Metalmeccanici al ministero dopo lo sciopero: muro sugli aumenti. Gli industriali: “Non abbiamo tempo da perdere”
- Postato il 21 giugno 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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Lo sciopero di venerdì e l’occupazione della tangenziale di Bologna hanno svegliato il governo che, dopo 40 ore di astensione dal lavoro in pochi mesi, ha deciso di intervenire provando a mediare tra i sindacati metalmeccanici e le associazioni datoriali per rilanciare la trattativa sul rinnovo del contratto. Ma al momento il tavolo convocato dalla ministra del Lavoro Marina Calderone si è risolto in un nulla di fatto. Federmeccanica e Assistal sono tornate a ribadire il loro “no” a una ripartenza della discussione, ferma da novembre, sugli aumenti salariali. Fim, Fiom e Uilm li vorrebbero già concordati (280 euro nel triennio) mentre gli industriali propongono di adeguarli esclusivamente all’inflazione, ma solo dopo i dati.
In sostanza: niente aumento dei prezzi, niente aumenti in busta. Al tavolo, a quanto apprende ilfattoquotidiano.it, il presidente di Federmeccanica Federico Visintin avrebbe apertamente parlato di “pregiudiziali” riguardo alla richiesta sindacale di aumenti superiori all’inflazione per recuperare potere d’acquisto. “Se i sindacati insistono, non abbiamo tempo da perdere”: il senso delle parole pronunciate nel corso dell’intervento davanti alla ministra del Lavoro. E sarebbe arrivato a chiamare i tre segretari “questi signori”. Un muro.
“Hanno confermato la loro indisponibilità”, ha detto il segretario della Fiom Michele De Palma. “La loro è una decisione sbagliata: considerano il negoziato come qualcosa di inaccettabile. Abbiamo ribadito la nostra disponibilità a ripartire dalla nostra piattaforma. Sono loro a mettere le pregiudiziali, non noi”, ha aggiunto Rocco Palombella della Uilm. “Purtroppo, la riunione si è conclusa senza la condivisione di una data in cui aggiornare il confronto a causa dell’indisponibilità di Federmeccanica e Assistal”, rimarcano le sigle metalmeccaniche.
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