Meloni richiama la maggioranza: “Sul premierato vogliamo andare avanti. Sì alle preferenze nella legge elettorale”
- Postato il 7 maggio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Il premierato sta andando avanti, continuo a considerarla la madre di tutte le riforme. Non dipende da me ma dal Parlamento, ma la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma esattamente come è intenzionata a procedere spedita sulla riforma della giustizia“. Rispondendo al question time nell’Aula del Senato, Giorgia Meloni smentisce che il ddl costituzionale sul cosiddetto premierato sia finito su un binario morto, accantonato (dopo il primo via libera dei quattro necessari) in favore di quello sulla separazione delle carriere dei magistrati. Eppure appena poche ore prima, conversando con i giornalisti a palazzo Madama, era stata la sua stessa ministra delle Riforme Maria Elisabetta Casellati ad ammettere che il premierato sta “rallentando“ e un eventuale referendum sulla riforma non si potrà tenere prima della prossima legislatura. Rispondendo a una provocazione di Matteo Renzi, che l’ha interrogata sulle priorità di governo, la premier conferma poi di essere “favorevole all’introduzione delle preferenze nella legge elettorale”, senza però entrare nel dettaglio di eventuali progetti di modifica.
La leader di FdI promette inoltre che “nel corso del 2025 l’Italia finalmente raggiungerà” il target del 2% del Pil in spese per la difesa: “C’è un governo che sa che mantenere gli impegni presi, è fondamentale per farsi rispettare”, dice in risposta a un’interrogazione del leader di Azione Carlo Calenda. L’obiettivo imposto dalla Nato, afferma la premier, sarà raggiunto “sia rilanciando la traiettoria di potenziamento delle nostre capacità di difesa, sia inserendo nel computo delle spese rilevanti” nuove voci di bilancio, voci “in linea con i parametri dell’Alleanza atlantica, che altre nazioni già considerano”. Queste spese, spiega, “rientrano nell’approccio allargato multidimensionale della difesa, che è proprio sia del concetto strategico Nato sia del libro bianco dell’Ue”. Si tratta, prosegue, di “un percorso coerente con gli impegni internazionali dell’Italia, ma anche con la posizione che l’attuale maggioranza di governo ha consacrato nel programma con il quale si è presentata agli italiani. Perché senza difesa non c’è sicurezza e senza sicurezza non c’è libertà”.
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