Medvedev, simpatia per Mourinho: "Il re del sarcasmo, lo adoro". E su Sinner: "Non c'è, ma per me poco cambia"
- Postato il 13 marzo 2025
- Di Virgilio.it
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In assenza di Sinner ogni pretesto è buono per provare a tirar su il morale di coloro che sentono (eccome) la mancanza del numero uno del mondo. E il momento diventa così propizio anche per chi, come Daniil Medvedev, in qualche modo era finito un po’ nel dimenticatoio dopo un 2024 non così all’altezza delle premesse, seguito peraltro da un inizio di 2025 ad andatura “lenta”, per stessa ammissione del giocatore russo.
- "Competere è la vera ragione per cui vado avanti"
- La crisi di vittorie tra palline "nuove" e net cam costose...
- L'idolo Mourinho: "Lui sceglie sempre parole azzeccate"
- L'assenza di Sinner: "Per me era irraggiungibile, poco cambia..."
“Competere è la vera ragione per cui vado avanti”
A Indian Wells c’è chi ha provato a incalzarlo sull’argomento. “So che potrei fare molto meglio, ma mi serve tempo per lavorare e cercare di progredire il mio tennis”, ha sentenziato Daniil. Il quale, intervistato da Arab News, è stato presentato come una sorta di anti personaggio del mondo della racchetta contemporanea.
“Io sono uno al quale piace dire ciò che pensa. In campo a volte ho delle reazione che non corrispondono ai miei pensieri, mentre fuori dal campo mi riesce meglio arrivare dritto al nocciolo della questione. E si, ammetto di non avere molti filtri, perché credo che la cosa migliore sia essere sempre dalla parte della ragione e della verità”.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/ReemAbulleil/status/1899802248898617666" profile_id="ReemAbulleil" tweet_id="1899802248898617666"/]Tradotto in parole povere: io dico quello che penso, quindi ho la coscienza a posto. “A me piace competere. Può essere su un campo da tennis, in una partita a carte, alla Play Station, oppure in auto durante un viaggio per vedere chi vede per primo le auto di colore giallo. La competizione è il motivo che mi spinge ad andare oltre i miei limiti e a lavorare per restare ad alto livello”.
La crisi di vittorie tra palline “nuove” e net cam costose…
Quando gli fanno notare che l’ultimo torneo vinto è datato maggio 2023 (sulla terra di Roma), Medvedev un po’ si schernisce. “Dal 2023 l’ATP ha introdotto palline più pesanti, e quindi più lente e destinate a superfici più lente. Eppure esistono ancora campi veloci, ma perché allora non fare anche palline più veloci per quei campi? Io sono uno resistente al cambiamento, quindi magari ho faticato e faticherò ancora ad adattarmi a queste nuove situazioni”.
Talmente resistente alle novità che quando a Dubai una net cam da 60.000 dollari non ha rilevato (a suo dire) che una pallina avesse toccato la rete non ha trovato niente di meglio da fare chiedersi a cosa servisse, ricordando anche quella distrutta con rabbia a Melbourne nel corso del match contro Samrej. “Costa un occhio della testa e non è in grado di rilevare se la palla abbiamo toccato o no la rete: ha senso tutto questo? Allora che mi vengano ridati indietro i soldi della multa, tanto comprarne una nuova non servirebbe a niente”.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/cjzero/status/1879051789720485939" profile_id="cjzero" tweet_id="1879051789720485939"/]L’idolo Mourinho: “Lui sceglie sempre parole azzeccate”
Medvedev nel circuito ATP è considerato un po’ un giullare, un istrione, uno che sa come rispondere in modo sarcastico alle provocazioni di avversari e giornalisti. Tanto che, da attento osservato calcistico, ha pure gradito il paragone fatto con un altro personaggio che ama “giocare” con le parole, vale a dire Jose Mourinho.
“Adoro Josè, lui è davvero il mio preferito. Ed è il vero re del sarcasmo: a volte provo ad essere come lui, anche se non mi piace molto “giocare” con la stampa. Cerco di mantenere un approccio più serio, ma da Josè c’è solo da imparare perché il suo sarcasmo può sembrare stupido, ma in realtà è sempre azzeccato”.
L’assenza di Sinner: “Per me era irraggiungibile, poco cambia…”
Daniil, insomma, si professa più “professionale”, anche se quando c’è da parlare della squalifica di Sinner cerca la via della diplomazia. “Sinner non c’è? Pazienza, ci sono altri avversari comunque forti, Dopotutto in sua assenza io sto facendo comunque tanta fatica e allora la sua assenza non intacca minimamente il mio lavoro.
Penso però che abbia ragione Alcaraz quando dice che bisogna pensare soltanto a noi stessi: cercare di vincere ognuno le proprie partite, senza badare troppo a quello che fanno gli altri, è il modo migliore per andare avanti giorno per giorno”. A Indian Wells la formula sembra aver funzionato: saranno i nuovi campi “veloci”, ma Medvedev sin qui ha impressionato favorevolmente. Anche se l’esame Fils nei quarti non sarà dei più semplici.