Meno prenotazioni per gli Usa dall’inizio della guerra commerciale di Trump, crollano i prezzi dei voli

  • Postato il 18 aprile 2025
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A causa delle tensioni economiche e di una diffusa percezione di maggiore rischio nei viaggi verso gli Usa, i biglietti aerei stanno vistosamente calando. Molti europei temono infatti maggiori controlli alle frontiere o di ritrovarsi a vivere qualche problema legato all’immigrazione facendo letteralmente svuotare i voli diretti sull’altra sponda dell’Atlantico.

Le compagnie aeree sono quindi costrette ad abbassare i prezzi sperando in questo modo di stimolare la domanda. E così, quello che fino a qualche mese fa era impensabile, ossia pagare solo 433 euro per andare a New York partendo da Milano, oggi è realtà. Si tratta di un viaggio senza scali e con partenza in pieno ponte, ossia tra Pasqua e il 1 maggio. Lo stesso volo una settimana costava 839 euro. Chi ha prenotato invece un volo da Napoli a New York ora paga fino al 60 per cento in meno rispetto a chi lo aveva acquistato soltanto un mese fa.

Un aereo di Ita Airways
Meno prenotazioni per gli Usa dall’inizio della guerra commerciale di Trump, crollano i prezzi dei voli (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

La tratta Roma-Washington un mese fa costava 1.213 euro. Ora un biglietto lo si può acquistare a 564 euro, quindi a meno della metà. Sempre considerando partenze da Roma, si registra un calo dei prezzi sia per i voli verso Boston sia verso Los Angeles, rispettivamente del 28 per cento e del 37 per cento.

A svelare i prezzi attuali è un articolo del Corriere della Sera. Quello che sta succedendo è che i vettori cercano di riempire gli aerei a tutti i costi svendendo i sedili rimasti vuoti. Una conseguenza del calo vistoso della domanda.

Il calo dei visitatori negli Usa, i dati citati dal Washington Post

A favorire i viaggi negli Usa dovrebbe anche essere il prezzo basso del dollaro che si è svalutato molto in queste settimane. E invece in questo trimestre sta avvenendo qualcosa che forse l’amministrazione Trump non aveva calcolato: una diminuzione notevole di turisti provenienti dall’Europa occidentale pari a 2,48 milioni stando ai dati della Polizia di frontiera statunitense. Sono il 17 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 con una riduzione che a marzo, stando ai dati pubblicati dalla International Trade Administration, un’agenzia del ministero statunitense del Commercio citata dal Washington Post, è arrivata al 12 per cento dopo una diminuzione del 2 per cento in febbraio rispetto allo stesso mese del 2024.

Il Washington Post ha intervistato anche alcuni esperti del settore che hanno parlato della prima flessione significativa dai tempi del Covid. A spaventare i visitatori sono le notizie su detenzioni e deportazioni, compresi casi di turisti europei fermati per settimane. Alcuni Paesi hanno inasprito i travel advisory mentre i dazi imposti da Trump hanno contribuito ad aumentare le tensioni internazionali.

Secondo il Washington Post, se il calo dovesse continuare il risultato sarebbe una perdita di miliardi di dollari nel settore del turismo. In forte calo anche i turisti provenienti dall’America Centrale, calati del 24 per cento e del 26 per cento dai Caraibi. I dati riguardanti l’America Centrale sono tuttavia considerati incompleti perché mancano quelli del Messico. A mancare sono anche i dati riguardanti i turisti provenienti dal Canada.

 

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Blitz

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