Mario Sechi: l'allucinazione dei compagni in tre scene
- Postato il 21 novembre 2024
- Di Libero Quotidiano
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Mario Sechi: l'allucinazione dei compagni in tre scene
Viviamo in uno strano periodo che posso riassumere in un paio di scene: Prima scena. Javier Milei e Giorgia Meloni a Buenos Aires parlano di contemporaneità, progetto per il futuro, un coordinamento delle forze conservatrici per l'Occidente, hanno una visione. Seconda scena. In Italia varie sigle dei sindacati dei medici scioperano.
E lo fanno, lo sciopero, contro il governo che ha aumentato i fondi perla sanità, l'unico negli ultimi dodici anni. Il servizio sanitario nazionale è stato sfasciato dalla sinistra, dal Movimento 5 stelle, da governi ribaltonisti, ma il corteo (in verità, minuscolo) sfila contro “le destre”, una comica pazzia.
Terza scena. Parlamento italiano, il Partito democratico definisce “emendamento Musk” il provvedimento del governo che sposta la competenza sui rimpatri alle Corti d'appello. Ora immaginate la scena, mentre Elon Musk lancia nello spazio il suo razzo Starship (il più grande mai costruito dall'uomo), i democratici guidati da Elly Schlein sono così ossessionati dalla vittoria di Trump e del genio di SpaceX da vederlo ovunque, anche a Montecitorio. Musk, ovviamente, non sa chi sia Elly Schlein e nemmeno Giuseppe Conte. Elon parla con Giorgia, e la verità è che la sinistra della Ztl, quella con la r moscia, per logica fonetica e politica, rosica. Le tre scene, come nella drammaturgia greca, sono la tragedia della nostra sinistra, ripiegata, ossessionata, frustrata, inadeguata, fuori tempo rispetto all'orologio della storia.
Mentre Meloni fa politica estera, tesse alleanze, pensa all'interesse nazionale, l'opposizione si nutre di rancore, si dedica al sabotaggio a Bruxelles, al punto da essere non un caso politico, ma un caso clinico. Meloni ha un vantaggio competitivo che deriva dalla sua energia e freschezza, dalla sua curiosità, dal suo essere contemporanea rispetto agli avversari. La destra dovrebbe accompagnarla meglio, mi riferisco a non pochi ministri che non hanno ancora compreso, dopo due anni, che il silenzio è d'oro. Facciano e tacciano. Il governo è guidato dal premier, nell'alleanza parlano i leader di partito, il resto è solo rumore.
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