Marina di Pegli, le precisazioni della Castelluccio srl: “Molo di levante immutato, paesaggio tutelato, il forte sarà riqualificato”
- Postato il 2 novembre 2024
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- Di Genova24
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Genova. A seguito dell’articolo di Genova24 in cui veniva dato aggiornamento sulla pratica in corso per la valutazione di impatto ambientale del progetto della nuova Marina di Pegli, la Castelluccio srl, proponente dell’opera, manda alcune precisazioni in merito, che pubblichiamo integralmente.
“Il modo di Levante rimarrà, come -già- da progetto definitivo depositato- immutato, al fine di garantire la protezione e sicurezza delle 647 imbarcazioni, che saranno all’ormeggio. Non verrà toccata ovvero non si interverrà, ovviamente, sulla massicciata che sostiene la ferrovia (…). Il molo di levante, non “raggiungerà” la spiaggia del Risveglio; la Bagni Castelluccio S.p.A., riqualificherà l’intera area, ivi compreso il degrado oggi presente presso la predetta spiaggia”
“Il “paesaggio” viene e verrà tutelato, ancora di più con la nuova riconversione, riordinando l’intero litorale oggetto di progettazione, fino all’intersezione con la rotonda di Pra. Non vi sarà alcun tombinamento cementizio, se non la concretizzazione di una marina per la “nautica sociale”, con la costruzione di una nuova strada carrozzabile -nonchè ciclabile e pedonale- che unirà la passeggiata di Pegli a quella di Pra’”.
“Riguardo alla supposta ed sostenuta presenza dei resti di una antica nave romana nello specchio acqueo oggetto di intervento, la Bagni Castelluccio S.p.A., ha già svolto le indagini archeologiche preliminari con esito negativo, ed adotterà tutte le misure necessarie che verranno richieste a termini di legge, per l’espletamento di ulteriori indagini, al momento in cui saranno richieste e/o saranno da svolgere”
“In ultimo, si precisa che, la riconversione riguarderà anche la riqualificazione concreta del Castelluccio, monumento vincolato. Si precisa perentoriamente che l’intera opera è interamente finanziata da privati, per un valore complessivo di opere di oltre 22 milioni di euro e che pur essendo nella disponibilità, non verranno richiesti fondi messi a disposizione dal Ministero e/o da altri Enti statali”.