Medicina personalizzata con la CRISPR

  • Postato il 17 maggio 2025
  • Di Focus.it
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Un neonato affetto da una rara malattia genetica è diventato la prima persona al mondo a ricevere una terapia genica basata sulla CRISPR personalizzata, ossia progettata apposta per correggere la specifica mutazione che causa la sua malattia. Il piccolo KJ Muldoon, che ora ha 10 mesi, ha ricevuto tre infusioni del trattamento a partire dal sesto mese di vita e ne ha tratto beneficio, anche se non è guarito. Il suo caso è stato descritto in un articolo sul New England Journal of Medicine (NEJM) e al meeting annuale dell'American Society of Gene & Cell Therapy di New Orleans.. La differenza rispetto al passato. È la prima volta che una persona viene curata con un trattamento con la CRISPR specifico per la propria sequenza genetica, probabilmente non utilizzabile su nessun altro. Già alcune decine di persone sono state curate su terapie geniche basate sulla CRISPR, ma di norma, questi trattamenti sono progettati per funzionare su molte persone interessate dalla stessa malattia, indipendentemente da quali siano le mutazioni sottostanti che la causano. Per esempio, la terapia basata sulla CRISPR contro l'anemia falciforme e la beta-talassemia, la prima terapia genica con la CRISPR ad essere stata approvata per l'uso clinico, riattiva la produzione di emoglobina fetale, anziché correggere le diverse possibili mutazioni nella forma adulta dell'emoglobina che causano questa condizione.. Ammoniaca nel sangue. Il piccolo KJ ha ereditato da ciascuno dei genitori una mutazione che impedisce di produrre la forma normale di un enzima, chiamato carbamil-fosfato sintetasi 1 (CPS1), essenziale per il metabolismo dell'urea. Questa è un composto organico derivato dal metabolismo delle proteine ed eliminato grazie ai reni e all'apparato urinario sotto forma di urina. Il difetto genetico causa un accumulo di composti azotati nell'organismo durante la scomposizione delle proteine, incluse quelle introdotte con l'alimentazione. Il sangue si satura di ammoniaca, che danneggia il cervello. . Un rischio che vale la pena correre. L'unica soluzione alla malattia del piccolo - il deficit di carbamil-fosfato sintetasi 1 (CPS1D), che si verifica soltanto in un bambino su un milione di nati - è il trapianto di fegato. Ma per trovarne uno idoneo serve tempo, e le complicanze del deficit provocano il decesso di circa la metà dei bambini che ne soffre. Così Rebecca Ahrens-Nicklas, pediatra al Children's Hospital di Philadelphia (Pennsylvania) ha proposto ai genitori del neonato una diversa opzione: rendere il piccolo il primo candidato umano alla sperimentazione di una tecnica per personalizzare l'editing di base, una forma più precisa della CRISPR, in modo da correggere le mutazioni specifiche di un singolo individuo.. Una corsa contro il tempo. L'editing di basi consente di effettuare interventi più precisi e mirati e di alterare le singole lettere del codice genetico (i nucleotidi) senza tagliare la doppia elica del DNA. In soli sei mesi il team di Ahrens-Nicklas ha sviluppato un editor di basi per correggere una delle copie difettose del gene CPS1 nel neonato, ne ha testato la sicurezza su animali e ha ottenuto l'ok della FDA per infonderlo nel corpo di KJ, all'interno di nanoparticelle lipidiche. Queste sfere di grassi trasportano nel sangue l'RNA messaggero con le istruzioni per compiere la sottile correzione.. Progressi importanti. KJ ha ricevuto la dose iniziale a febbraio 2025 e altre due tra marzo e aprile. Dopo la prima infusione poteva già assumere la dose giornaliera di proteine raccomandate per la sua età, abbinata però ai farmaci per tenere sotto controllo l'ammoniaca nel sangue. Dopo la seconda e la terza terapia ha potuto abbassare gradualmente il livello dei farmaci, anche se non può ancora farne a meno. Lo studio ha ottenuto l'approvazione soltanto di tre infusioni che, se non hanno portato a una cura, hanno però permesso al piccolo di evitare il trapianto di fegato e di raggiungere alcune fondamentali tappe dello sviluppo.. Un futuro accessibile? Gli autori dello studio ritengono che questo sia il futuro della medicina personalizzata: trattamenti come quello ricevuto da KJ potrebbero aprire la strada a cure contro malattie genetiche rare contro le quali non esistono opzioni. Rimane da capire quanto "democratiche" possano essere queste terapie, tenendo conto che, anche nelle versioni estese a più pazienti, sono estremamente costose. Lo sforzo in termini di tempo, lavoro e tecnologie spese per il piccolo KJ, operato gratuitamente da tutti i professionisti coinvolti, non è quantificabile..
Autore
Focus.it

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