Mattarella: “Crescono i risultati degli azionisti e i premi ai manager, ma non gli stipendi dei dipendenti. La questione non può essere elusa”
- Postato il 17 ottobre 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Alla robusta crescita dell’economia che ha fatto seguito al Covid, non è corrisposta la difesa e l’incremento dei salari reali, mentre risultati positivi sono stati conseguiti dagli azionisti e robusti premi hanno riguardato taluni fra i dirigenti“. Il monito arriva dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che durante il suo discorso alla cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2025 ha più volte sottolineato l’emergenza di intervenire sui salari – erosi dall’inflazione – e le evidenti discrepanze tra gli stipendi dei dipendenti e quelli dei “super manager”, come li definisce proprio il Capo dello Stato. Che non dimentica nemmeno il tema della sicurezza: “Non ci stancheremo di ripeterlo: lavoro non può significare rischio di vita”
“L’Organizzazione Internazionale del Lavoro certifica che la quota di reddito da lavoro – ovvero la quota del PIL destinata ai lavoratori – è scesa a livello mondiale in misura significativa dal 2014 al 2024″, ha proseguito il presidente. Un tema che riguarda anche l’Italia: “Alla robusta crescita dell’economia che ha fatto seguito al Covid, non è corrisposta la difesa e l’incremento dei salari reali, mentre risultati positivi sono stati conseguiti dagli azionisti e robusti premi hanno riguardato taluni fra i dirigenti”. Se da un lato la società italiana, con un trend positivo per l’occupazione, si mostra “in movimento”, dall’altro non mancano anche criticità e aspetti problematici, “come in tutte le fasi di transizione“.
A influire e ampliare gli squilibri nelle retribuzioni, spiega Mattarella, le dinamiche di mercato. Così “tante famiglie sono sospinte sotto la soglia di povertà nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre invece super manager godono di remunerazioni centinaia, o persino migliaia di volte superiori a quelle di dipendenti delle imprese”. Un aspetto urgente su cui si rende necessario intervenire: “Porre riparo – dalle parti sociali alle istituzioni – non deve consistere nell’inseguire politiche assistenziali quanto, piuttosto, essere scelta di sviluppo e, quindi, di lungimirante coesione sociale”.
Il presidente è intervenuto anche sul tema dei contratti sottoscritti da organizzazioni sindacali non rappresentative. Citando un’indagine di Confcommercio, che ha messo in luce la crescita dei cosiddetti ‘contratti pirata’, il presidente ha individuato nel ‘dumping contrattuale‘ una delle cause della riduzione dei diritti e delle tutele dei lavoratori. “Oltre mille i contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al Cnel: duecentocinquanta nei soli settori del turismo e del terziario. Tra questi, vi sono contratti firmati da rappresentanze sindacali e datoriali scarsamente rappresentative, con vere e proprie forme di dumping contrattuale che hanno l’effetto di ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, di abbassare i livelli salariali, di provocare concorrenza sleale fra imprese”, ha sottolineato Mattarella.
Tra i nodi, anche quello della sicurezza sul lavoro, su cui già in passato il presidente ha più volte posto l’attenzione. “Preziosa l’opera svolta dai Maestri del lavoro. Oggi abbiamo consegnato Stelle alla memoria, ai familiari di Angelo Catania, Maurizio Curti, Loris Nadali, caduti sul lavoro. Non ci stancheremo di ripeterlo: lavoro non può significare rischio di vita. Angelo, Maurizio, Loris, oggi dovrebbero essere qui, con noi”. Ad agosto, in occasione del 60° anniversario della sciagura del Mattmark, in Svizzera, dove una valanga travolse e uccise 88 lavoratori, Mattarella aveva rivendicato l’importanza della tutela dei lavoratori e della sicurezza nei luoghi di lavoro, “troppo spesso trascurati da logiche di mero profitto”.
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