Massimo Dapporto in Calabria con il suo “Primo Pirandello”
- Postato il 28 marzo 2025
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Il Quotidiano del Sud
Massimo Dapporto in Calabria con il suo “Primo Pirandello”
Massimo Dapporto in Calabria per 4 date con “Pirandello Pulp” la rilettura de “Il gioco delle parti” di Luigi Pirandello firmata da Gioele Dix
LE OPERE di Pirandello sono spesso il cardine delle stagioni teatrali nel nostro paese e non solo. Molto giusto per uno degli autori, premio Nobel nel 1934, che ha segnato la storia del teatro. Quelle che sono sempre interessanti sono le riletture che prendono il via dal lavoro del grande autore siciliano, come “Pirandello Pulp”, che sarà in scena a marzo per quattro date in Calabria – il 27 a Cittanova, il 28 a Catanzaro, il 29 a Lamezia Terme e il 30 a Soverato – e che vede protagonisti, in questa opera di Edoardo Erba che gioca sull’equilibrio tra classico e contemporaneo, Massimo Dapporto e Fabio Troiano, con la regia di Gioele Dix.
La scena si apre con la compagnia teatrale impegnata nelle prove de “Il giuoco delle parti”, uno dei classici dell’opera pirandelliana. Lo spettacolo offre una rilettura inedita di un classico, trasformandolo in un’esperienza teatrale che suscita sorpresa. La regia di Gioele Dix, unita alla straordinaria interpretazione degli attori, dà vita a una messa in scena densa di dettagli inattesi e svolte imprevedibili. “Pirandello Pulp” smonta e ricompone il teatro classico, reinterpretandolo in chiave contemporanea con intelligenza e audacia, prendendo comunque l’avvio e rendendo omaggio immancabile al sarcasmo sull’imprevedibilità del destino permea la narrazione, dando vita a situazioni paradossali e sorprendenti. Ne abbiamo parlato con Massimo Dapporto, volto notissimo degli schermi e dei palcoscenici.
“Pirandello Pulp” è un titolo particolare. Di cosa tratta questo spettacolo?
«Tratta soprattutto di una messa in scena de “Il gioco delle parti” però rivisitata completamente, è diventato un Pirandello moderno. Bisogna dire che di partenza c’è questo regista che io interpreto che vuole mettere in scena il testo, poi arriva questo operatore, un elettricista interpretato da Fabio Troiano, per fare la prova delle luci e che è a digiuno proprio di Pirandello. Sentendo la trama un po’ alla volta lui la stravolge, dà delle idee che il regista accetta e c’è uno scambio di ruoli nel senso che la regia comincia a farla l’elettricista e il regista gli va dietro praticamente. Inoltre, ci sono dei risvolti che alla fine spiazzano completamente gli spettatori e devo dire che ha spiazzato anche me e Fabio Troiano quando l’abbiamo letto e l’abbiamo provato».
«È un finale che è meglio non raccontare per evitare lo spoiler. Pirandello viene trattato in un nuovo modo, naturalmente bisogna vedere come si segue lo spettacolo, nel senso che potrebbe essere preso per uno sminuimento di Pirandello e invece i due protagonisti non accorgendosene fanno loro stessi un gioco delle parti, ossia entrano dentro il testo con la loro vita privata e alla fine si svelerà tutto, si tratta di un lavoro che va seguito e che risulta molto divertente».
Quanto è legato come attore al teatro di Pirandello?
«Il teatro di Pirandello è affascinante, l’ho letto tutto quando studiavo in accademia, però non mi era mai successo di fare uno spettacolo su un suo testo. C’è sempre un tradimento nelle sue commedie, ci sono situazioni dove c’è l’amante, il marito e la moglie, Pirandello tratta questo rapporto strano non soltanto ne Il gioco delle parti ma anche in Pensaci il Giacomino in cui c’è questo vecchio professore che accetta che questa povera ragazza che lui ha sposato continui ad avere il suo rapporto con l’altro di cui è rimasta incinta. Anche nell’Enrico IV ci sono storie di tradimento. In Pirandello Pulp trattiamo anche questo, proprio nel risvolto finale quando ci sarà un grande colpo di scena».
Lei ha lavorato per il piccolo schermo, il grande schermo ed il teatro. Quale è il medium con cui sente un rapporto più forte e viscerale?
«Il teatro senz’altro, soltanto che, se non avessi fatto televisione e cinema non sarei mai stato un primo nome. Io ringrazio la tv soprattutto se poi si sono accorti di me un po’ alla volta. La televisione è un mezzo che ti dà una grossa popolarità per cui dal momento che incominci a essere un protagonista di queste serie televisive le produzioni ti tengono d’occhio e ti fanno offerte perché sanno che praticamente sei un nome importante».
Qual è il ruolo che ha amato di più?
«Ce ne sono vari. Giovanni Falcone mi ha dato delle grossissime soddisfazioni. Sono stato anche nella nomination degli Emmy per quel ruolo, alla cerimonia andò la delegata di produzione della Rai perché io ero impegnato per lavoro. Naturalmente ci sono anche i ruoli televisivi, come il dottore di Amico Mio, una serie che mi ha dato una enorme popolarità. Teatralmente quello che mi ha dato più soddisfazione è stata La Coscienza di Zeno di Italo Svevo. Anche questo spettacolo devo dire mi sta dando delle grandissime soddisfazioni perché il rapporto con il pubblico è veramente gratificante. Stiamo andando veramente molto bene ed è sempre bello per noi attori incontrare il pubblico a fine recita e sentire non solo gli applausi ma anche i complimenti dal vivo».
Visto che saranno quattro le date in Calabria qual è il rapporto di Massimo Dapporto con questa regione?
«La Calabria è una terra che mi piace molto, mi piace la cucina, mi piace il mare là, mi fa piacere girarci, poi noi attori siamo dei girovaghi che facciamo opera di apostolato in ogni luogo, ma io sono molto legato a questa terra anche per degli amici che ho e quindi vengo sto sempre bene».
Quattro progetti per il futuro?
«Pirandello Pulp riprenderà nel mese di novembre di nuovo. Nel frattempo, dovrebbe uscire in televisione la continuazione di Fragili la serie realizzata per Canale 5 in cui mi sposo con Barbara Bouchet, praticamente un matrimonio deciso molto tardi perché siamo due pensionati in questa residenza per persone anziane. Inoltre, devo andare a Trieste a girare un docufilm su Italo Svevo, una cosa molto interessante. In agenda ci sono anche un paio di cortometraggi che mi vedranno protagonista, un’agenda molto fitta che mi rende contento perché mi fa anche passare il tempo».
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Massimo Dapporto in Calabria con il suo “Primo Pirandello”