Marquez chiude a una possibile "pace" con Rossi: "Non ci saluteremo mai, vediamo le cose in modo differente"

  • Postato il 12 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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La tuta resta nell’armadio, complice l’infortunio rimediato dopo la caduta di Mandalika. Ma la lingua resta lunga, e Marc Marquez non perde occasione per attaccare quello che (numeri alla mano) è il suo rivale storico: Valentino Rossi è sceso di sella da 4 anni, ma quando il suo nome torna a essere evocato ecco che le parole pronunciate dal campione del mondo spagnolo finiscono sempre per somigliare a lame taglienti. A riprova del fatto che una “pax” post carriera come avvenuto in molte altre rivalità (vedi Rossi e Lorenzo) è da considerarsi alla stregua di pura utopia.

Una rivalità infinita: “Non ho bisogno di sapere ciò che fa lui”

Cadena Ser ha pensato bene di tornare sull’argomento a dieci anni di distanza dal burrascoso epilogo del mondiale 2015, quello che Marquez vinse grazie anche all’aiuto di Lorenzo, negando a Valentino l’opportunità di centrare il decimo titolo iridato.

Marquez e Rossi non si sono mai sopportati troppo, ma quanto accadde in Malesia prima e poi a Valencia è rimasto scolpito negli annali, tanto quanto la mancata stretta di mano “richiesta” a Misano nel fine settimana del GP di San Marino del 2018. “Arriva un momento nella vita in cui una persona vede questo tavolo nero, un’altra lo vede bianco e c’è chi lo vede marrone. Io lo vedo bianco, Rossi invece la vede in maniera diversa. Non credo sia preoccupato del fatto che possa superarlo quanto a numero di mondiali vinti (stanno 9 pari), e poi sinceramente non mi interessa cosa pensa. Ciò che mi interessa è il giudizio delle persone che possono contribuire al mio successo.

Da quando si è ritirato ci siamo incrociati un paio di volte nei circuiti, l’ultima volta credo fosse in Austria, ma niente di che. Se ci saluteremmo cordialmente nel caso ci capitasse di incrociarci? No, non posso mentirti. Ognuno fa le sue cose e di certo lui non ha bisogno di me e io non ho bisogno di lui. Magari però è il motociclismo che ha bisogno di entrambi”.

Bez “perdonato” e la promessa: “Pronto a febbraio per Sepang”

Marquez ha chiuso una stagione trionfale, seppur costretto a saltare gli ultimi 4 appuntamenti mondiali. Ma ha “perdonato” Bezzecchi per l’incidente che gli è costato il finale di campionato. “Avessi avuto 20 anni, probabilmente mi sarei infuriato, perché a quell’età certe cose non le capisci. Quando però di anni ne ha 32 devi pensare bene a ciò che andrai a dire, e sinceramente so che Marco non ha provocato quell’incidente in modo volontario. Sono il pilota di MotoGP più esperto e non voglio creare scompiglio. Quando accadono certe cose è perché tutti stiamo spingendo al limite e che se ti lamenti, il giorno seguente può capitare che involontariamente puoi commettere lo stesso errore e pagarne il prezzo”.

Quanto alle condizioni fisiche attuali, Marquez ha fatto sapere di essere sulla via della piena guarigione: “Mi hanno tolto il tutore lunedì, era un giorno di festa a Madrid, ma ho implorato i medici perché non ne potevo più. A meno di sorprese a Sepang per i test di febbraio sarò in pista al 90%. Viti danneggiate nel braccio a causa della caduta in Indonesia? Non è così. Appena sono caduto, il mio fisioterapista ha intuito che i medici del circuito si sarebbero allarmati vedendo la radiografia, perché nella frattura dell’omero del 2020, quella avvenuta dopo l’incidente a Jerez, una di quelle viti si è rotta e l’altra si è piegata. Ma lo sapevo, ho corso così per anni.

L’importante è adattarsi e lavorare ancor più duramente affinché la gente parli di me per i miei risultati e non per le condizioni del mio braccio. Quanta roba c’è nel mio braccio destro? Non saprei, ma direi almeno una ventina di viti, non so dirti con certezza se sono 18 o 22. Ho una placca dietro, una davanti ma in aeroporto non suono quando passo sotto il metal detector e non le toglierò se non mi daranno fastidio”.

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Virgilio.it

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