per l’eventuale deliberazione da parte del Consiglio dei ministri della dichiarazione dello stato di emergenza». Ha concluso il ministro.

ROGO A METAPONTO, IL COMMENTO DEL CONSIGLIERE REGIONALE DEL PD, ROBERTO CIFARELLI


Severo il commento del consigliere regionale Pd, Roberto Cifarelli, per cui la replica del membro dell’esecutivo «non lascia spazio a interpretazioni: se la Regione Basilicata non trasmette la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza, il governo non può attivare misure straordinarie».
«È dunque necessario comprendere – ha proseguito il consigliere regionale democratico – cosa stia facendo e cosa intenda fare la giunta regionale in merito al risarcimento dei danni procurati dal grave incendio che lo scorso mese di luglio ha interessato Metaponto, perché, al momento, Bardi e Cicala non hanno fatto alcun adempimento per mettere il territorio nella condizione di ottenere le necessarie risposte nazionali».

«QUALI FONDI STANZIATI DALLA REGIONE PER CHI HA SUBITO DANNI?»


«Quali e quanti fondi sono stati stanziati dalla Regione per far fronte ai danni subiti dalle attività agricole, turistiche e dai privati e per i ripristini ambientali?» Si domanda ancora Cifarelli. «Ed essi sono sufficienti? Il Ministro ha messo nero su bianco che non è mai arrivata da parte della Basilicata alcuna istanza formale per lo stato di emergenza. Questo significa che, di fronte alle criticità di Metaponto, la Regione ha rinunciato di fatto a chiedere strumenti straordinari al Governo? Eppure non ci risulta che tutti i danni siano stati risarciti. Sarebbe inaccettabile se intere comunità, comparti agricoli e operatori turistici non venissero adeguatamente tutelati per trascuratezza e mancanza di iniziativa».

CIFARELLI: «È ORA CHE LA GIUNTA REGIONALE FACCIA IL SUO DOVERE»


L’esponente Pd sottolinea come «non si possa perdere altro tempo. Possibile che la Regione non abbia fatto una sola telefonata al ministero competente per accordarsi per le misure necessarie ad affrontare le conseguenze dell’incendio?»
«È ora che la giunta regionale faccia il suo dovere», conclude il consigliere regionale.

LA MOZIONE


Cifarelli era stato tra i votanti, il 22 luglio, della mozione a prima firma dei consiglieri di maggioranza Domenico Tataranno (Lega), Marcello Pittella (Azione) e Francesco Fanelli (Lega), con cui si chiedeva al governatore Bardi «di attivare con urgenza le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità e/o stato di emergenza, adottando i provvedimenti previsti dalle normative nazionali e regionali per accelerare la messa in sicurezza e la ripresa» e «trasferire alla Regione Basilicata, mediante percorso normativo urgente, la gestione diretta delle aree protette di Metaponto, oggi soggette a competenza di presìdi esterni, in modo da garantire una presenza continuativa, capacità di intervento immediato, responsabilità territoriale, manutenzione ordinaria e dialogo con le comunità locali».

LE RICHIESTE DI GIANUARIO ALIADRO, FORZA ITALIA

In precedenza anche il capogruppo di Forza Italia nel parlamentino lucano, Gianuario Aliadro, aveva chiesto pubblicamente all’amministrazione regionale di «attivarsi da subito per valutare l’entità dei danni e avviare tutte le procedure necessarie per il riconoscimento dello stato di emergenza e per il ristoro delle attività colpite».

NAPOLI (FDI): «CORTOCIRCUITO SISTEMICO»


Totalmente a favore dell’iniziativa, poi, si era dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Napoli, parlando dell’incendio della pineta come la «fotografia drammatica di un cortocircuito sistemico, di uno squilibrio profondo tra responsabilità, competenze e prossimità istituzionale».

ROGO DI METAPONTO, «IL SILENZIO NON CI SARÀ»


«Quando si abdica alla cura diretta del territorio, quando si smarrisce la vigilanza e si frammenta la filiera decisionale, il prezzo lo paga sempre il bene comune. E lo paga in silenzio, sotto forma di cenere». Aveva aggiunto il capogruppo meloniano. «Questa volta, però, il silenzio non ci sarà».
Ma la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza non è arrivata.

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