Meloni: "Referendum? problema tutto interno alla sinistra. Non votare è un mio diritto"

  • Postato il 5 giugno 2025
  • Di Agi.it
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Meloni: "Referendum? problema tutto interno alla sinistra. Non votare è un mio diritto"

AGI - Rivendica il diritto di astenersi sul referendum, sottolinea che l'Italia ha guadagnato protagonismo, che "non è una ruota di scorta di Francia e Germania", altro che isolamento. E che questo è il governo della stabilita', "la riforma più importante. Andremo fino alla fine della legislatura, io sono fiero del lavoro dei miei vicepremier, non sono certamente una maestra". La premier Giorgia Meloni, intervenendo all'evento organizzato dal quotidiano 'La verità'' spazia dalla politica interna a quella estera.

 

Ironizza di vedere più il presidente francese Emmanuel Macron che sua figlia, "ci sono solo questo mese altri tre vertici", dice di essere ottimista su un accordo tra Ue e Usa, chiede ad Israele di fermarsi per salvaguardare la popolazione civile, rimarca come i segnali su una possibile pace in Ucraina "sono poco incoraggianti", anzi "non è escluso" che nei piani di espansione di Putin possa esserci il disegno di attaccare altri paesi europei.

 

Interviene sugli attacchi arrivati dal mondo del cinema ("Qualcuno ha detto che ci comportiamo come un clan. Ma quanti attori di destra dichiarati conoscete? . Quelli non di sinistra non dichiarano le preferenze politiche perché altrimenti non lavorano. Noi abbiamo fatto delle norme, secondo me di buonsenso, per impedire gli sprechi"). Parla del dl sicurezza ("Ci vorrebbero altre norme") e dello stato dell'economia italiana: "Negli ultimi giorni abbiamo fatto un'ultima emissione di BTp e abbiamo messo sul mercato 17 miliardi di euro e sono arrivate richieste per 210 miliardi di euro. Sa che significa questo? Che noi siamo considerati solidi".

 

Ma e' sul tema sul referendum che le sue parole fanno maggiormente rumore nel campo del centrosinistra. "Si fa polemica su ogni caso", dice la premier riferendosi alla scelta di voler andare al seggio senza ritirare le schede. "È giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne e della consultazione referendaria, ma non condivido con sfumature diverse, i contenuti del Referendum. Non votare è un'opzione, è un mio diritto. Un diritto di tutti, dei lavoratori e dei non lavoratori", taglia corto.

 

"Nella storia della Repubblica tutti i partiti - argomenta - hanno fatto campagna sull'astensione sui Referendum. C'è poi anche un tema di merito: molti di quelli che" promuovono i Referendum "sono stati al governo negli ultimi dieci anni. Se la cantano e se la suonano da soli come dicono a Roma. Invece di spendere 400 milioni di euro" avrebbero potuto agire sui temi sul Referendum attraverso "un lavoro in Parlamento", dice.

 

Ed ancora: "Anche alcuni esponenti del Pd, tra cui Picierno e Guerini" hanno dichiarato che si recheranno alle urne e non ritireranno le schede, "è una questione tutta interna alla sinistra. Si sta cercando un nemico esterno, si sta muovendo una campagna per non dire che non c'è un problema interno alla sinistra, scaricando la responsabilità su di noi". Poi entra nel dettaglio, parlando del quinto quesito: "Sono contrarissima a dimezzare i tempi della cittadinanza, la legge italiana è ottima".

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Agi.it

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