Masters 1000 di Madrid, ultima chance per Alcaraz e Zverev di avvicinare Sinner. E Musetti sogna la top 10
- Postato il 21 aprile 2025
- Sport
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un torneo su terra rossa diverso da tutti gli altri. Questo è il Masters 1000 di Madrid, l’ultimo prima del rientro ufficiale di Jannik Sinner. Al via dal 23 aprile al 4 maggio, l’appuntamento sarà a 667 metri sopra il livello del mare, sull’altopiano della Meseta. Una caratteristica che rende le condizioni di gioco più rapide: in altura l’aria è più rarefatta, la pallina riceve meno resistenza ed è meno controllabile. Traduzione: chi ama giocare su superfici veloci si trova molto più a suo agio. Madrid è anche l’ultima occasione per Carlos Alcaraz e Alexander Zverev di avvicinare Sinner in classifica, e anche un nuovo capitolo della loro lotta privata per il secondo posto nel ranking. Dopo il sorpasso dello spagnolo a Montecarlo, è arrivato infatti il controsorpasso del tedesco a Monaco di Baviera. Nella capitale iberica Zverev (esordio difficile contro uno tra Jaume Munar e Roberto Bautista Agut) si presenta con 8.085 punti, Alcaraz (match inaugurale con Zizou Bergs o Yoshihito Nishioka) con 8.050. Il primo un anno fa si fermò negli ottavi di finale, il secondo nei quarti.
Zverev in Baviera ha ritrovato quel successo che mancava dal Masters 1000 di Parigi-Bercy della scorsa stagione. Il primo titolo del 2025 rappresenta uno scossone dopo mesi deludenti, figli della sconfitta pesante all’Australian Open contro Sinner e di quella pressione calata sulle sue spalle dopo la sospensione dell’azzurro e la prospettiva di balzare in vetta al ranking. A Madrid il tedesco può trovato un grande alleato nell’altura. Non è un caso infatti che Zverev qui abbia già vinto due volte in passato, nel 2018 contro Dominic Thiem e nel 2021 su Matteo Berrettini. Il tutto si prospetta come la più classica delle prove del nove, per capire se il 500 bavarese sia stato solo una settimana positiva oppure l’inizio di qualcosa di più. Il suo però è un lato pieno di insidie, con Rublev, Fritz, Ruud, Fils, Medvedev, Rune e Mensik.
Più agevole pare essere il cammino di Carlos Alcaraz. A Barcellona tutto sembrava pronto per un nuovo titolo dopo il Masters 1000 di Montecarlo, e invece lo spagnolo si è trovato di fronte la miglior versione di Holger Rune degli ultimi due anni, perdendo trofeo e numero 2 del mondo. Va alla caccia del tris in casa, dopo le vittorie nel 2022 e nel 2023. Dalla sua parte, Djokovic, Tsitsipas, De Minaur e Draper.
A Madrid però non mancano le possibili sorprese. Stefanos Tsitsipas, Casper Ruud, Arthur Fils, il campione in carica Andrey Rublev. Giocare sull’altopiano della Meseta sicuramente sarà un fattore per Taylor Fritz. Tra tutte però il protagonista che suscita maggiore curiosità è proprio Rune (primo match contro Flavio Cobolli o Fabian Marozsan). La vittoria a sorpresa in Catalogna ha riconsegnato la top 10 al danese, a cui tutti chiedono adesso costanza di rendimento. Quel dettaglio che è sempre mancato nelle ultime stagioni, il vero fardello che gli ha impedito di esplodere definitivamente. Madrid si configura quindi come un importante test per comprendere la sua reale dimensione. Nessun obbligo di vittoria, ma necessità di ottenere un altro risultato importante. Una situazione che lega Rune a Novak Djokovic. Il serbo (Matteo Arnaldi o un qualificato come prima partita) proverà a fermare la sua altalena di risultati per ritrovare una vittoria che manca nel circuito delle Atp Finals 2023. Quasi un anno e mezzo di nulla, se non consideriamo l’oro olimpico di Parigi. Non c’è spazio solo per un piazzamento; a questo punto per Nole serve un successo. Solo così infatti potrà mandare un messaggio ai rivali, soprattutto in vista del Roland Garros, uno dei pochi veri obiettivi di questa sua stagione.
Tornando agli outsider, impossibile non citare Lorenzo Musetti. L’azzurro ha la chance di entrare finalmente in top 10, ma le condizioni in altura non sembrano le più idonee per lui. L’esordio contro Thomas Martin Etcheverry o Hamad Medjedovic è alla portata, la fiducia e la forma fisica quella giusta. Il sorteggio lo ha messo dalla parte di Alcaraz e Djokovic. Serve un nuovo exploit per dare stabilità al deciso passo in avanti compiuto a Montecarlo. Conquistare altri punti pensando anche alla Race, la classifica da tenere come riferimento per la vera meta di questa stagione: le Finals di Torino.
E Matteo Berrettini? Montecarlo ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Non tanto per il torneo in sé, quanto per il modo con cui è arrivata l’eliminazione (sconfitto da Musetti nella più classica delle giornate no). Questa volta sarà testa di serie, dettaglio da non sottovalutare. Dopo il bye arriverà Leaner Tien o Marco Giron. Anche lui è dalla parte di Nole e Alcaraz. Qui l’azzurro ha giocato la sua prima (e per ora unica) finale 1000 nel 2021. L’obiettivo è sfruttare al meglio le condizioni di gioco più rapide per centrare quel grande risultato che possa dare un surplus deciso alla sua classifica, ormai stabile da mesi tra la posizione 27 e la 32 del mondo.
Gli altri azzurri – Presenti altri sei italiani in tabellone. Flavio Cobolli e Luciano Darderi arrivano in buone condizioni e con la fiducia giusta dopo i rispettivi successi recenti a Bucarest e Marrakech. Chi invece è chiamato a battere un colpo è Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi. Sonego si è fermato al grande Australian Open disputato tre mesi fa, Arnaldi invece deve ancora dare una direzione al suo 2025. Nella capitale spagnola ci sarà anche Mattia Bellucci. Ma gli occhi saranno nuovamente su Federico Cinà. Il 17enne talento azzurro sarà in tabellone grazie a una wild-card, che fa il paio con quella ricevuta a Miami. Per lui un’altra chance per mettere da parte esperienza, e magari, continuare a scalare la classifica mondiale. Cinà che giocherà contro Coleman Wong.
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