Meloni ha passato con Trump "una bella serata". Ma in che senso?
- Postato il 8 gennaio 2025
- Di Il Foglio
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Meloni ha passato con Trump "una bella serata". Ma in che senso?
Dunque Giorgia Meloni l’altra sera è volata a sorpresa negli Stati Uniti, nella residenza di Mar-a-Lago di Donald Trump, per un bizzarro quanto informale bilaterale. Meloni ha incassato da The Donald un “assalitrice” di Unione europea (in senso buono, del resto questo è il vocabolario di Trump), pare abbia agevolato l’avanzamento di un possibile accordo da 1,5 miliardi fra il governo italiano ed Elon Musk in cambio di satelliti SpaceX (domanda: da quest’anno dovremo mettere a gara persino il Festival di Sanremo, mentre una cosa così delicata come la rete di telecomunicazioni e sicurezza del paese viene venduta una sera a cena, fra una portata e l’altra e chissà quanti calici, magari con il contratto abbozzato su un tovagliolo?), poi la nostra premier è tornata in Italia a smaltire il jet lag. A 24 ore dalla breve gita fuori porta oltreoceano, Meloni ha rilasciato a commento di questo “vertice” una breve dichiarazione ufficiale: “Bella serata con Donald Trump”. In che senso “bella serata”? Hanno scopato? Voglio dire: qui nessuno dice di tornare al linguaggio della Prima Repubblica, di un’ampollosa formalità quasi misterica, sempre in bilico fra un verbale dei carabinieri e una pagina della Torah; ma da qui a un’informalità così spiccia (comunque criptica nella sua evanescenza) ci passa di mezzo un minimo di decenza e dignità istituzionale.
Giorgia Meloni è il presidente del Consiglio italiano, un capo di stato; e quell’altro fra due settimane è a tutti gli effetti il nuovo presidente degli Stati Uniti, il capo dei capi di stato. “Bella serata” è il commento che fai a un’amica che ti chiede conto dopo un primo appuntamento; e anche in quel caso l’amica ti incalzerà per sapere di più (“vabbè ma come è andata? Lui com’è? Ci sei andata a letto? E’ vero che ce l’ha così piccolo?”). Anche perché sul concetto di “bella serata” ci sono più correnti di pensiero che sulla natura di Cristo: per qualcuno una bella serata è starsene sul divano con la copertina e una tisana a guardare un film o una serie, magari col proiettore come al cinema (e infatti pare che Trump abbia rifilato a Meloni la visione del film complottista sulla sconfitta elettorale nel 2020: non esattamente la commedia romantica che ti aspetteresti di vedere durante una “bella serata”); per altri una bella serata è quella passata a ballare sui tavoli, tra fiumi di alcol e amfetamine a go-go (e qui ci vedo come minimo una triangolazione con la tossicodipendenza di Musk).
Ci sono tante belle serate: quelle passate su un marciapiede fuori dal ristorante dove si è cenato o sotto a un portone a parlare fino a tardi senza che nessuno dei due trovi il coraggio di fare la prima mossa; quelle passate facendo sesso tutta la notte e in ogni angolo della casa, spostando e ribaltando mobili come traslocatori in calore; e quelle passate a farsi otto ore di sonno consecutive. Ci sono belle feste, con champagne ghiacciato, cibo squisito, le luci giuste e invitati brillanti e ben vestiti; e cene riuscite, in bella case o ottimi ristoranti, dove la conversazione è sempre vivace e i commensali interessanti. Insomma, ci sono tante “belle serate” possibili; ma non me ne viene in mente nemmeno una che veda coinvolti Donald Trump e Giorgia Meloni assieme.
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