Matera, pm onorario nel mirino del Csm

  • Postato il 6 ottobre 2025
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Matera, pm onorario nel mirino del Csm

Un pm onorario del tribunale di Matera, nel mirino del Csm: si sarebbe interessata di una causa della compagna dell’amico. Chiesta la revoca dell’incarico a Urga per le intercettazioni con Gravina, ex dirigente di Comune-Ater.


MATERA- Avrebbe fatto credere a una coppia di amici, tra i quali l’ex dirigente dell’ufficio Sassi del Comune di Matera, di poter convincere la giudice titolare di una causa di loro interesse ad avere un occhio di riguardo per loro. E’ questo il rilievo su cui mercoledì il Consiglio superiore della Magistratura dovrà decidere se revocare, o meno, l’incarico di vice procuratore onorario (“vpo”) del Tribunale di Matera all’avvocato Maria Felicia Urga.

L’ARCHIVIAZIONE PENALE E GLI ATTI TRASMESSI DA GRATTERI PER IL PM ONORARIO DI MATERA

I fatti risalgono al 2020 ma sono tornati a galla soltanto nel 2023, dopo l’archiviazione di un fascicolo per corruzione in atti giudiziari aperto dalla Procura di Catanzaro, competente per le indagini in cui sono coinvolti i magistrati in servizio nel distretto giudiziario lucano (ordinari e onorari). Definiti così gli aspetti penali della vicenda l’allora procuratore catanzarese Nicola Gratteri aveva trasmesso alla procura generale presso la Corte d’appello di Potenza per le valutazioni di carattere disciplinare gli atti e le intercettazioni. Nella bozza di delibera all’ordine del giorno della seduta del Csm di mercoledì non si aggiunge nulla sulla provenienza di questo materiale investigativo.

Si dà il caso, però, che nel 2020 la stessa procura di Matera in cui Urga presta tuttora servizio come “vpo” aveva avviato delle intercettazioni sui telefoni di Gravina, intanto diventato direttore generale dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale (Ater) della città dei Sassi. Con ogni probabilità, pertanto, quelle vagliate dai pm di Catanzaro sono state stralciate dal fascicolo “madre” materano proprio perché coinvolgevano un magistrato onorario. Mentre le altre sono rimaste a Matera e a luglio 2022 hanno portato agli arresti domiciliari per Gravina per accuse su cui ancora oggi pende una richiesta di rinvio a giudizio.

LE CONTESTAZIONI DEL PG

Agli inizi del 2024 l’allora procuratore generale di Potenza, Armando D’Alterio, aveva notificato a Urga la richiesta di revoca dell’incarico di vice procuratore onorario per aver compromesso «il prestigio delle funzioni attribuitele», ed essere venuta meno «agli obblighi di correttezza verso magistrato presso detto Tribunale (…) e verso la parte di procedimento civile avversa a quella di cui agiva come emissario». D’Alterio aveva fatto riferimento, in particolare, a un’intercettazione con l’amico dirigente del Comune, Francesco Paolo Gravina, sulla causa intentata dalla società di costruzioni della compagna, la Tam.Co. srl nei confronti di due cittadini, «avente ad aggetto un contenzioso immobiliare». Causa rispetto alla quale «Urga non aveva titolo ad acquisire informazioni, né ad interloquire in merito», sottolinea il procuratore D’Alterio.

Eppure avrebbe chiesto a Gravina degli «appunti» al riguardo, impegnandosi «a parlare della questione con il magistrato titolare del procedimento, anticipando all’intermediario di aver già inoltrato detti appunti». «In data 19 giugno 2020, raggiunta la “got” (giudice onoraria di tribunale, ndr) titolare del procedimento nel suo ufficio, esercitava un’indebita ingerenza sull’attività della stessa, promuovendo la sollecita trattazione della questione». Prosegue l’enunciazione delle contestazioni. «Successivamente, comunicava all’intermediario di parte attrice che il suddetto “got” le aveva riferito che per accelerare la decisione era necessario che le parti rinunciassero ai termini». Infine comunicava a Gravina «che la causa era giunta a decisione e che, non appena fosse stata depositata la sentenza, ella ne avrebbe ricevuto comunicazione dal got».

Il fatto che la causa in questione si sia conclusa col rigetto delle richieste della Tam.co. srl ad avviso di D’Alterio dimostrebbe la scorrettezza di Urga anche nei confronti del collega “got”. Perché in ragione di tali comportamenti, di Urga, «appariva all’esterno disposto a interloquire con estranei su un procedimento pendente».

LA DIFESA DEL PM ONORARIO DI MATERA: “RICHIESTA DI INFORMATIVA IN BUONA FEDE”

A nulla sono valse le memorie difensive trasmesse dal vice procuratore onorario materano al consiglio giudiziario di Potenza, che è l’articolazione distrettuale del Csm. «Evidenziava di essersi limitata, in buona fede, tenuto conto del rapporto amicale in essere con una delle parti del giudizio civile sopra richiamato, alla richiesta di un’informativa sullo stato del procedimento». Questa la tesi a discolpa esposta da Urga, per cui il colloquio con la collega “got”: «non sarebbe durato più di qualche minuto e, stando al contenuto della deposizione resa in data 5 maggio 2022 dal got – omissis, ndr – , la stessa non avrebbe percepito alcuna pressione da parte della dottoressa Urga, ma, appunto, solo la richiesta di un’informazione».

Urga ha sottolineato che ai pm di Catanzaro lo stesso got aveva minimizzato il tutto, spiegando «che il senso della richiesta era quello di una “una cortesia”, soggiungendo di aver dato, comunque, al fascicolo l’ordine di definizione prevista dalla propria organizzazione del lavoro, senza che la dottoressa Urga potesse trarre alcun vantaggio a favore della parte per la quale intermediava». Il giudice aveva aggiunto, inoltre, di aver incontrato anche in seguito la dottoressa Urga, che però le è parsa cadere dalle nuvole. «Mi è sembrato che non si ricordasse più di quel fascicolo, tanto è vero che sono stata io a parlare della sentenza e non lei». Queste le parole del giudice trascritte nenella memoria difensiva di Urga. «Non andammo oltre e non mi ha chiesto neanche cosa avessi deciso».

CSM AL PM ONORARIO DI MATERA: CONDOTTA DISINVOLTA, PROPOSTA LA REVOCA DELL’INCARICO

Severa la valutazione dell’ottava commissione del Csm, competente per i magistrati onorari, che ha proposto al plenum la revoca dell’incarico di vice procuratore onorario di Matera. Nella bozza di delibera all’ordine del giorno di mercoledì si prende atto dell’archiviazione dell’accusa di corruzione in atti giudiziari per effetto delle dichiarazioni del “got” rispetto all’«assenza di alcuna offerta o utilità promessa» da Urga, e dal fatto che quest’ultima non avesse «mai fatto riferimento al merito della causa» della Tam.co. srl. Cionondimeno si conviene col consiglio giudiziario di Potenza che il comportamento tenuto dalla dott.ssa Urga, al di là della connotazione penale della stessa, ha “disvelato una condotta incline a metodi a dir poco disinvolte certo non in linea con quel rigore etico e quella irreprensibilità che si richiedono a chi svolge le funzioni giurisdizionali, anche onorarie, tanto da compromettere il prestigio delle funzioni attribuitele quale magistrato onorario”».

«L’aver contattato l’avvocato difensore di una delle parti per sollecitare l’esecuzione di un atto procedurale necessario alla rapida definizione del contenzioso in argomento – conclude l’ottava commissione – denota quantomeno un comportamento disinvolto e non in linea col codice deontologico e i principi di imparzialità e correttezza (…), deponendo per una condotta del tutto inappropriata al ruolo di giudice onorario, peraltro reiterata in un breve arco temporale come testimoniato dalle plurime intercettazioni telefoniche in atti oggetto di contestazione».

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