Mercato auto europeo in flessione del -5,1% a giugno: male l’Italia

  • Postato il 25 luglio 2025
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  • Di Virgilio.it
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Il mercato dell’auto europeo sta attraversando una fase di estrema volatilità e incertezza, segnando a giugno un ritorno in territorio negativo. Secondo i dati diffusi dall’associazione dei costruttori Acea, le immatricolazioni complessive nell’area che include l’Unione Europea, l’Efta e il Regno Unito hanno raggiunto 1.243.732 unità, registrando una diminuzione del 5,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo calo mensile ha spinto in negativo anche il consuntivo semestrale, che si è chiuso con 6.815.320 vetture targate e una leggera flessione dello 0,9%.

Un quadro geografico variegato

L’analisi dei singoli mercati geografici rivela un panorama disomogeneo. L’Ue ha registrato una performance notevolmente peggiore rispetto al Regno Unito, subendo una perdita del 7,3% nel mese di giugno e un calo dell’1,9% nel semestre. Al contrario, il mercato britannico ha mostrato un segnale di ripresa, con un miglioramento mensile del 6,7% e una crescita del 3,5% nel consuntivo annuale. Anche i Paesi Efta hanno evidenziato una tendenza positiva, con un +1% a giugno e un +4,5% nel semestre.

Tra i principali mercati nazionali, la Spagna si è distinta per le migliori performance a giugno, con un +15,2%, e ha mantenuto una solida crescita del +13,9% nei primi sei mesi dell’anno. Viceversa, la Germania ha registrato una flessione del 13,8% nel mese e del 4,7% nel semestre, mentre la Francia ha visto le sue immatricolazioni diminuire del 6,7% a giugno e del 7,9% nel semestre. L’Italia ha evidenziato il calo più marcato tra i “Major Market” europei, con un drammatico -17,4% a giugno e un -3,6% nel consuntivo semestrale.

Le alimentazioni: crescita delle elettriche

Per quanto riguarda le alimentazioni, giugno ha confermato il rimbalzo delle auto elettriche a batteria (BEV), che hanno visto un aumento delle targhe nell’intera Europa (Ue+Efta+Uk) del 14,5%. Questo incremento è stato trainato, in particolare, dall’andamento positivo di mercati come la Spagna (+103,2%), la Germania (+8,6%) e il Regno Unito (+39%). Tuttavia, Francia e Italia hanno registrato un andamento negativo per le BEV, con cali rispettivamente del 3,3% e del 40,4%. La crescita complessiva delle BEV, sebbene positiva, è in deciso rallentamento: il primo semestre si è chiuso con un +24,9%, e l’Unione Europea ha registrato una crescita di appena il 7,8% a giugno. La quota delle BEV sulle nuove immatricolazioni è salita dal 12,5% di un anno fa al 15,6%, ma l’Acea evidenzia che tale livello è “ancora lontano” dall’adozione di massa.

In controtendenza, le ibride plug-in (PHEV) continuano a godere di grande successo, mostrando da mesi una crescita a doppia cifra: a giugno sono aumentate del 41,6% e nel semestre del 19,5%. Anche le ibride non ricaricabili hanno mantenuto una buona performance, con un +6,1% mensile e un +17,1% semestrale. Parallelamente, si osserva il costante crollo delle motorizzazioni tradizionali.

La situazione dei costruttori

Analizzando l’andamento dei vari gruppi automobilistici a giugno, emergono dinamiche differenziate. Stellantis ha immatricolato 180.907 vetture, registrando una perdita del 12,3%. All’interno del gruppo, solo Peugeot (+6,2%) e Alfa Romeo (+29,5%) hanno mostrato una crescita, mentre la maggior parte degli altri marchi ha subito perdite significative, inclusi Fiat (-38,1%) e Lancia (-79,1%).

Il Gruppo Volkswagen ha mantenuto la prima posizione con 323.879 registrazioni, ma ha subito un calo complessivo del 6,1%. Nonostante ciò, alcuni marchi come Skoda (+11,9%), Cupra (+1,9%) e Porsche (+3,1%) hanno registrato guadagni. Anche il gruppo Renault ha evidenziato un calo marginale dello 0,6%, attribuibile in gran parte alla Dacia (-1,7%).

Tra gli altri gruppi, Hyundai-Kia (-8,7%) e il gruppo Toyota (-12,9%) hanno riportato flessioni. In controtendenza positiva, il BMW Group ha registrato un solido aumento dell’8,2%, seguito da Mercedes-Benz (+0,7%) e Ford (+2%). Numerose altre case automobilistiche hanno subito cali a giugno, tra cui Tesla (-22,9%), Nissan (-12,6%) e Volvo (-11,3%).

La preoccupazione dell’UNRAE per l’Italia

In questo scenario complesso, il direttore generale dell’UNRAE, Andrea Cardinali, ha espresso forte preoccupazione per la situazione del mercato italiano. Cardinali ha affermato che “Il mercato italiano dell’auto mostra segnali di profonda difficoltà”, evidenziando come l’Italia abbia registrato il risultato peggiore tra i cinque Major Market europei a giugno. Ha inoltre sottolineato che il traffico nelle concessionarie, indicatore anticipatorio dei risultati futuri, risulta “debolissimo“.

Oltre alla performance generale, l’UNRAE evidenzia che l’Italia “resta in ultima posizione per quota di PHEV e BEV, con un divario crescente rispetto alla media europea“, nella transizione verso la mobilità elettrica. Questo quadro dipinge una situazione di mercato automobilistico europeo in fase di estrema incertezza, con andamenti diversificati tra regioni e segmenti, ma con l’Italia che si trova ad affrontare sfide particolarmente ardue sia nella ripresa generale che nell’adozione delle nuove tecnologie di propulsione.

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