Meta annuncia un accordo per usare i chip di Google e Nvidia crolla in Borsa

  • Postato il 25 novembre 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nonostante l’ottimo bilancio trimestrale presentato nei giorni scorsi, le azioni di Nvidia, uno dei principali produttori mondiali di chip di alta gamma il cui valore di Borsa per la prima volta nella storia aveva superato i 5mila miliardi di dollari, stanno crollando di oltre il 6,5% a Wall Street. A spingere i ribassi è la notizia che Meta sta valutando l’utilizzo dei chip di Google per lo sviluppo dei suoi progetti di intelligenza artificiale. Un dato che dimostra quale sia il livello della pressione competitiva al quale Nvidia è sottoposta e quali siano le dimensioni della battaglia per rifornire i datacenter degli hyperscaler nei loro giganteschi progetti Ai.​

Nei conti dei tre mesi terminati al 30 settembre scorso, Nvidia ha registrato profitti per 31,9 miliardi di dollari con un aumento del 65% su base annua, mentre il fatturato ha raggiunto i 57 miliardi di dollari, superando le aspettative di Wall Street. L’azienda ha annunciato di prevedere una crescita ancora più forte per il prossimo trimestre, trainata dalla robusta domanda di chip e di piattaforme per il business dell’intelligenza artificiale.​ Negli ultimi nove mesi la società ha versato agli azionisti 37 miliardi di dollari sotto forma di riacquisto di azioni e dividendi e ha annunciato diverse partnership strategiche. Tra queste ci sono i programmi di implementazione per almeno 10 gigawatt di sistemi per l’infrastruttura AI di nuova generazione di partner come OpenAI, oltre a partnership con Google Cloud, Microsoft, Oracle e xAI per realizzare progetti di intelligenza artificiale su larga scala. Ad esempio Anthropic sta ora aumentando la sua piattaforma con l’infrastruttura di Nvidia, le cui nuove collaborazioni includono Intel, Arm, Nokia e Palantir Technologies.

Sul fronte industriale, il produttore di chip ha poi annunciato il suo investimento nel mercato dell’intelligenza artificiale nel Regno Unito, con 2 miliardi di sterline stanziati per nuove infrastrutture con partner come CoreWeave e Nscale.​ Nvidia continua a essere leader nell’hardware AI con la sua piattaforma Gpu Blackwell Ultra e attraverso diverse collaborazioni su misura per il supercomputing Ai, tra cui il progetto del dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e architetture rack-scale ampliate.​ Di recente Nvidia ha presentato al pubblico le sue nuove Gpu GeForce Rtx serie 50 basate sull’architettura Blackwell, che offrono significativi progressi in termini di prestazioni ed efficienza energetica sia per i mercati desktop che per quelli laptop, ha lanciato il processore BlueField-4 per data center di intelligenza artificiale, nuove soluzioni di networking e la sua piattaforma Omniverse Dsx per la gestione di datacenter di intelligenza artificiale su scala gigawatt.

Tuttavia questi progetti non sono bastati a sostenere il titolo. Nelle ultime ore infatti Meta ha annunciato di essere in trattativa con Google per investire miliardi di dollari sui chip di Alphabet da utilizzare nei suoi data center a partire dal 2027. La mossa renderebbe Google un serio rivale del gigante dei semiconduttori Nvidia. I colloqui prevedono anche che Meta noleggi chip da Google Cloud già a partire dal prossimo anno e rientrano in un più ampio sforzo di Google per convincere i clienti ad adottare nei propri datacenter le sue unità di elaborazione Tpu utilizzate per i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale. Questa mossa segnerebbe un allontanamento dall’attuale strategia di Google di utilizzare le Tpu solo nei propri data center e potrebbe espandere notevolmente il mercato dei suoi chip, mettendo l’azienda in diretta competizione per le centinaia di miliardi spesi in processori per data center per alimentare i servizi di intelligenza artificiale. Secondo alcune analisi, Google Cloud ipotizza che questa strategia potrebbe aiutarla a catturare fino al 10% del fatturato annuale di Nvidia, una fetta del valore di miliardi di dollari.

Dopo la diffusione di queste notizie, le azioni di Alphabet sono salite di oltre il 4% nelle contrattazioni pre-mercato, proiettandola la società verso il record storico della sua valutazione di Borsa di 4 mila miliardi di dollari. Anche le azioni di Broadcom, l’azienda che aiuta Google a realizzare i suoi chip Ai, hanno guadagnato il 2%. I titoli di Nvidia invece sono in calo di oltre il 6,5%. E la battaglia per il controllo del mercato Ai continua.

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Il Fatto Quotidiano

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