Mestre, convalidato l’arresto per l’uomo che ha ucciso Giacomo Gobbato. Disposta la custodia in carcere

  • Postato il 23 settembre 2024
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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E’ stato convalidato stamane l’arresto del cittadino moldavo di 38 anni accusato accusato di aver ucciso a coltellate a Mestre il 26enne Giacomo Gobbatoil 26enne ucciso a coltellate a Venezia mentre tentava di difendere un’amica da un tentativo di rapina – e ferito l’amico Sebastiano. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Tiziana Nordio, è stata disposta la custodia cautelare in carcere. La legale non ha voluto commentare la decisione del giudice. Ieri, Nordio è stata in carcere per il primo incontro con l’assistito. Il colloquio – a quanto riporta Il Gazzettino – sarebbe avvenuto a gesti, infatti, l’uomo non conosce che il moldavo e il russo. E di domenica non sarebbe stato nemmeno possibile rintracciare un interprete disponibile, motivo cui – sempre secondo le cronache del Gazzettino – l’avvocato non ha potuto fare nulla se non constatare che l’uomo non sembra avere familiari in Italia.

L’identità del presunto assassino – Non è semplice nemmeno ricostruire per intero l’identità del presunto assassino. Le sue generalità erano state registrate in alcuni passaggi alla frontiera italiana, ma per le Volanti, la Squadra mobile e per i servizi sociali del Comune, il 38enne risulta uno sconosciuto. Qualcuno lo avrebbe visto diverse volte nella zona dell’omicidio dove l’uomo si improvvisava spacciatore per racimolare le dosi necessarie al consumo personale.

Le imputazioni – Per quel che riguarda i possibili capi di imputazione formulate dal sostituto procuratore Federica Baccaglini, all’uomo dovrebbero essere contestati i reati di rapina e di omicidio. Non solo, la notte dell’omicidio il 38enne aveva accoltellato anche Sebastiano Bergamaschi, l’amico di Gobbato che assieme a lui aveva cercato di difendere la donna dalla rapina, motivo per cui le imputazioni potrebbero estendersi a lesioni e tentato omicidio. Per quel che riguarda la misura cautelare, il carcere viene considerata l’unica opzione considerando che l’uomo risulta senza fissa dimora.

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Il Fatto Quotidiano

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