Mazda EZ-60 inizia col botto: 30.000 ordini in due mesi

Dopo anni di tentativi timidi, qualche modello buttato lì più per non sfigurare che per dominare il mercato, Mazda adesso sembra decisa a farsi sentire sul serio anche tra le auto elettriche. E stavolta lascia da parte le promesse a lungo termine: i numeri, sul serio, cominciano a dare ragione a Hiroshima. Hanno tirato fuori un modello indirizzato al cuore del mercato più competitivo (e spietato) del momento, la Cina, e chissà, un giorno nemmeno poi tanto lontano, potremmo noi europei darle il benvenuto.

Boom di contratti

Neanche un mese fa facevamo i conti con la 6e, la berlina. E subito dopo — tempo di rifiatare — ecco l’EZ-60, un SUV di quelli graditi dal popolo cinese: grosso il giusto, tanto tech dentro e, soprattutto, ordinabile online pure senza averlo mai visto. Infatti, due mesi e via: già 30.000 contratti firmati. Un’enormità se pensi che la metà degli acquirenti lo ha fatto a “scatola chiusa”. Segno di una fame autentica: la Repubblica del Dragone, nella giungla degli EV, viaggia a una velocità di crociera sostenuta. E pensare che fino a qualche anno fa nessuno avrebbe scommesso su Mazda in questo campo, poi l’accordo con Changan e la svolta.

Al progetto ha contribuito in modo decisivo proprio Changan, partner strategico che per Mazda vale doppio: da un lato presidiano il mercato cinese, dall’altro si tengono aperta la porta per portare fuori confine i modelli dal maggiore potenziale. I dati? Una promozione netta e insindacabile: due acquirenti su tre hanno meno di quarant’anni. Gente giovane, disposta a cambiare. Mazda lo chiama “lusso accessibile per i ragazzi”: un SUV meno costoso di certi premium europei ma forte di un equipaggiamento ricco e ben articolato. E con un occhio anche a come si racconta, espresso in spot mirati, testimonial locali, eventi live, partnership digitali. Tutto serve a far passare il costruttore dal vecchio cliché di “classico” a brand di nuova generazione.

E infatti, l’abitacolo ha un’identità forte. Appena sali ti ritrovi davanti un display enorme — 27 pollici, curvo, che arriva fino al passeggero. Tra l’head-up da 100 pollici, i sedili regolabili elettricamente, la funzione massaggio e quella di ventilazione non si sono scordati nulla. Dettagli da salotto mobile che qualche anno fa avresti trovato solo su modelli da 70-80.000 euro. Qui invece l’idea è portare un pezzo di premium dentro una fascia di prezzo accessibile. In più, materiali riciclati di livello alto (così strizzi l’occhio anche alla coscienza green), prese USB-C ovunque, ricarica wireless doppia, luci ambiente regolabili e un assistente vocale che — dicono — risponde presente persino con comandi strani.

Un head-up display da 100 pollici è la postazione di comando della Mazda EZ-60
Ufficio Stampa Mazda
L’abitacolo della Mazda EZ-60 mette a disposizione un head-up display di ben 100 pollici

Musica? Di prima scelta. L’impianto audio dovrebbe portare la firma Bose o di un fornitore locale, pur sempre su standard top: dieci (o più) altoparlanti e layout surround, perché un SUV di quasi cinque metri dev’essere anche un cinema su ruote. Dietro, spazio abbondante: due adulti e un bimbo viaggiano comodi, col passo vicino ai tre metri. E se i dubbi vertono sulla qualità costruttiva, questi evaporano dando uno sguardo ai primi test in patria, dove vengono sottolineati i montaggi solidi e le rifiniture in linea con le Mazda di maggior blasone. Non una sottigliezza: il cliente cinese è esigente e ti “punisce” in caso di sbavature.

In termini di dimensioni: 4,85 metri di lunghezza, da segmento medio-grande, con linee tese senza esagerazioni. Sotto il cofano, o meglio sotto il pianale, una batteria LFP firmata CATL — uno dei big mondiali — da 77,9 kWh, per un’autonomia che dovrebbe ballare sui 450-500 km (WLTP), sebbene chiaramente molto dipenda dallo stile al volante. La pompa di calore permette di ottimizzare i consumi quando fuori fa freddo: dettaglio da considerare se vogliono venderlo anche nel Vecchio Continente.

Per quanto riguarda il powertrain, si parla di un’unità da 190 kW, grosso modo 250 cavalli abbondanti, con coppia motrice massima intorno ai 320 Nm. Hypercar lontane, ma comunque abbastanza da muovere bene un SUV così grosso. Detto che di base avrà la trazione posteriore, voci di corridoio riferiscono di una versione doppio motore con AWD, al fine di accontentare mercati come Nord Europa e alcune zone montane. E tra i rumor spunta l’ipotesi di un assetto leggermente rialzato per eventuali versioni light off-road. Nulla di estremo, ma abbastanza per gli amanti della neve o di qualche sterrato senza pretese.

I prezzi per la Cina

Ricarica rapida? Sì, dichiarano fino a 100 kW in DC, con passaggio dal 20% all’80% in meno di 40 minuti. Mica male, considerato che in Cina una fetta consistente di pubblico se la vede ancora con colonnine piuttosto distanti. A proposito: proprio per i residenti in aree rurali o in città di seconda fascia, Mazda offre (almeno in Cina) anche la versione range extender: batteria più piccolo benzina 1.5, pronto a entrare in gioco quando serve. Da noi, difficile vederlo: troppo complicato da omologare e poco allineato alle norme Ue.

E i soldi? Qui arriva il bello. In Cina si parte da cifre tra i 25.000 e i 30.000 euro al cambio, poi dipende dagli allestimenti. Per l’Europa, se Mazda conferma la linea, si potrebbe puntare a restare sotto quota Tesla Model Y base. Ma — grande punto interrogativo — parecchio ruota intorno a dazi, incentivi, logistica. Qualcuno parla di produrre in parte localmente in maniera tale da tagliare le spese di importazione. Se succede, e se i governi daranno una mano, allora sì che diventa un rivale vero.

Mazda EZ-60, prestazioni non solo dimensioni
Ufficio Stampa Mazda
Nonostante le dimensioni imponenti, la Mazda EZ-60 viaggia che è un piacere

I rivali? Gli stessi di sempre: Tesla Model Y, Volkswagen ID.4, Hyundai Ioniq 5 e i nuovi BYD. L’EZ-60 (CX-6e se prenderà quella denominazione) mira a conquistare il segmento dei SUV medi offrendo un’identità distinta, lontano dai cloni cinesi e con un listino più umano dei modelli di lusso tedeschi. Alla fine la domanda resta la solita: Mazda riuscirà a portare questa ricetta anche in Europa senza diluire troppo l’idea di SUV accessibile e ricco di contenuti? Potrebbe essere la svolta per togliersi di dosso l’etichetta di marchio “solo termico”. Intanto la partita è aperta, e stavolta, a Hiroshima, nessuno vuole restare fermo a guardare.

 

Autore
Virgilio.it

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