Meloni all’Onu: “A Gaza Israele ha superato il limite”. Poi l’attacco sui migranti: “Si rivedano le norme. Vengono usate da giudici politicizzati”

  • Postato il 25 settembre 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Una prima critica a Israele, l’attacco duro contro la Russia e la solita accusa verso la “magistratura politicizzata”. L’intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite da parte della presidente del consiglio, Giorgia Meloni, è durato 16 minuti. Ad accoglierlo, gli applausi di un’aula semivuota, a causa del tardo orario serale. Il cardine attorno al quale è girato il discorso della premier è la crisi del multilateralismo. Cita Papa Francesco e la sua “guerra mondiale a pezzi”, sottolineando il fallimento dell’Onu, creata nel 1945 proprio per evitare nuovi conflitti globali: “La domanda che dobbiamo farci ottant’anni dopo è, ci siamo riusciti? La risposta la conoscete tutti, perché è nella cronaca, ed è impietosa”. L’origine di tutto, secondo la premier, è stata l’invasione russa in Ucraina. Mosca “ha calpestato il trattato delle Nazioni Unite”. E l’escalation a Est “ha fatto detonare gli altri conflitti”, compreso l’attacco di Hamas del 7 ottobre. In ogni caso, Israele a Gaza “ha superato il principio di proporzionalità“, e questo farà sì che l’Italia voti a favore di alcune sanzione proposte dall’Unione Europea contro Tel Aviv.

“Israele ha finito con l’infrangere norme umanitarie causando una strage tra civili. Una scelta che l’Italia definisce inaccettabile e che porterà al nostro voto favorevole su alcune delle sanzioni proposte dall’Ue”, ha spiegato Meloni. La presidente del consiglio ha quindi invitato Israele ad “uscire dalla trappola di questa guerra: lo deve fare per la storia del popolo ebraico, per la sua democrazia, per gli innocenti, per i valori universali del mondo libero di cui fa parte”. Ha detto di ritenere che “Israele non abbia il diritto di impedire che domani nasca uno Stato palestinese, né di costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania al fine di impedirlo. Per questo abbiamo sottoscritto la Dichiarazione di New York sulla soluzione dei due Stati”, ha spiegato ribadendo però che “il riconoscimento della Palestina deve avere due precondizioni irrinunciabili”: il rilascio di tutti gli ostaggi e l’esclusione di Hamas da ruoli di governo.

Poco prima di parlare all’Assemblea, aveva rilasciato delle dichiarazioni alla stampa riguardo la missione della Flotilla verso Gaza. La missione, definita “gratuita, pericolosa e irresponsabile”, sarebbe solo un modo per attaccare il suo governo. Il fatto che sia una missione internazionale, che coinvolge circa 50 imbarcazioni provenienti da mezza Europa, non è una ragione sufficiente a pensare il contrario: la spedizione della Gsf, così come le proteste e gli scioperi per Gaza, hanno solo l’obiettivo di colpire il suo esecutivo.

Nell’intervento al Palazzo di vetro, inoltre, Meloni ha auspicato “una revisione profonda di tutti gli strumenti che abbiamo per regolare i rapporti tra le Nazioni e difendere i diritti delle persone, comprese le Convenzioni Internazionali”, tra cui quelle che “regolano la migrazione e l’asilo”. “Sono regole – ha proseguito – sancite in un’epoca in cui non esistevano le migrazioni irregolari di massa e non esistevano i trafficanti di esseri umani. Convenzioni non più attuali in questo contesto che, quando vengono interpretate in modo ideologico e unidirezionale da magistrature politicizzate, finiscono per calpestare il diritto, invece di affermarlo”.

“Con altri Stati europei – ha ricordato – abbiamo sollevato questo tema e intendiamo portarlo avanti. Non ovviamente per abbassare il livello delle garanzie, ma per costruire un sistema che sia al passo con i tempi, capace di tutelare i diritti umani fondamentali, insieme però alla sacrosanta prerogativa di ogni Nazione di proteggere i propri cittadini e i propri confini, esercitare la propria sovranità, e governare il tema della migrazione, che impatta sulle persone, e particolarmente su quelli più fragili. La comunità internazionale deve unirsi nel contrastare il fenomeno del traffico di esseri umani. Le Nazioni Unite, al pari di altre istituzioni internazionali come l’Unione europea, non possono voltarsi dall’altra parte o finire per tutelare i criminali nel nome di presunti diritti civili”.

Meloni ha quindi attaccato “l’ecologismo insostenibile” che “ha quasi distrutto il settore dell’automobile in Europa, creato problemi negli Usa, causato perdite di posti di lavoro, appesantito la capacità di competere e depauperato la conoscenza. Ci sono voluti secoli per costruire i nostri sistemi, ma bastano pochi decenni per ritrovarsi nel deserto industriale“. In conclusione ha citato San Francesco, “il più italiano dei santi”, invitando l’organizzazione a dimostrare coraggio: “I combattimenti difficili vengono riservati solo a chi ha un coraggio esemplare”.

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