Marassi sotto assedio, Bucci e Rixi in pressing su Salis: “Il carcere deve essere spostato”
- Postato il 5 giugno 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. Dopo la rivolta scoppiata ieri pomeriggio, forse a causa di una violenza sessuale ai danni di un detenuto, torna d’attualità il tema dello spostamento del carcere da Marassi. L’ultimo episodio ha visto il quartiere sotto assedio per ore, con numerose strade chiuse – compresi gli assi di scorrimento – e decine di mezzi delle forze dell’ordine. Il timore, a un certo punto, era che alcuni reclusi usciti dalle celle potessero varcare il muro di cinta e tentare l’evasione. E non sono mancate, anche nel recente passato, situazioni simili legate a disordini o proteste, problemi che vanno ad acuire il disagio di una zona già gravata dalla presenza dello stadio.
Il presidente della Liguria ed ex sindaco Marco Bucci ha rilanciato ieri in una nota dopo aver ringraziato le forze dell’ordine: “Quanto accaduto non può essere superato senza una valutazione sull’opportunità di mantenere il carcere all’interno di un quartiere popoloso come quello di Marassi. È da tempo in corso un’interlocuzione tra i ministeri della Giustizia e dello Sport con gli enti locali, Comune e Regione, con l’obiettivo di individuare un’area ove realizzare una nuova struttura moderna, funzionale e all’altezza delle nuove esigenze dell’amministrazione penitenziaria. Una soluzione che garantirebbe contemporaneamente a Marassi una maggiore vivibilità e nuovi preziosi spazi di sviluppo, anche in vista di una ristrutturazione dello stadio Ferraris“.
Pure il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi insiste sul punto: “La rivolta di oggi dimostra ancora una volta che il carcere di Marassi è una struttura vecchia, inadeguata e fuori luogo nel cuore della città. È ora di dire chiaramente che serve una nuova struttura, moderna, efficiente e in una sede più idonea”.
E così pure la Lega genovese: “Si tratta di una struttura che risulta inadatta nel cuore della città e che occorre trasferire in un’area idonea riconsegnando quegli spazi al quartiere. In tal senso, ricordiamo che da tempo è in corso un’interlocuzione tra ministero della Giustizia, Comune di Genova e Regione Liguria, ma è necessario anche riaprire nel capoluogo ligure il Provveditorato per l’amministrazione penitenziaria. No alla strumentalizzazione della sinistra, che per anni ha fatto poco o nulla per la sicurezza. Da loro non accettiamo lezioni. Sicurezza e legalità sono temi importanti sui quali questo Governo ha fatto più di tutti gli altri”.
Mentre a Tursi sedeva il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, il Comune stava lavorando a un protocollo d’intesa per mettere nero su bianco lo spostamento del carcere da Marassi. L’area già individuata insieme al ministero è l’ex Colisa, sul versante tra Campi e Coronata, dove oggi c’è il campo base per i lavori della Gronda. L’ipotesi includerebbe anche l’esproprio dei quattro palazzi di corso Perrone costretti a convivere col cantiere, con l’obiettivo di trasformarli in una cittadella della polizia penitenziaria. Oltre all’assunto che il carcere di Marassi sia vecchio e inadeguato, il vero trigger alla base del trasferimento era lo Skymetro: l’ultima versione del progetto, costringendo alla demolizione dell’istituto Firpo, offriva l’assist per pensare a una riqualificazione complessiva dell’area, compresa la ristrutturazione dello stadio Ferraris.
Al netto dello Skymetro, resta da capire se l’amministrazione guidata da Silvia Salis oggi intenderà proseguire su questa strada o meno. Del resto l’attuale sindaca, quando era ancora in campagna elettorale era stata piuttosto chiara: lo spostamento del carcere “penso che sia un’ipotesi che non va assolutamente presa in considerazione. Le carceri devono essere raggiungibili, soprattutto per non aumentare l’isolamento che è un tema già molto presente all’interno del carcere”.
Stessi dubbi espressi a suo tempo dal garante regionale dei detenuti Doriano Saracino: “Il nuovo carcere, se mai verrà realizzato, si troverà in un’area totalmente decentrata e priva di collegamenti efficienti con il resto della città“. A destare perplessità principalmente gli aspetti logistici, ma non solo: “Attività quali il Teatro dell’Arca riceverebbero un colpo mortale”, lamentava Saracino, oltre alle incognite sulla disponibilità di spazi per realizzare impianti sportivi e aree dedicate al lavoro dei detenuti.
Contro il trasferimento del carcere interviene anche il segretario regionale dell’Uspp (Unione sindacati di polizia penitenziaria) Guido Pregnolato: “Le parole del Presidente Bucci rischiano di distogliere l’attenzione dal vero problema. Marassi non ha bisogno di essere spostato, ma di essere sostenuto. I disordini di queste ore sono il risultato di anni di abbandono da parte di una precisa componente politica, che ha lasciato gli istituti penitenziari e il personale in condizioni ormai insostenibili, smantellando progressivamente l’apparato di sicurezza”. Secondo il sindacalista ciò che serve è un nuovo istituto nel territorio savonese: “La provincia di Savona è l’unica in Liguria priva di una struttura penitenziaria, dopo la chiusura della casa circondariale nel 2016. È lì che si dovrebbe concentrare l’attenzione politica e amministrativa, colmando un vuoto generato da anni di inadeguatezza istituzionale nel trovare un’area idonea. Costruire un carcere a Savona significherebbe alleggerire la pressione su Marassi e migliorare l’intera gestione penitenziaria regionale”.