Mattia Debertolis non ce l'ha fatta: l'atleta trentino è deceduto dopo 48 ore di ricovero. Vano ogni tentativo di salvarlo
- Postato il 12 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Non ce l’ha fatta Mattia Debertolis, l’atleta trentino impegnato nella gara middle di orienteering dei World Games, le “olimpiadi degli sport non olimpici”, in corso di svolgimento a Chengdu. Dopo il malore accusato a metà gara, e soprattutto dopo due giorni di agonia nelle strutture ospedaliere locali, il 29enne trentino non è riuscito a riprendere conoscenza e se n’è andato nella notte tra lunedì 11 e martedì 12 agosto, aprendo però una lunga scia di domande che attendono risposta. Anche se in simili contesti pensare di ottenerle sarà impresa assai complicata.
- Il malore, i soccorsi, i tentativi del luminare e l'estrema unzione
- Chi era Mattia Debertolis: l'orienteering più di una passione
- Il comunicato FISO: "Grazie a tutti coloro che hanno collaborato"
Il malore, i soccorsi, i tentativi del luminare e l’estrema unzione
Debertolis si era sentito male nel corso della competizione, disputata a una temperatura definita fuori dalla norma (ben al di sopra dei 40 gradi). I soccorsi, secondo le prime ricostruzioni, non sarebbero stati così tempestivi come l’organizzazione in un primo momento ha voluto far credere: l’atleta è stato raggiunto con un certo ritardo rispetto alla segnalazione, e altre fonti raccontano che avesse subito anche un colpo in testa, forse eredità di una caduta dettata dal mancamento.
Giunto in ospedale in condizioni definite critiche, a poche ore dalla scomparsa Mattia ha ricevuto anche l’estrema unzione, officiata dal vescovo locale di Chengdu che ha raggiunto la struttura ospedaliera dopo un viaggio di due ore (sono stati i familiari, giunti immediatamente in Cina dopo la notizia del malore, a farne richiesta attraverso la Federazione Italiana Sport Orientamento, che da subito s’è messa in contatto con l’organizzazione per avere dettagli sulle condizioni dello sfortunato atleta).
Altri dettagli sulle cause che hanno portato alla morte di Debertolis verranno probabilmente resi noti nelle prossime ore: la FISO aveva fatto sapere che un luminare cinese aveva raggiunto l’ospedale dove era ricoverato Mattia per provare a capire quali margini di manovra potessero esserci per riportarlo in vita, ma ogni tentativo sarebbe risultato vano.
Chi era Mattia Debertolis: l’orienteering più di una passione
Debertolis era uno degli atleti di punta dell’orienteering italiano. Nella vita di tutti i giorni era un ingegnere e gli studi lo avevano portato a trasferirsi a Stoccolma per conseguire un dottorato nell’università della capitale svedese. Nel 2022 aveva conquistato il titolo italiano, trionfando sia sulla distanza più breve (middle) che su quella più lunga, dopo che nel 2017 s’era rivelato a soli 21 anni conquistando la vittoria nella gara dei Giochi del Mediterraneo riservata agli Under 21.
Appassionato di sport, dopo aver praticato diverse discipline si era appassionato all’orienteering, sport dove con l’ausilio di bussola e mappe bisogna raggiungere determinati punti (chiamati “lanterne”) posti all’interno di aree molto vaste in cui ognuno può muoversi liberamente, scegliendo la strada che ritiene migliore e più breve per raggiungere il traguardo.
Il comunicato FISO: “Grazie a tutti coloro che hanno collaborato”
Pochi minuti dopo l’avvenuto decesso di Debertolis, la FISO ha rilasciato un breve comunicato di commiato. “Mattia ci ha lasciato, assistito fino in fondo dalla madre Erica, dal fratello Nicolò, dal resto della famiglia in Italia con il papà Fabio e i nonni, dal presidente della sua società Gabriele Viale, da Stefano Raus e dai compagni di squadra Francesco, Anna e Caterina, da Alessio Tenani e Riccardo Scalet e da tutta la governance della IOF e dal Comitato Organizzatore dei World Games, oltre che dai medici e dagli infermieri dell’Ospedale di Chengdu, dai rappresentanti del Governo italiano in Cina, dal nostro amore e da quello di chi ti ha conosciuto ovunque nel mondo. Ciao Mattia, faremo tutti del nostro meglio per onorare il tuo ricordo”.