Mestre (Venezia), la donna rapinata: "È colpa mia se Giacomo è morto, dovevo stare zitta e non chiedere aiuto"

  • Postato il 23 settembre 2024
  • Di Tgcom24
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Mestre (Venezia), la donna rapinata: "È colpa mia se Giacomo è morto, dovevo stare zitta e non chiedere aiuto"

 

L'aggressore della donna, una 50enne di origini colombiane che vive a Mestre da 25 anni, è un moldavo di 38 anni, senza fissa dimora. "Un gigante di un metro e novanta - racconta a Il Corriere della Sera -. All'improvviso, mentre ero al telefono con il mio compagno, mi ha afferrata da dietro, mi ha tappato la bocca e mi ha sferrato a freddo tre pugni".

 

Mentre Carmen veniva aggredita all'altro capo del telefono c'era Loris, il suo compagno. "Lei era disperata. Gridava: 'Aiuto, datemi aiuto. Mi ha rubato lo zaino. Chiamate la polizia'", ricorda l'uomo, veneziano di 55 anni. A quel punto si è precipitato in strada. "L'ho incrociata assieme a un passante. Tremava ancora, era bloccata dalla paura".

 

Intanto lo stesso uomo che aveva aggredito Carmen, poco dopo, ha tentato una seconda rapina ai danni di una turista giapponese. In mano aveva il coltello con il quale aveva ucciso Giacomo. L'aggressore è stato poi messo in fuga da un cittadino albanese che si è spacciato per poliziotto. Ed è stato infine fermato alcuni minuti dopo da agenti veri.

 

Carmen e Loris nelle ore successive all'aggressione si sono recati in commissariato e lì, dicono, "è successo qualcosa di incredibile". Erano gli amici e i familiari di Giacomo "che confortavano noi. Quando è arrivata la notizia che non ce l'aveva fatta ci tremavano le gambe ed eravamo devastati dai sensi di colpa, ma erano loro che ci facevano coraggio". Carmen e Loris non vedono l'ora di ringraziare i genitori di Giacomo, che, parlando del figlio, hanno ricordato: "Se c'era da aiutare si lanciava, senza ragionare sui pericoli".

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Autore
Tgcom24

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