Mercato auto Italia, ottobre giù dello 0,6% e privati in fuga. Tiene il noleggio, abbondano le Km zero
- Postato il 3 novembre 2025
- Fatti A Motore
- Di Il Fatto Quotidiano
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Ottobre 2025 si chiude senza scosse per il mercato automobilistico italiano: secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 125.826, in lieve calo dello 0,6% rispetto allo stesso mese del 2024. Il bilancio dei primi dieci mesi dell’anno resta negativo: 1.293.366 nuove targhe, pari a -2,7% su base annua e con una distanza ancora profonda dal periodo pre-Covid (-20,4% sul 2019).
La fotografia del mercato rivela però un quadro disomogeneo tra i diversi canali di vendita. I privati continuano a frenare: a ottobre il calo è stato dell’11,85%, quasi 10.000 vetture in meno rispetto allo scorso anno. Da gennaio la perdita cumulata sfiora le 80.000 unità. A mitigare la flessione intervengono autoimmatricolazioni e noleggio, che sostengono gran parte della domanda.
Massimo Artusi, presidente di Federauto, sottolinea come il ricorso delle reti vendita alle Km0 abbia avuto un ruolo chiave: “A ottobre spicca la correzione operata dalle immatricolazioni di Km 0 da parte dei concessionari: ma non è bastato per riportare il totale in pareggio”. Le autoimmatricolazioni sono infatti cresciute del 36,1% nel mese , raggiungendo una quota del 14% e compensando quasi metà del calo dei privati. A queste si aggiunge un noleggio in forte progresso: +17,9% nel mese e +12,8% da inizio anno. “Autoimmatricolazioni e noleggio”, osserva Artusi, “contribuiscono quasi alla pari a sostenere il mercato”.
Il vero nodo resta il prezzo. “Il prezzo è il sovrano del mercato”, sintetizza Artusi, ricordando come il boom lampo degli incentivi MASE per le elettriche – esauriti in un giorno – dimostri che la domanda c’è, ma solo quando le condizioni economiche sono davvero favorevoli. Il presidente di Federauto lancia anche un monito: “È stringente la necessità di mettere mano alla competitività del mercato attraverso l’abbandono dei bonus come strumento ricorrente e l’ammodernamento delle politiche fiscali nazionali”.
Sul fronte delle alimentazioni prosegue la trasformazione del mix. Le alimentazioni “alternative” crescono: elettriche a +26,6%, ibride full e mild a +8,6%, GPL a +7% e plug-in addirittura a +88,1%. Insieme rappresentano quasi il 68% del mercato. Benzina e diesel, invece, arretrano rispettivamente al 22,9% e al 9,3% del totale.
Nonostante il buon ritmo di elettriche e plug-in, la transizione resta lenta. Roberto Pietrantonio, presidente UNRAE, avverte: “Quello a cui abbiamo assistito è un film già visto: un lungo periodo di attesa congela il mercato, poi una fiammata brucia le risorse in pochi giorni e il rischio è che la domanda torni a rallentare”. Da qui l’appello: “Servono misure strutturali, non interventi spot, per dare certezze a mercato e cittadini e accompagnare davvero la mobilità verso zero emissioni”.
Dal Centro Studi Promotor emergono infine segnali poco incoraggianti sul sentiment delle reti: solo il 6% dei concessionari prevede un aumento delle vendite nei prossimi mesi, mentre il 66% teme un ulteriore calo. “Il quadro non è certo dei migliori”, afferma il presidente Gian Primo Quagliano, che denuncia l’assenza di una strategia europea efficace per sostenere l’industria dell’auto.
Ottobre si chiude dunque con un mercato sostenuto da canali “tecnici” più che dalla domanda reale delle famiglie, che è poi quella più importante. E il 2025, secondo le stime UNRAE, dovrebbe attestarsi a 1,52 milioni di immatricolazioni, -2,5% sull’anno precedente. Il motore del mercato auto italiano, insomma, gira ancora a bassa velocità.
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