Meloni e i leader della destra chiudono la campagna in Veneto: “Referendum non è su di me”. Poi attacca la sinistra e Prodi

  • Postato il 18 novembre 2025
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Dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. I leader del centrodestra si ritrovano tutti insieme al Pala Geox di Padova per la chiusura della campagna elettorale del candidato Alberto Stefani, il leghista in campo alle Regionali in Veneto per il dopo-Zaia. “Quella che vedete qui non è una alleanza di comodo tenuta insieme dalla colla scadente dell’interesse, quella che vedete qui è una comunità di gente fiera di lavorare spalla a spalla per dare risposte ai cittadini”, ha detto dal palco la premier. Meloni, in vista del voto del prossimo fine settimana, ringrazia i presenti per “voler garantire al Veneto altri anni di buon governo, di risposte efficaci, di lavoro in questo passaggio di testimone da Luca Zaia ad Alberto Stefani”. Poi spazio al referendum sulla giustizia e agli attacchi alla sinistra, con tanto di citazione di Romano Prodi.

Meloni con Salvini e Tajani

Poco prima della presidente del Consiglio, il leader del Carroccio rilancia: “L’obiettivo, lo dico con sobrietà, umiltà e scaramanzia, non è vincere, è stravincere”, ha detto Salvini. “Vogliamo vincere per governare bene e raggiungere gli obiettivi non ancora raggiunti“, ha aggiunto il segretario di Forza Italia Tajani. A precedere i leader della coalizione c’è l’intervento del governatore uscente, accolto con un lungo applauso: “Mi hanno dato 15 minuti, se me li consumate tutti in applausi…”, ironizza Zaia dopo l’acclamazione del PalaGeox. Poi precisa: “Alberto Stefani il nuovo Zaia? Alberto sarà Alberto, ognuno deve avere la sua personalità nella continuità, perché abbiamo un sacco di attività che ancora non si sono completate”.

L’attacco alla sinistra e a Prodi

La chiusura dell’evento è affidata alla premier. Nel suo intervento Meloni fa l’elenco dei provvedimenti del governo, a partire dalla manovra. Ringrazia Fratelli d’Italia (“Se io non avessi alle spalle il partito coeso e generoso che ho alle spalle non potrei fare il mio lavoro come lo faccio”) e attacca l’opposizione: “C’è chi ama l’ideologia e chi si occupa delle persone, tagliamo le tasse a 800mila veneti con 50mila euro di reddito annuo. Per loro chi guadagna 2500 euro con due figli e un mutuo sulle spalle è ricco. Vi dico per favore andate a votare e lasciateli all’opposizione con le loro ricette tardo comuniste“, afferma Meloni che torna a criticare la Cgil e lo sciopero generale convocato di venerdì “perché – dice – la rivoluzione si sa viene meglio nel weekend”. E per attaccare la sinistra, la presidente del Consiglio tira in ballo Romano Prodi: “Il professore qualche settimana fa ha dovuto ammettere che la sinistra non vince le elezioni, perché ha voltato le spalle all’Italia. E se lo dice lui che sul voltare le spalle all’Italia ha una cattedra all’università, chi siamo noi per smentirlo?“.

“Referendum non è su di me”

Spazio poi alla riforma della giustizia voluta dal “veneto doc” Carlo Nordio: “Una riforma che può cambiare le cose“, dice Meloni. Ma sul referendum precisa, rivolgendosi agli italiani: “Non vi fate fregare, non vi fate fregare. Andate a votare guardando il contenuto della riforma. Cercheranno di convincervi di tutto, che se poi andate a votare è un referendum sul governo, ‘Meloni sì-Meloni no‘. Guardate, il governo rimane in carica fino alla fine della legislatura, metteremo anche questo record“. “Se pensate che la giustizia funzioni – continua la premier – potete votare no, ma se pensate che la giustizia in Italia possa funzionare dovete votare sì, per voi stessi non per il Governo”.

“Con il premierato Italia sarà nazione più moderna”

Infine Meloni fa un accenno anche alla riforma ancora in cantiere, quella sul premierato: “Vogliamo una riforma che dica basta agli inciuci ai giochi di palazzo ai governi che passa sopra la testa dei cittadini”, aggiunge la presidente del Consiglio: “Quando avremo anche questa riforma – assicura – questa sarà una nazione molto più moderna”.

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