Mercato, il pagellone: chi si è rinforzato di più tra Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma

  • Postato il 4 febbraio 2025
  • Di Virgilio.it
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Alla mezzanotte di ieri è stata chiusa la finestra di mercato invernale. I giochi sono fatti: c’è chi si è rinforzato davvero (vedi il Milan), chi ha tentennato troppo, perso molto e acquistato poco (il Napoli), chi ha provato a incidere investendo ancora (la Juventus) e chi si è limitato al giusto (l’Inter). Di seguito il pagellone del mercato invernale della Serie A con promossi, rimandati e bocciati.

Mercato invernale Serie A, le promosse

La regina del mercato invernale è senza dubbio il Milan, che dopo aver corteggiato Marcus Rashford e Joshua Zirkzee ha investito 40 milioni di euro prendendo Alejandro Gimenez dal Feyenoord. Un’operazione importante, che non grava più di tanto sul bilancio considerata la cessione di Alvaro Morata al Galatasaray. Via pure Davide Calabria, che era in scadenza, e Bennacer, ceduto al Marsiglia per 13 milioni di euro e sostituito da Bondo del Monza (10 milioni più bonus e il prestito del giovane Zeroli, dopo la fumata nera per Camarda).

Le ciliegine sulla torta? Walker in difesa, elemento di sicura affidabilità e comprovata esperienza in campo europeo e la scommessa Joao Felix, arrivato in prestito secco dal Chelsea per 2 milioni di euro. Da capire come conviverà con Leao (sono entrambi mancini) e quanto e come impiegare l’altro nuovo esterno Sottil: ma beata l’abbondanza. Voto: 8,5.

Sicuramente promossa la Fiorentina, che ha sostituito lo sfortunato Bove con Folorunsho e in difesa ha piazzato Pablo Marì al posto di Martinez Quarta blindando Comuzzo. Sulla trequarti ci sarà Zaniolo, qualche metro più indietro Fagioli, l’ultima operazione in entrata di un mercato decisamente positivo, che ha regalato a Palladino anche la verve del giovane Ndour. Il ds Pradè ha trovato anche il tempo di sfoltire l’organico: via Biraghi, Kouamé e Sottil. Molto bene. Voto: 7,5.

Non è stato facile per l’Empoli tenere a bada le richieste delle big per i gioiellini azzurri. Sono rimasti tutti a casa: da Fazzini a Ismajli (sondato dal Napoli), da Goglichidze (sul quale aveva puntato pure la Juventus) ad Anjorin. Dalla Fiorentina è arrivato Kouame, un buon rinforzo. Voto: 7.

Mercato da big per il Como, che si è decisamente rinforzato in ogni reparto, mostrando tutta la sua potenzialità economica. In porta è arrivato Butez, in attacco Diao dal Betis, in mezzo al campo Caqueret. Senza dimenticare la scommessa Dele Alli: tornasse anche al 60-70% della sua forza sarebbe già un colpo fenomenale. Voto: 7.

Giù il cappello per Pantaleo Corvino. E’ vero, il Lecce ha perso un top player come Dorgu, ma gli oltre 30 milioni di euro incassati dal Manchester United sono manna dal cielo per la società salentina. Tutto merito dell’esperto e lungimirante Corvino. Trattenuto Krstovic, in entrata sono arrivate solo scommesse: Danilo Veiga, Tiago Gabriel e Konan N’Dri. Voto: 6,5.

Positivo, per quelle che sono le possibilità, anche il mercato del Parma, che ha preso Vogliacco in difesa e Djuric in attacco. Ha puntato sul giovane Ondrejka e sull’argentino Pellegrino, confermando in rosa i vari Man, Sohm e Bernabé, il vero rinforzo di gennaio non appena rientrerà dall’infortunio. Voto: 6,5.

Mercato invernale Serie A, le sufficienze

L’Inter ha badato al sodo: serviva un esterno, lo ha preso dalla Roma. Zalewski per Buchanan è stata l’unica operazione di mercato dei nerazzurri, che non hanno mollato di un centimetro su Frattesi nonostante il corteggiamento serrato della Roma fino a metà gennaio. Essenziale. Voto: 6.

A metà strada tra la promozione e la bocciatura si piazza la Juventus. Il solo Kolo Muani non basta per meritare un voto alto in pagella. L’attaccante francese (preso in prestito secco) ha avuto un impatto devastante sul campionato (3 gol in 2 gare), ma in difesa il ds Giuntoli si è dovuto accontentare di ripieghi, dato che le prime scelte (Skriniar, Tomori, Hancko) non hanno imboccato la strada per Torino. Sono arrivati Alberto Costa, Kelly dal Newcastle e Renato Veiga, più comprimari che titolari. Via Fagioli alla Fiorentina e soprattutto Danilo, messo alla porta da Thiago Motta e tornato in Brasile. Voto: 6.

Non spiccano neppure i mercati di Lazio e Roma. Ai biancocelesti serviva un centrocampista, ma Fazzini è rimasto un colpo in canna. Lo stesso dicasi di Casadei, trattato per giorni e poi andato al Torino. A fine mercato è arrivato Reda Belahyane, ma il colpaccio è stato fatto in uscita, con Tchaouna al Psv per 15 milioni di euro. Anche la Roma è rimasta intrappolata nel “vorrei ma non posso”. I conti disordinati non hanno consentito di sferrare l’assalto a Frattesi. Il buon innesto di Rensch e l’arrivo di Nelsson per sostituire Hermoso salvano una finestra di mercato quasi anonima. Voto: 6 per entrambe.

Anche Atalanta, Bologna, Udinese e Torino raggiungono la sufficienza piena in un mercato senza colpi di scena. L’Atalanta ha sbaragliato la concorrenza per Daniel Maldini (via Zaniolo), colpo del presente e di prospettiva, ma forse sarebbe servito qualcosa anche in attacco, considerati i dubbi sulla tenuta di Scamacca. In difesa dentro Posch e fuori Godfrey. Il Bologna ha puntato sull’esperienza di Davide Calabria, quasi regalato dal Milan. In attacco c’è pure Pedrola, ma più per il futuro che per l’immediato.

Il Torino ha sostituito Zapata con Amine Salama, tutt’altro che un bomber (0 gol in 17 presenze con il Brest in Ligue 1), ma almeno si è rifatto con Elmas, Casadei e il buon Biraghi. Il mercato dell’Udinese, invece, è stato di “contenimento”: spente sul nascere le sirene per Lucca e Bijol, trattenuti almeno fino a giugno, in difesa è arrivato Solet. Rosa praticamente intatta per una salvezza che rimane un obiettivo altamente alla portata: voto 6 per tutte.

Sufficiente pure il mercato del Genoa, con gli inserimenti in corsa del centrocampista Jean Onana e dell’attaccante Maxwel Cornet. A luglio arriverà Ellertsson, acquistato e lasciato al Venezia fino al termine della stagione. Si poteva fare qualcosina in difesa (ceduto Vogliacco al Parma), rimane il fardello Balotelli. Voto: 6.

Mercato invernale Serie A, le bocciate

Bocciato, bocciatissimo il Napoli. Il primo posto in classifica si è rivoltato contro Antonio Conte, che ha salutato Kvaratskhelia e accolto, con scetticismo, Okafor, che fino a sabato scorso non era neppure stato preso in considerazione. Più che un ripiego, una mossa della disperazione, altro che Adeyemi e Garnacho. Voto: 4.

Ormai è chiaro: il Monza quasi non ci crede più nella salvezza. E le cessioni di Djuric, Maldini e Bondo lo confermano. Pochissime risorse per muoversi sul mercato, Galliani ha dovuto fare di necessità virtù preparando le casse al ritorno in Serie B. Non convincono Castrovilli e Ganvoula, non bastano Palacios e Zeroli. Voto: 4.

Cedere tanto prima di scivolare giù nel precipizio. La mossa del Venezia somiglia a quella del Monza. L’addio di Pohjanpalo è un colpo al cuore. A sostituirlo ci proverà Daniel Fila, prelevato dallo Slavia Praga. La sfortuna, poi, c’ha messo lo zampino con il grave infortunio occorso a Stankovic: è arrivato Radu, se la giocherà con Joronen. Buona solo la mossa Zerbin, esotiche ma incognite le proposte Candè e Condè. Voto: 5.

Non convincono neppure i mercati di Cagliari e Verona. Agli isolani serviva qualcosa in attacco, ma è arrivato solo l’esterno rumeno Coman. Tra i pali Caprile dal Napoli, scambiato con Scuffet. Il Verona ha perso Belahyane accogliendo Oyegoke, Niasse e Valentini. Poca cosa. Voto: 5 per entrambe.

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