Matera, in Neuropsichiatria infantile il progetto “nati per leggere”

  • Postato il 19 aprile 2025
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Matera, in Neuropsichiatria infantile il progetto “nati per leggere”

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Una biblioteca in reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Matera e attività dedicate anche allo sviluppo dei piccoli degenti, “Crescere bene amando i libri”, presentato il progetto “Nati per leggere”.


MATERA- Sbaglia chi crede che la lettura sia una semplice attività da svolgere per rilassarsi. Tutto ciò che ogni essere umano utilizza leggendo un testo, ha ricadute ampie dal punto di vista non solo cerebrale e culturale. Lo dimostra il progetto di “Nati per leggere” riservato ai bambini e presentato ieri in Neuropsichiatria infantile all’ospedale Madonna delle Grazie. «L’idea è quella di svolgere letture in gruppo con una frequenza mensile, che potrebbe essere ampliata in futuro, aperta sia ai bambini ricoverati che a quelli che seguiamo in trattamento – spiega Margherita Bozza, neuropsichiatra dell’Unità operativa – Vogliamo avvicinarli alla lettura precoce a partire dai primi mesi di vita per stimolare linguaggio e competenze cognitive».

IL PROGETTO DEL REPARTO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE DELL’OSPEDALE DI MATERA, IL RUOLO DEI GENITORI E L’IMPORTANZA DELL’ATTACCAMENTO

“Complici” di queste azioni sono i genitori che hanno subito accolto con entusiasmo il progetto. «Il programma di ‘Nati per leggere’ prevede proprio questo – aggiunge – perchè la lettura congiunta con il proprio bambino favorisce attenzione e attaccamento». Leggere è una passione che per fortuna non risente di differenza di età. «Può partire da tutte le età, anche in gravidanza. Sfatiamo il mito che si debbano aspettare i sei anni – conclude. La squadra, che potrebbe ulteriormente ampliarsi, per ora conta anche su una psicologa e una logopedista. Antonella, lucana, che è con il suo bambino di tre anni nel reparto, mostra orgogliosa i video di suo figlio che già a quattro mesi sfogliava da solo le pagine di un libro per l’infanzia.

«È nato con il torcicollo miogeno e, insieme alla fisioterapia, abbiamo subito usato i libri per fargli alzare il collo. Oltre al rinforzo per lui, abbiamo continuato ad acquistargli libri. Oggi a tre anni è migliorato anche nel linguaggio e per questo continueremo a frequentare biblioteche e a comprare altri libri per lui – dice felice mentre il piccolo salta allegro sul letto. La psicologa e psicoterapeuta Rosalba Passarelli parla degli effetti positivi possa ottenere questa attivit che sono sempre visibili. «Studi e ricerche hanno dimostrato che la mamma che legge durante la gravidanza fa sì che il bambino alla nascita sia più predisposto a ascoltare la lettura. Si sviluppano così le connessioni cerebrali che lo fortificano e lo predispongono a apprendimenti scolastici migliori».

L’AMPLIAMENTO DEL VOCABOLARIO E LA BIBLIOTECA IN REPARTO

Gli effetti diretti della lettura vengono ulteriormente spiegati da Angela Tedesco, logopedista e specialista in comunicazione aumentativa alternativa: «Utilizziamo le modalità in possesso di ogni persona rivolgendoci in particolare alle persone che hanno difficoltà a esprimersi. Esistono in questo programma, ad esempio, libri strutturati in simboli che facilitano la comprensione del testo. «Si tratta di uno strumento importante. Sappiamo che leggere amplia il vocabolario anche se purtroppo si tende a leggere meno ai bambini che invece ne hanno più bisogno. È anche per questo che è nato il progetto della biblioteca in reparto».

Fausta Matera, pediatra da 40 anni e anche lei volontaria come tutte di ‘Nati per leggere’ aggiunge: «Credo che ogni bambino meriti di vivere in un ambiente che nutra il corpo ma anche la mente e il cuore. Il progetto si rivolge alle buone pratiche genitoriali che favoriscono il legame affettivo e la relazione emotiva con un tempo dedicato ai bambini che lo percepiscono, migliorando il loro sviluppo. Il ruolo della famiglia è molto importante – prosegue – a cominciare dalla lettura condivisa. È una delle buone pratiche genitoriali che favoriscono lo sviluppo del piccolo».

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