Meloni all’Onu: “Mosca ha calpestato il diritto internazionale, Israele ha superato il limite”

  • Postato il 25 settembre 2025
  • Di Panorama
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Nella notte, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è rivolta all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Tanti gli argomenti toccati nei 16 minuti di discorso: dalla guerra in Ucraina a quella di Gaza, passando per l’immigrazione e l’“ecologismo insostenibile”.

Il discorso si è aperto con una diagnosi impietosa dello stato del mondo contemporaneo. Meloni ha citato Papa Francesco nel descrivere l’attuale scenario come «una terza guerra mondiale combattuta a pezzi», sottolineando come oggi si contino 56 conflitti armati attivi, il numero più elevato dalla Seconda Guerra Mondiale.

Condanna della Russia

Sulla guerra in Ucraina, Meloni ha ribadito la linea di ferma condanna nei confronti dell’invasione russa. La Premier ha accusato Mosca di aver «deliberatamente calpestato l’articolo 2 dello Statuto dell’Onu, violando l’integrità e l’indipendenza politica di un altro Stato sovrano, con la volontà di annetterne il territorio».

Rimarcando anche che la Russia, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza, abbia tradito i principi fondamentali dell’organizzazione che dovrebbe proteggere.

Secondo Meloni, questa «ferita profonda inferta al diritto internazionale» ha scatenato «effetti destabilizzanti molto oltre i confini nei quali si consuma quella guerra», contribuendo a riaccendere diversi focolai di crisi in tutto il mondo.

“Israele ha superato il limite”

Il passaggio più delicato del discorso ha riguardato la crisi in Medio Oriente, dove Meloni, pur condannando per l’ennesima volta le azioni di Hamas, ha criticato le modalità della risposta israeliana.

La legittimità iniziale della reazione israeliana agli attacchi del 7 ottobre 2023 è riconosciuta dalla Premier, che ha però accusato Tel Aviv di aver «superato il limite del principio di proporzionalità» con «una guerra su larga scala che coinvolge oltre misura la popolazione civile palestinese».

Aggiungendo che «è nell’oltrepassare questo limite che lo Stato ebraico ha finito per violare le norme umanitarie, causando un massacro tra i civili». Queste azioni, definite dall’Italia come «inaccettabili», porteranno Roma a votare favorevolmente su «alcune delle sanzioni proposte dalla Commissione europea verso Israele».

Tuttavia, la Premier ha mantenuto una posizione equilibrata, ricordando che «è Hamas ad aver scatenato il conflitto». Per quanto riguarda il riconoscimento della Palestina, Meloni ha posto due condizioni irrinunciabili: «il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia da parte di Hamas ad avere qualsiasi ruolo nel governo della Palestina».

La Premier ha infine chiarito che «Israele non ha il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania».

Le migrazioni

Sul tema migratorio, Meloni ha lanciato uno degli attacchi più diretti del suo discorso, denunciando l’inadeguatezza delle convenzioni internazionali attuali. La Premier ha sostenuto che le regole su migrazione e asilo «non sono più attuali» perché nate «in un’epoca nella quale non esistevano le migrazioni irregolari di massa, e non esistevano i trafficanti di esseri umani».

Duro attacco anche alle «magistrature politicizzate» (come ad esempio in Italia, ndr), che, con interpretazioni «ideologiche e unidirezionali» delle convenzioni internazionali, «finiscono per calpestare il diritto, invece di affermarlo».

La Premier ha chiesto un aggiornamento delle norme che sia «al passo con i tempi, capace di tutelare i diritti umani fondamentali insieme però alla sacrosanta prerogativa di ogni Nazione di proteggere i propri cittadini e i propri confini, esercitare la propria sovranità, e governare il tema della migrazione».

L’attacco all’ecologismo insostenibile

Una delle parti più incisive del discorso ha riguardato la critica alle politiche ambientali europee. Meloni ha attaccato «l’ecologismo insostenibile» che «ha quasi distrutto il settore dell’automobile in Europa, causato perdite di posti di lavoro, appesantito la capacità di competere e depauperato la conoscenza».

La Premier ha denunciato come questi “piani verdi” stiano portando «alla deindustrializzazione molto prima che alla decarbonizzazione», creando quello che ha definito un «deserto industriale».

Tuttavia, la Premier ha chiarito di non negare il cambiamento climatico, proponendo invece «neutralità tecnologica e gradualismo delle riforme in luogo dell’estremismo ideologico». L’approccio suggerito è di «rispettare l’ambiente mantenendo l’uomo al centro», criticando implicitamente le politiche del Green Deal europeo che hanno particolarmente colpito il settore automobilistico.

Il discorso si è concluso con una citazione di San Francesco d’Assisi, «il più italiano dei Santi», che ha dato il nome alla città dove è nata l’Onu (San Francisco): «I combattimenti difficili vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare. Credo sia arrivato il tempo di dimostrare quel coraggio».

Autore
Panorama

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