Matteo Berrettini ha già oscurato Jannik Sinner sulla terra rossa e agli Internazionali di Roma può ribadirlo

  • Postato il 18 aprile 2025
  • Di Virgilio.it
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Oltre a quella finale di Wimbledon che ha acquisito, con la sedimentazione delle stagioni seguite, un senso in più alimentandone il mito, Matteo Berrettini ha dimostrato, con i numeri, che la sua qualità, il tennis magnifico del quale è capace si mostra al suo massimo sulla terra rossa. Ebbene sì, la terra battuta è la superficie che riesce a rendere le sue qualità, a renderlo davvero, se non invincibile, tra i tennisti più temibili del circuito fino ad ora.

Lorenzo Musetti lo ha superato anche per via dell’infortunio accusato da Matteo a Montecarlo, ma già prima nel corso del 2024, Berrettini aveva ricostruito la sua superiorità dopo i mesi complicati legati al recupero e al rientro (anche mentale) ai suoi livelli. Il 2025 potrebbe essere il suo anno, di certo lo è stato il precedente che, torneo dopo torneo, gli ha consentito la risalita in classifica e a guadagnare forma e rendimento sulla terra. Un’ottima premessa in vista di Roma e dei suoi Internazionali.

Il 2024 l’anno della ripresa, Berrettini vince 3 titoli

Se riprendiamo i dati, nella scorsa stagione, Matteo ha vinto tre tornei del circuito pro ovvero Kitzbuhel, Staad e Marrakesh accomunati dall’essere disputati sulla medesima superficie, ovvero la terra battuta che è poi quella a cui Berrettini si è espresso al meglio pur avendo vinto, dal 2018 in avanti prevalentemente, se si esclude l’ultima annata, sull’erba. Dal 2018 ad oggi, il tennista romano finalista a Wimbledon, ha vinto nell’ordine:

  • Stoccarda (erba, 2019),
  • Queen’s (erba 2021),
  • Stoccarda di nuovo (erba, 2022) e
  • Queen’s ancora (erba, 2022).

Superficie meno celere contro quella che, fino all’avvento del cemento e del sintetico, era considerata quella veloce per eccellenza con l’alone di tradizione e blasone che da sempre avvolge il torneo del Grande Slam inglese. Certo, va constatato che una finalissima a Londra a Wimbledon ha una valenza decisamente più pesante rispetto ai titoli menzionati e che la stessa terra battuta ha il “suo” torneo per antonomasia, ovvero il Roland Garros più Montecarlo, Madrid e gli Internazionali di Roma.

Montecarlo e il crescendo fino a Roma

La speranza, neanche così nascosta, sarebbe di rivedere un Matteo ai livelli di Montecarlo anche a Roma perché, in quel Masters 1000, l’avere un tabellone così fratricida con Musetti dall’altra parte della rete si è rivelato ingeneroso e forse, senza Lorenzo, dall’altra parte della rete, sarebbe stato differente l’esito di quel match che pure ha aperto la strada alla finale del carrarino.

Agli Internazionali, che godranno dell’effetto Sinner (ed è già così) Berrettini al pari degli altri azzurri e delle azzurre presenti nella entry list Berrettini potrebbe confermare il trend positivo degli ultimi tornei e ribadire quanto ha messo via in questo avvio di stagione.

Matteo Berrettini a Montecarlo

L’effetto Sinner e l’occasione per Matteo

Ottavi a Montecarlo, quarti a Miami, 3° turno a Indian Wells, quarti ancora a Dubai e Doha, gli obiettivi già centrati in un crescendo che proprio nel torneo di casa potrebbero significare risultati ancora più ambiziosi e importanti a dimostrazione anche del suo rendimento sulla terra rossa di contro ai risultati non paragonabili, raccolti a Rotterdam e agli Australian Open e Brisbane a inizio 2025.

A Sinner verrà tutto facile, al suo ritorno in campo in una competizione di altissimo livello come agli Internazionali? Non è affatto scontato, ma probabile per via della mentalità e della componente X, il desiderio di cancellare quella squalifica che – a quanto riportato dalle indiscrezioni – sarebbe risultata non voluta per dimostrare la sua totale estraneità.

Il programma di Jannik lo aiuterà di certo, lo sosterrà al suo rientro effettivo in un clima che non si profila del tutto accogliente – competizione non sempre coincide con pieno supporto – soprattutto dopo l’anomalia Serena Williams, la quale ha probabilmente sottolineato una differenza di trattamento pensando a quanto subito da Maria Sharapova e al momento storico vissuto rispetto a Sinner.

Internazionali per diventare re della terra

Ma oggi, adesso, nel presente che stiamo attraversando a Roma e in questo prossimo Master 1000, oltre al numero 1 del tennis mondiale e italiano, ci sono gli altri che non perderanno un frame di quel che apprestano a vivere dal punto di vista agonistico. Berrettini può diventare il re della terra rossa, come anche Lorenzo Musetti che ha vinto – non dimentichiamo – una medaglia olimpica a Parigi e su questa superficie sa il fatto suo una volta trovata la continuità.

Sul versante femminile, le attese sono altrettanto alte nei riguardi di Jasmine Paolini e della altre presenti nella entry list, a partire da Lucia Bronzetti e dal doppio che vede di nuovo Sara Errani. Altre storie.

Intanto c’è da attendere la prestazione, in quel di Roma, che Berrettini sarà capace di centrare davanti al suo pubblico, ai suoi genitori (che lo affiancano da sempre) e a sé stesso. Per risalire e esprimersi al massimo del suo potenziale. Non serve essere un duro, basta essere solo Matteo.

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Virgilio.it

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