Mercedes stabilizza la W16: la preview del Gp d’Australia
- Postato il 13 marzo 2025
- Sport
- Di Virgilio.it
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C’è anche la Mercedes tra i pretendenti al titolo in F1. È un po’ questa la speranza del team di Brackley che, dopo tre stagioni spese a rincorrere gli avversari nella prima parte del campionato, per la campagna agonistica 2025 si presenta ai nastri di partenza del mondiale con ambizioni rinnovate. Siamo all’ultima stagione prima della rivoluzione normativa, che cambierà radicalmente volto alla massima categoria: un’occasione per dare il massimo e provare a inserirsi nella lotta per al vertice.
La scuderia tedesca non porta a caso un titolo dal 2020, quando il britannico Lewis Hamilton, attuale pilota della Ferrari, si aggiudicò il suo settimo titolo iridato raggiungendo il record di Michael Schumacher. Il team pluripremiato ha sofferto tremendamente scelte rischiose, che tramite il progetto zero pod sulla carta offrivano benefici strepitosi. Per quanto riguarda la pista, invece, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Anche per questo serviva un netto cambio di tendenza.
W16, una finestra di lavoro maggiore
Mercedes ha lavorato parecchio su una delle componenti più importanti per l’era wing car. Ci riferiamo al fondo della vettura, che genera la maggior parte del carico aerodinamico, peraltro scevro dalla deportanza che producono le ali. La finestra operativa della W16 è più ampia rispetto alla vettura progenitrice. Un bel vantaggio che potrà aiutare, e non poco, Andrea Kimi Antonelli e George Russell nel predisporre in pista una vettura ben bilanciata.
Il tutto si rifà a un semplice concetto, relativo alla capacità di trarre il massimo vantaggio dalla spinta verticale prodotta dal pavimento e, contestualmente, stabilizzare la piattaforma aerodinamica della monoposto tedesca. Una prerogativa assente sull’auto 2024 che, al contrario, era instabile, discontinua, e spesso inaffidabile. Per il Gran Premio d’Australia c’è un chiaro target che nutre in maniera particolare le menti dei protagonisti.
Parliamo della coerenza relativa al carico in tutte le fasi di marcia del veicolo, per definire e consolidare il comportamento della monoposto. Le mire degli uomini in grigio sono di quelle importanti, anche tenendo in considerazione che, nei pre season test del Bahrain, la Mercedes W16 è stata tutto tranne che perfetta. Continuità: è questo l’intento finale per poter competere al top della categoria ogni weekend di gara.
Il retrotreno troppo leggero in trazione
Qualche problemino di troppo ha fatto presenza a Sakhir. Le prove su pista in Medio Oriente hanno lasciato alcuni dubbi che attendono di essere sciolti. In particolare, ci riferiamo al posteriore dell’auto. Sì, perché l’avantreno, alla stregua della stagione passata, ha mostrato un buon rendimento. Solido e incisivo, ha permesso ai piloti di spingere in ingresso curva, con ottime fasi di staccata. I guai sono arrivati dall’apice in poi.

Quando la Mercedes W16 si trovava in piena percorrenza di curva, di fatti, nel momento in cui il pedale del gas veniva pigiato per accelerare, la vettura spesso non era composta. Quella stabilità di cui parlavamo è ancora assente sul rear-end. Parliamo di un tratto distintivo importante per competere ai massimi livelli e non incorrere in problematiche legate alle curve medio-rapide. Molto positivi i cambi di direzione che, tenendo a mente il layout australiano, saranno un’arma in più per la Mercedes.
Mercedes, step in avanti confermato
Da quando James Allison è tornato in sella al reparto tecnico, le cose sono cambiate. Non ce ne voglia Mike Elliott, padre della disastrosa “impostazione slim”, ma con l’ex Ferrari la fiducia è cresciuta parecchio. Un’evoluzione importante che però, sin dalle prime libere di stanotte a Melbourne deve offrire le conferme attese. Era necessario alzare le informazioni sulle caratteristiche aerodinamiche dell’auto per consolidare il rendimento altalenante visto nel campionato 2024. Rimpinguare il know-how per aver facoltà di mettere a punto la vettura, estrapolando sempre la massimo prestazione.
Il fine settimana di Albert Park prevede basse temperature in questa epoca dell’anno. A questo fattore va di certo sommato un piano di riferimento (asfalto) non del tutto lineare e, come se non bastasse, ricordando che parliamo di un percorso semi-cittadino, spesso troppo green. Un elemento che diminuisce il grip delle auto. Sarà un test cruciale per Mercedes, che si descrive convinta di aver risolto i problemi di asincronia termica patiti nel recente passato. Sotto questo piano, l’occasione di mettersi alla prova sta arrivando.