Marotta e Rocchi, botta e risposta sugli errori arbitrali: Gravina spinge per una clamorosa riforma

  • Postato il 11 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Var, errori, confusione e la parola “riforma” che ritorna. Quasi come un palliativo. È quanto venuto fuori dall’ultima riunione tra Figc, arbitri e massimi dirigenti delle società di Serie A, andata in scena a Roma nella giornata di lunedì. Nel finale, assoluti protagonisti il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, e il designatore arbitrale Gianluca Rocchi, con un confronto che ad alcuni ha ricordato il botta e risposta tra Carlo Ancelotti e Nicola Rizzoli, poi diventato virale sul web.

Marotta-Rocchi, botta e risposta sugli errori di arbitri e Var

Di cosa avete bisogno per poter migliorare? Siamo tutti qui, abbiamo disponibilità”, parola di Giuseppe Marotta, come riportato sul Corriere dello Sport. Questa la considerazione che ha scosso la fine della riunione fortemente voluta dalla Federcalcio a Roma, approfittando della sosta dedicata alle nazionali. Una mano tesa per cercare di risolvere gran parte delle problematiche che hanno caratterizzato questo avvio di stagione, travolto dalle polemiche per il controverso utilizzo del Var in talune situazioni.

La risposta del designatore Rocchi non si è certo fatta attendere, complice la necessità di difendere la classe arbitrale dinanzi ad una platea così importante: Avrei bisogno di vedere tutte le settimane gli arbitri, non solo una volta ogni tre settimane – ha sottolineato l’ex direttore di gara, lamentando peraltro un problema che accomuna gli arbitri e i commissari tecnici -. Avrei bisogno di uno staff che li segua in maniera costante, continua, compreso uno psicologo, soprattutto per il VAR”.

L’esito della riunione tra arbitri e dirigenti

L’obiettivo della riunione era chiaro, per certi versi il solito: chiarire la posizione degli arbitri e cercare di rendere più trasparenti le zone d’ombra che dividono sala Var e decisioni prese sul terreno di gioco. Non è escluso che, da qui in avanti, ci possano essere più on field review, ma con il consueto assioma: Il Var suggerisce, l’arbitro decide, ha confermato con forza Rocchi.

A preoccupare la classe arbitrale, però, è un dato in particolare: nella passata stagione, la percentuale della correttezza delle decisioni prese, compreso il VAR, era vicina al 90%. Tre settimane fa era scesa addirittura al 75%, mentre le ultime due giornate l’hanno riportata all’82%. Lavorare per migliorare, aiutarsi per crescere. Sul campo non è facile, ma è lì che bisogna prendere decisioni in pochi secondi. Anche in tema di simulazioni, un qualcosa che in epoca Var infastidisce tantissimo squadre e direttori di gara. E in tal senso, il colore del cartellino potrebbe alla lunga cambiare.

Arbitri e Var, la riforma proposta da Gravina

Dai problemi alle possibili soluzioni. Una semplice idea del presidente Gabriele Gravina potrebbe presto trasformarsi in una riforma concreta. Al centro del dibattito sempre gli arbitri e la loro gestione: secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, in cantiere c’è la possibilità di creare una sorta di PGMOL all’italiana, ossia la struttura inglese che gestisce gli arbitri, con la Premier in prima linea.

Come funzionerebbe? Gli attuali arbitri della CAN, che dirigono partite di Serie A e B, verrebbero staccati dall’AIA, che a sua volta gestirebbe soltanto i direttori di gara dalla Serie C in giù. Impegni e retribuzioni sarebbero differenti, ma è un progetto che ha bisogno di tempo per essere sviluppato al di là di preconcetti, insidie e problemi. C’è l’ok degli arbitri e delle società, ora tocca alla Federcalcio.

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