Matera, Terminal via Sturzo: l’opera incompiuta

  • Postato il 11 agosto 2025
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Matera, Terminal via Sturzo: l’opera incompiuta

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Il Terminal di via Sturzo a Matera, un servizio semplice per i turisti continua a rimanere un miraggio senza una prospettiva


L’ultima delibera del 30 luglio 2024 indicava al dirigente competente del Comune di Matera gli indirizzi per il bando per la gestione del terminal bus di via don Luigi Sturzo. A più di un anno di distanza però su questa questione non ci sono novità ed ancora si vedono sostare i passeggeri che devono prendere i bus in condizioni poco dignitose e spesso sotto il sole senza la possibilità di un’area di riparo, di ristoro e magari di una toilette che pure potrebbe essere utile. Nulla di nulla sfruttando quelle che possono essere le situazioni e i ripari naturali che ci sono in quell’area.

Eppure quegli indirizzi avrebbero dovuto risolvere il problema e per settembre scorso era atteso il bando invece mai pubblicato per motivi che di fatto si ignorano.
Il 12 aprile scorso in un’intervista al “Quotidiano” sul lavoro svolto il commissario prefettizio Ruberto sulla questione aveva spiegato: «Per il terminal bus di via Sturzo, a fine febbraio gli uffici hanno completato gli accatastamenti; inoltre abbiamo definito il rapporto con l’Ater. Per la manifestazione di interesse bisogna comprendere se quello spazio sarà un luogo di passaggio di qualche bus o se, invece, dovesse diventare un hub. Tutto spetta alla scelta politica».

Evidentemente l’hub o terminal che dir si voglia richiederebbe procedure e percorsi diversi. La palla comunque ripassa ora ancora in mano alla politica e una soluzione sulla vicenda dovrà essere presa, sempre che ci sia una reale volontà di risolvere la questione, dalla nuova Amministrazione guidata dal sindaco Nicoletti.

IL PERCORSO DEL TERMINAL DI VIA STURZO A MATERA

Va ricordato che il percorso di questo terminal è molto particolare perché i lavori completati oltre due anni fa non hanno mai permesso la realizzazione del bando di gestione. Questo perché una parte dell’area si è scoperta di proprietà dell’Ater. Da qui il lavoro che ha portato in Consiglio comunale nel giugno del 2024 la questione per definire la proprietà comunale dell’area e dunque procedere poi con le procedure di accatastamento che hanno richiesto però molti più mesi del previsto.

Il percorso che sembrava procedere velocemente come spiegato all’interno degli indirizzi del 30 luglio 2024 si è nuovamente interrotto e le parole del commissario prefettizio Ruberto chiariscono che la questione è tutta quanta da comprendere e chiarire. Eppure per una scelta semplice e facile l’amministrazione sembra continuare a attorcigliarsi su sè stessa non riuscendo a definire un semplice e minimo servizio per i cittadini in un’area completata oramai da anni ma che continua a risultare non fruibile. Un’incompiuta ormai ignorata da più.

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