Medio Oriente, media: “Il capo dello staff di Netanyahu ha ricattato un ufficiale dell’Idf”. Aperta un’inchiesta

  • Postato il 10 novembre 2024
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Terremoto all’interno dello staff del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il capo del suo staff, Tzachi Braverman, secondo quanto riferito dai media locali, è stato infatti accusato di aver ricattato un alto ufficiale dell’Idf per ottenere l’accesso ai verbali delle riunioni dell’inizio della guerra e alterarli.

Per il presunto ricatto è stata anche aperta un’inchiesta che si concentra sulle possibili modifiche apportate ai verbali delle riunioni che si sono tenute tra Netanyahu e il suo ex segretario militare. Braverman avrebbe anche raccolto video sensibili delle telecamere di sicurezza dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e dell’ufficiale delle Idf, presumibilmente per minacciare l’ufficiale.

Secondo il rapporto fatto dal generale Avi Gil, ex segretario militare del premier, al procuratore generale Gali Baharav-Miara, l’ufficio del primo ministro avrebbe cercato di modificare diversi verbali delle riunioni. Braverman ha però negato ogni accusa bollinandole come “false”. “Questa è una bugia dall’inizio alla fine, intesa a danneggiare me e l’ufficio del primo ministro nel mezzo di una guerra”, ha aggiunto.

Non è però l’unico scandalo all’interno degli uffici di Netanyahu. Alcuni mesi fa, l’ufficio del capo di stato maggiore dell’Idf Herzl Halevi è stato informato che l’ufficio di Netanyahu deteneva informazioni di natura personale su un ufficiale dell’esercito che fino a poco tempo prima lavorava nell’ufficio del premier. Quest’ultimo ha dichiarato la scorsa settimana che queste affermazioni sono inventate e che questa non è altro che “un’altra spedizione di caccia contro l’ufficio del Primo Ministro in tempo di guerra, che coinvolge bugie infondate”. Ma c’è anche un’altra indagine in corso che riguarda i sospetti di una fuga di informazioni riservate dalle forze di difesa israeliane all’ufficio del premier. Il principale sospettato di questa fuga di notizie è Eli Feldstein, portavoce militare dell’ufficio del premier. Parlando con Haaretz un alto funzionario delle forze dell’ordine ha detto che la polizia sta cercando di ridimensionare l’indagine e di allontanarla dalla cerchia di Netanyahu. La polizia, però, ha respinto le affermazioni.

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Il Fatto Quotidiano

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