Matera, salvato giovane svenuto nella Murgia Timone
- Postato il 11 agosto 2025
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Il Quotidiano del Sud
Matera, salvato giovane svenuto nella Murgia Timone
Difficile intervento per salvare la vita di un 26enne di origini polacche trovato svenuto e soccorso a Murgia Timone. Continua la lunga serie di interventi nella zona e verso Porta Pistola.
Intervento di recupero di un giovane a Murgia Timone, nella serata di sabato, intorno alle 21,30. Il ventiseienne, di origine polacca e residente ad Altamura, è stato trovato privo di coscienza. Le fasi del salvataggio sono state complesse e hanno richiesto l’utilizzo di una barella Toboga per portarlo nella zona del Belvedere dove lo attendevano i sanitari. Sul posto è intervenuta anche una Volante della Polizia. Da settembre dello scorso anno fino a maggio, sono stati cinque gli interventi nella zona della Gravina e nella Murgia, episodi che richiamano la necessità di intensificare il sistema di sorveglianza di zone nelle quale non è raro che i turisti si avventurino, per poi rimanere bloccati da percorsi impervi o incapacità di affrontare luoghi sconosciuti.
In tutti i casi l’intervento delle forze dell’ordine si è reso necessario per salvare chi decide di vivere il brivido dell’avventura. Il 16 settembre dello scorso anno due turiste, una bambina di 8 anni di origine danese e una 67enne tedesca erano scivolate nei pressi del ponte sul torrente Gravina senza riuscire a risalire lungo il percorso. Il 17 ottobre una turista di 68 anni di origini francesi sempre nella stessa zona era caduta senza riuscire più a muoversi. Il 4 maggio stessa disavventura per una 76 enne americana tra Porta Pistola e il ponte. Il 14 era toccato anche a una 60enne di Padova che si era avventurata nel percorso sterrato che da Porta Pistola conduce alla parte opposta della zona Murgia e dopo essere caduta non riusciva più a tornare in dietro.
LA NECESSITÀ DI MAGGIORE CONTROLLO
Il tema ,dunque, è più che mai attuale e continua a rappresentare lo zoccolo duro di un sistema legato alle modalità di accesso a una delle zone più impervie della città che dovrebbe essere aperta solo a esperti e non a turisti alla loro “prima volta” sulla Gravina. Questo vuol dire mettere a punto meccanismi di controllo e di tutela di un’area molto importante ma soprattutto di non dover costringere forze dell’ordine e sanitari a interventi che richiedono tempo e soprattutto risorse economiche per occuparsi di chi, in barba a ogni suggerimento, affronta percorsi impervi e pericolosi.
In una intervista al Quotidiano, a marzo 2024, il presidente dell’Ente Parco della Murgia, Mianulli aveva detto: «Per visitare appieno il Parco serve che ci siano guide ma servono anche le modalità di scelta. Per esempio per chi vuole solo passeggiare sul belvedere. Servirà un monitoraggio in questo senso. Dovremo fare un controllo degli accessi continuo per i diversi ambiti e settori dalle chiese, a Jazzo Gattini al ponte tibetano. Si può per esempio indicare su una cartina una serie di notizie e possibilità». Il bando di gestione è stato affidato a un’Ati capeggiata dalla cooperativa “Oltre l’arte”, provvedimento che risale al 26 maggio scorso che però non sarà immediatamente operativo. In quella occasione Mianulli aveva commentato: «Non so dire al momento quanto tempo ancora ci vorrà ma mi auguro evidentemente che non sia molto e comunque credo che entro il prossimo mese di settembre questo percorso potrà dirsi concluso».
Il Quotidiano del Sud.
Matera, salvato giovane svenuto nella Murgia Timone