Mattarella ricoverato, ecco perché La Russa non supplirà al capo dello Stato: cosa dicono la Costituzione e la prassi
- Postato il 16 aprile 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’intervento programmato a cui è stato sottoposto Sergio Mattarella è andato bene: il presidente della Repubblica, ha informato il Quirinale, ha trascorso una notte tranquilla e mercoledì mattina leggeva già i giornali sul suo tablet, dopo che venerdì sera gli è stato impiantato un pacemaker cardiaco all’ospedale Santo Spirito di Roma. Il breve ricovero – non dovrebbe durare più di 48 ore – ha però spinto qualcuno a sollevare una domanda frequente in situazioni di questo tipo: le funzioni del capo dello Stato saranno svolte oppure no dal presidente del Senato Ignazio La Russa, come prevede l’articolo 86 della Costituzione “in ogni caso che egli non possa adempierle“?
La risposta, in sintesi, è no. La norma costituzionale è volutamente molto generica, ma gli studiosi e la prassi hanno delimitato il suo campo di applicazione in modo da escludere la supplenza in situazioni di questo tipo. In primo luogo, l’impedimento temporaneo dev’essere assoluto, cioè impedire completamente lo svolgimento delle funzioni presidenziali: un requisito che non sussiste quando, come in questo caso, l’assenza dal lavoro è talmente breve da non causare alcun disguido pratico. La supplenza poi non è mai automatica, ma dev’essere autorizzata: o in anticipo dallo stesso presidente della Repubblica, se è in condizione di farlo – è in caso di un lungo viaggio all’estero o, appunto, di un ricovero programmato – o dal Consiglio dei ministri, che deve riconoscere la sussistenza dell’impedimento.
Quest’ultima circostanza si è verificata una sola volta, durante la presidenza Segni: il 10 agosto 1964 il capo dello Stato fu colpito da una trombosi che dopo qualche mese, il 9 dicembre, lo costrinse a dimettersi. In questo periodo le sue funzioni furono ricoperte dal presidente del Senato Cesare Merzagora. Sotto le presidenze successive, la supplenza temporanea è stata sempre decretata dal presidente della Repubblica in occasione di lunghe visite di Stato in Paesi lontani: da Pertini in poi, la prassi è di affidare le funzioni al capo dello Stato in caso di assenza più lunga di una settimana. Mattarella, però, finora ha scelto un orientamento diverso: durante il suo mandato ormai decennale non ha mai fatto ricorso all’istituto previsto dall’articolo 86.
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