Marocco, svolta storica all’ONU sul Sahara: la proposta di autonomia diventa la via ufficiale per la pace
- Postato il 20 ottobre 2025
- Di Panorama
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Una mossa diplomatica di portata storica segna una nuova fase nel contenzioso del Sahara Occidentale. Gli Stati Uniti, in qualità di penholder* del dossier, hanno presentato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU un progetto di risoluzione che riconosce formalmente la proposta di autonomia avanzata dal Marocco nel 2007 come «base seria, credibile e realistica» e, come recita il testo, «la più credibile per una soluzione giusta e duratura del conflitto». Il documento proroga il mandato della missione Minurso fino al 31 gennaio 2026 e invita le parti – Marocco, Algeria, Fronte Polisario e Mauritania – a riprendere negoziati diretti senza condizioni, fondati esclusivamente sulla proposta marocchina. L’obiettivo è raggiungere un’intesa entro la scadenza del mandato, con la prospettiva di chiudere uno dei dossier più complessi della diplomazia africana.
La risoluzione elogia il vasto sostegno internazionale all’iniziativa di Rabat e chiede al Segretario generale dell’ONU di formulare raccomandazioni sul futuro della Minurso, incluse possibili trasformazioni o una sua progressiva chiusura, a seconda dei risultati dei colloqui.
Viene inoltre espressa gratitudine a Washington per la disponibilità a ospitare i negoziati nell’ambito della missione dell’inviato personale del Segretario generale.Secondo osservatori diplomatici a New York, il passaggio che afferma che «un’autonomia autentica sotto la sovranità del Marocco è la soluzione più realistica» rappresenta una svolta decisiva verso la conclusione del contenzioso regionale, consolidando il consenso internazionale intorno alla sovranità marocchina e confermando la posizione del Regno come pilastro di stabilità nel Nord Africa.
Riforme e leadership interna: un modello di stabilità
Mentre la diplomazia marocchina ottiene un riconoscimento senza precedenti sulla scena internazionale, all’interno del Paese si consolida una fase di profondo rinnovamento politico, economico e sociale. Dal Consiglio dei Ministri presieduto da Mohammed VI nasce una strategia che intreccia riforme politiche, coesione territoriale e giustizia sociale, trasformando giovani, donne e capitale umano nei veri protagonisti del futuro del Regno. Il Bilancio di Stato 2026 orienta le risorse verso i territori e l’imprenditorialità locale, puntando su solidarietà interregionale e innovazione verde. Il piano prevede incentivi agli investimenti privati, sostegno alle PMI e l’attuazione della strategia nazionale «Offerta Marocco» per l’idrogeno verde, che conferma Rabat come hub energetico e ambientale del Mediterraneo, ponte naturale tra Africa ed Europa. Allo stesso tempo il governo ha rafforzato i pilastri dello Stato sociale: ampliamento delle indennità di disoccupazione, rivalutazione degli assegni familiari e copertura sanitaria per oltre quattro milioni di famiglie. Misure concrete che trasformano la crescita economica in dignità e fiducia per la popolazione.
Giovani e donne: la nuova architettura civica
La riforma politica approvata dal governo introduce strumenti inediti di partecipazione:
– rimborso del 70 % delle spese elettorali per i candidati under 35;
– quote regionali femminili per promuovere la parità;
– nuove regole di trasparenza e integrità nella vita pubblica.
È un segnale forte: la partecipazione diventa non solo un diritto, ma un dovere civico.
Il Regno invita le nuove generazioni a passare dalla semplice osservazione alla co-costruzione del progetto nazionale, attraverso formazione, imprenditorialità e innovazione sociale.
Una visione che mira a forgiare una classe dirigente radicata nei territori e capace di dialogare con il mondo.
Sanità, istruzione e capitale umano
Oltre 140 miliardi di dirham – circa 14 miliardi di euro – saranno destinati nel 2026 ai settori della sanità e dell’istruzione.
Il piano prevede 27 000 nuovi posti di lavoro e l’apertura di ospedali universitari ad Agadir, Laâyoune e Rabat. Si tratta, nelle parole delle autorità, di «investimenti di fiducia nel capitale umano», coerenti con la visione del sovrano secondo cui la dignità dei cittadini è la base della prosperità collettiva.
Un Re in sintonia con il suo tempo
Le decisioni assunte riflettono la capacità di Mohammed VI di anticipare le sfide della società marocchina, guidando il Paese verso una modernità equilibrata che non rinnega le proprie radici.
Combinando riforme politiche, sviluppo territoriale e giustizia sociale, il Marocco si propone come modello di stabilità in una regione attraversata da tensioni. È l’immagine di una monarchia che ascolta, pianifica e accompagna il cambiamento, rafforzando la propria legittimità tanto sul piano interno quanto su quello internazionale. La credibilità del Marocco trova oggi un riconoscimento crescente anche in Europa. Italia e Unione Europea vedono in Rabat un partner strategico per la transizione energetica, grazie alla cooperazione sull’idrogeno verde e sulle infrastrutture mediterranee, e per la gestione condivisa dei flussi migratori, orientata a modelli di co-sviluppo e stabilità. In parallelo alla svolta diplomatica sul Sahara, il Regno consolida dunque la propria immagine di ponte stabile tra Nord e Sud, laboratorio di una modernità che unisce inclusione, sostenibilità e visione geopolitica. Un percorso che conferma come il Marocco di Mohammed VI stia trasformando la propria politica interna in una leva di influenza positiva nel Mediterraneo allargato, dove riforme e diplomazia diventano i due pilastri di una leadership sempre più riconosciuta.
*Nel linguaggio diplomatico e delle organizzazioni internazionali, «penholder» (letteralmente «detentore della penna») indica lo Stato o il rappresentante incaricato di redigere, negoziare e promuovere un determinato dossier o risoluzione all’interno di un organismo multilaterale — come il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’UE o altre istituzioni.